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Smart-working: in Appennino i dipendenti dell'Unione possono lavorare da casa

Tra i primi a intraprendere questa strada il Comune di Castiglione dei Pepoli

L’Unione dell’Appennino bolognese sperimenta lo smart-working: al lavoro anche da casa. Una decisione possibile grazie alle novità normative, e in via sperimentale ad alcuni dipendenti dell’Unione viene offerta la possibilità di lavorare da casa per un massimo di 8 giorni al mese, collegandosi con il proprio computer ai gestionali dell’ente.  Tra i primi a intraprendere questa strada il Comune di Castiglione dei Pepoli .

Lo smart working

Lo smart working, viene definito dalla Legge n. 81/2017 che lo ha reso possibile “lavoro agile”: “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”.

Per un massimo di due giorni alla settimana il dipendente può chiedere l’autorizzazione al suo responsabile di prestare l’attività lavorativa in modalità agile, cioè da casa, a patto che sia possibile trasferire, almeno in parte, le attività assegnate, senza che sia necessaria la costante presenza fisica nella sede di lavoro. La prestazione lavorativa va organizzata nel rispetto degli obiettivi prefissati ed in piena autonomia, utilizzando strumentazioni tecnologiche adatte al lavoro da remoto. Ovviamente deve essere possibile monitorare e valutare i risultati delle attività assegnate, rispetto agli obiettivi programmati.

Si tratta di un principio molto semplice: grazie alle nuove tecnologie, alla disponibilità di rete a banda larga nelle abitazioni, a software gestionali e applicativi che si prestano ad essere usati da remoto, il dipendente può svolgere il suo lavoro con il computer da casa: a essere valutati, in questi casi, sono i risultati, e non le modalità o i tempi con cui sono stati conseguiti. La giornata agile infatti si estende in un intervallo che va dalle 8 del mattino alle 20 di sera: il dipendente può strutturare le sue ore di lavoro in questo arco temporale, garantendo la contattabilità per almeno 4 ore tra le ore 9,30 e le ore 18,30. A essere agevolati sono soprattutto i dipendenti in condizione di salute non ottimale, chi ha figli minori, chi abita molto lontano dal luogo di lavoro e chi ha impegni per esempio di studio, formazione, volontariato.

Il sindaco di Castiglione

"La logica del lavoro agile si basa su un principio di autonomia e organizzazione del lavoro innovativa incentrata sul conseguimento dei risultati - spiega il presidente dell’Unione dell’Appennino e sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri - Con questa sperimentazione vogliamo non solo migliorare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti, soprattutto chi ha figli piccoli o parenti da accudire, ma crediamo si possa aumentare sensibilmente l'efficacia dell'azione amministrativa, come dimostrato dove lo smart è stato già adottato. Dimostriamo che certe pratiche innovative non solo appannaggio sono dei centri urbani più popolari, ma anche dell'Appennino dove anzi siamo spesso laboratorio di buone pratiche amministrative".

L’obiettivo che Unione e Comune si prefiggono è quello di incrementare la produttività anche in termini di performance individuale e organizzativa, perché un dipendente che risparmia un paio di ore di viaggio al giorno è un dipendente più soddisfatto e quindi motivato. Grazie alla nuove tecnologie è possibile migliorare la qualità dei servizi erogati, riorganizzare gli spazi, realizzando anche economie di gestione e promuovere la mobilità sostenibile riducendo gli spostamenti casa-lavoro, favorendo una politica ambientale che diminuisca il traffico.

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