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Segnalazioni

Fili scoperti, tubature del gas in pessime condizioni, muffa e ruggine: così si affittano case agli studenti

La segnalazione arriva da 4 giovani universitari, che - con sacrifici da parte delle famiglie - hanno deciso di studiare nella nostra città. La 'brutta avventura' ha spinto il padre di uno di loro a scrivere al sindaco chiedendo di "attuare i dovuti controlli di abitabilità e tutelare i tanti studenti che arrivano in città"

Fili della corrente scoperti, tubature del gas in pessime condizioni, muffa sui muri, ruggine. Così in un appartamento affittato a 4 studenti universitari a Bologna, a fronte di un affitto non proprio a buon mercato (700euro mese+150 di spese condominiali). La denuncia arriva dagli affittuari, giovani fuorisede trasferitisi in città per studiare, grazie al supporto e al "sacrificio economico" delle rispettive famiglie. 
Una situazione che, per chi frequenta le case degli studenti nel capoluogo emiliano, non è neppure troppo anomalo, purtroppo. Ma in questo caso il padre di uno degli studenti ha voluto scoperchiare il problema, scrivendo una lunga lettera indirizzata al Direttore Sanitario AUSL e al  Sindaco che "per i vostri ruoli che ricoprono sono l'immagine e la garanzia di una città universitaria come Bologna, che accoglie ogni anno migliaia di studenti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo".

"Sono il papà di una ragazza che ha deciso di studiare all'Università di Bologna. Si tratta di una scelta che ho condiviso con entusiasmo sia per il prestigio dell'Università sia perché Bologna, città con i suoi valori universali, è sempre stata garanzia di affidabilità e, personalmente, vista anche la sua storia sociale, la considero una città nella quale i diritti, per quel che è umanamente possibile, vengono rispettati.  E' in quest’ottica e per spirito di collaborazione che intendo segnalarvi uno spiacevole episodio accaduto a mia figlia e ai tre ragazzi che con lei hanno condiviso quest'anno un appartamento in via San Felice". Così la premessa del genitore che racconta come "personalmente, e di questo mi pento amaramente, non ho ritenuto il caso di controllare l'appartamento fittato a mia figlia, appartamento che ho visto solo lo scorso agosto in occasione del trasloco. Quando sono entrato in casa mi è venuto un "colpo" poiché non potevo credere che i ragazzi si fossero adattati a tanta fatiscenza e mi sono profondamente indignato".

"Fili scoperti, muffa sui muri, materassi vecchi, portapiatti completamente arrugginito sono solo alcune delle “pecche” strutturali dell’immobile (le cui condizioni sono documentate dalle foto)" - si legeg ancora nella lettera, dove il genitore continua asserendo che "A mio modesto parere, in quell’appartamento mancavano tutti i requisiti igienico-sanitari necessari per procedere all’affitto.  Ho quindi chiesto ai ragazzi per quale motivo, poiché tutti loro pagavano regolarmente quanto dovuto, non abbiano segnalato da subito all'agenzia o ai proprietari la fatiscenza dell’immobile o quantomeno richiesto la messa in sicurezza di certi elementi, come dei fili della corrente scoperti connessi all’interruttore della luce dell’ingresso o delle tubature del gas della cucina obsolete e in pessime condizioni.
In quel momento mi sono reso conto di quanto ingenui ed adattabili siano stati, tutti studenti dell’Università di Bologna che lontano da casa cercano di "arrangiarsi" al meglio e di adattarsi a qualsiasi condizione pur di avere la possibilità di studiare in un’altra città cercando di non gravare eccessivamente sulle casse delle loro famiglie. Inoltre, sia per mancanza di consapevolezza dei loro diritti che per la necessità di reperire quanto prima un alloggio economico e in centro, hanno ricevuto non solo il danno per aver vissuto in condizioni indecenti, ma anche la beffa finale, a mio parere molto grave, da parte dei proprietari e dell’agenzia".

Le condizioni dell'appartamento

Quando i ragazzi hanno comunicato che avrebbero tutti lasciato l'appartamento, i proprietari e una referente dell'agenzia si sono presentati per un sopralluogo in seguito al quale avrebbero dovuto restituire la cauzione. Il sopralluogo è stato effettuato il 3 agosto scorso - racconta il padre, sottolienado che - "dunque per la prima volta dopo quattro anni che generazioni di studenti si sono alternate in un immobile non solo di per sé vecchio e decadente, ma letteralmente trascurato e dall’agenzia e dai proprietari, che negli anni non hanno mai ritenuto necessario preoccuparsi dello stato della loro proprietà. Come è facile immaginare, la “visita” è degenerata richieste ulteriori di pulizia di un appartamento già pulito il meglio possibile in seguito al trasloco e altre di manutenzione palesemente pretestuose da portare a termine in vista di un ulteriore sopralluogo. Il fatto che l’agenzia e i proprietari abbiano cercato in ogni modo di far ricadere sugli ultimi quattro inquilini dell’appartamento le responsabilità delle pessime condizioni strutturali dello stesso, non può che farmi pensare che abbiano cercato di approfittare della situazione e del fatto di avere di fronte quattro ragazzi per bene...In conclusione, l'agenzia e i proprietari hanno trattenuto 300 euro dalla loro cauzione". 

Per conclude - si appella al sindaco il genitore - "Come padre con figli studenti fuori sede, e a nome di tanti altri padri e studenti per bene,  chiedo semplicemente tra i Vostri tanti impegni di sicuro più importanti, di trovare anche il tempo per tutelare e informare i tanti studenti che risiedono a Bologna dei propri diritti e dei loro doveri, ma soprattutto di attuare i dovuti controlli igienico–sanitari, di abitabilità e quant’altro previsti dalle vigenti normative in materia al fine di evitare spiacevoli inconvenienti che possano infangare l’intero territorio. L'inquilino che provoca danni è giusto che debba pagare, ma devono anche essere tutelati i tanti studenti che sono vittime di situazioni come quella appena descritta perché il problema non è tanto il danno materiale, quanto quello morale, quello di dover subire soprusi ingiustamente come quelli che mia figlia e gli altri ragazzi hanno vissuto.
Mai come oggi credo che tutti quanti noi dovremmo lottare per cercare di dare garanzie e un futuro più giusto e più equo alle prossime generazioni".

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