Casalecchio: i disabili in carrozzina non possono più andare in autobus
Egregio Direttore, forse fa un po' sorridere parlare di autonomia per un disabile che vive su una carrozzina. Eppure anche un disabile "carrozzato" può godere di una discreta autonomia sia in casa che fuori casa, con comprensibile giovamento per la sua salute fisica e psichica. L'autonomia non è un traguardo irraggiungibile per uno come me ma richiede pazienza e perseveranza, la prima perché i risultati si ottengono nel lungo periodo, la seconda in quanto è spesso indispensabile il coinvolgimento della pubblica amministrazione dalla quale dipende l'attuazione della stragrande maggioranza delle provvidenze.
Questa breve premessa è utile per la lettura che segue, cioè il racconto di uno dei tanti piccoli ostacoli che un disabile incontra lungo il percorso accidentato verso la propria autonomia. E' noto che il 2 gennaio scorso la linea 85 ha abbreviato il suo percorso, escludendo Via Coppi e Via Cervi per ragioni economiche sulle quali non si può non concordare. Il nuovo tragitto prevede ora il capolinea in Via De Curtis in un punto sprovvisto di marciapiede. Ciò comporta che la pedana ribaltabile all'esterno dell'autobus, appoggiando direttamente sull'asfalto, ha una pendenza troppo ripida anche per una carrozzina elettrica. Di conseguenza non posso più usare l'autobus in quanto la fermata successiva è in Via del Lavoro, oltre il ponte sull'autostrada che è pericoloso per il traffico e perciò irraggiungibile da chi abita nel quartiere Arcobaleno. Ora risulterà chiaro il motivo per cui ho parlato di "pazienza e perseveranza". Considerando che non avrei più potuto recarmi alla Casa della Salute e all'ASL di Via Cimarosa (due mete irrinunciabili date le mie condizioni fisiche), il 12 gennaio scrivo una email al Sindaco di Casalecchio esponendogli il problema e proponendo due possibili soluzioni alternative di facile e rapida attuazione: fare un piccolo marciapiede nella fermata in uso o spostare di poco la fermata stessa in un punto già dotato di marciapiede. Il giorno dopo (!) mi risponde la Segreteria del Sindaco con parole più che rassicuranti, scrivendo testualmente che "si sta già lavorando" come da me proposto per la creazione di una nuova fermata in un punto provvisto di marciapiede di fianco al centro commerciale Leroy Merlin. Tutto è bene quel che finisce bene? Magari! Il 29 gennaio, non vedendo ancora alcun lavoro che faccia pensare alla creazione di una nuova fermata, riscrivo alla Segreteria del Sindaco facendo notare garbatamente che dei lavori non si vedeva l'ombra e aggiungendo che nel frattempo ero completamente tagliato fuori dai luoghi di cura e assistenza per me indispensabili. Nessuno mi ha più risposto e mi viene spontaneo ricordare quel pensiero (non so a chi appartenga) secondo il quale la civiltà di una comunità si misura dall'attenzione che dedica ai più deboli e svantaggiati. P.S. Poiché questo episodio induce a pensare che il Comune di Casalecchio presta più attenzione al vil denaro che ai cittadini deboli e svantaggiati, chiedo al Signor Sindaco se preferisce pagare i taxi per i miei spostamenti o far eseguire i lavori per una nuova fermata dell'85…..basterebbe un palo piantato per terra!