Non a caso si chiama “Sequenze di GOLA”..!
Il terzo appuntamento della rassegna cinematografica "Sequenze di gola", che si è svolto ieri pomeriggio 24 marzo presso il Cinema Rialto, è stato caratterizzato dalla punta dell'iceberg della gastronomia, perché quando ci si innamora della pasticceria allora si apre un altro mondo, si ama il cibo e tutto ciò che lo circonda. Questo concetto lo ha espresso bene il film proiettato ieri, Il pasticciere (2013), diretto da Luigi Sardiello. La storia ha come protagonista l'attore Antonio Catania, affiancato da Ennio Fantastichini, quasi sempre nel ruolo del cattivo e anche qui non fa eccezione, ed Emilio Solfrizzi, nonostante rimanga avvolto nell'ombra del ricordo d'infanzia del protagonista per quasi tutto il film.
I titoli di testa non solo sono la presentazione dei personaggi principali e dei componenti più importanti che hanno collaborato alla creazione dell'opera cinematografica, ma sono anche una carrellata degli ingredienti che accomunano più o meno qualsiasi prodotto della pasticceria, introducendo lo spettatore alla dolcezza che poi emana il film. Altri elementi, però, hanno contribuito allo sviluppo della trama: il destino, ovvero come gli eventi ci trasportano e ci conducono a risvolti inaspettati; la tradizione, cioè quanto il nostro passato possa influenzare il nostro futuro; l'amore: era un sentimento vero o una sorta di amore filiale quello che legava il protagonista ad Angela?
Il film ha aperto molti interrogativi, ma alcuni riferimenti cinematografici rimangono evidenti e circoscritti ad altre opere: tra il pubblico si è diffuso immediatamente il collegamento tra una scena di questo film e quello di Marco Ferreri, La grande abbuffata (1973); inoltre come è stato specificato nell'introduzione al film che si è tenuta in sala, il produttore è Alessandro Contessa ed è lo stesso di Focaccia Blues (2009, Cirasola), pertanto la trama giallo misto noir potrebbe essere stata ripresa da lì. Insomma, il film lascia lo spettatore, paradossalmente, con l'amaro in bocca: la riflessione sulla vita, sulle conseguenze delle nostre azioni e sulle radici che legano ogni individuo alla propria storia (seguire le impronte paterne o intraprendere una nuova strada?), sono temi che si intrecciano e si alternano nella narrazione cinematografica presa in analisi. Una alternanza c'è stata anche tra le scene di omicidio e quelle di pasticceria: a parer mio, le inquadrature che hanno avuto come protagonisti i dessert sono state poche ma intense, perché i dolci erano torte difficili ed esteticamente elaborate, inoltre richiedevano una complessa lavorazione; questa è stata portata a termine dalla pasticceria Natale di Lecce, dove il film è stato girato.
Al termine della proiezione, come è consuetudine, è stato servito un assaggio del Pignoletto dell'Azienda Agricola Tizzano, situata a Casalecchio di Reno, accompagnato con focaccia e salumi.
"Sequenze di gola" è un evento culturale che ha ottenuto il patrocinio di Expo Milano 2015, è sostenuto da Emil Banca, presentato dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia dell'Università di Bologna e che, inoltre, collabora con l'associazione dei Documentaristi Emilia-Romagna e l'Accademia Italiana della Cucina.
La rassegna proseguirà, e terminerà, martedì 31 marzo, sempre alle ore 18:30 presso il Cinema Rialto, con le proiezioni dei documentari Quando l'Italia mangiava in bianco e nero, anteprima per l'Italia, e Storia di terra e rezdore.