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Paralimpiadi | Alex Zanardi, oro al quadrato: 'Ho vinto per mio figlio'

Il camoione bolognese non si è accontentato della vittoria strappata nella prova al cronometro. Sbaraglia i concorrenti anche in quella in linea individuale H4. E mira alla tripletta...

Sventola bandiera bolognese sulle Paralimpiadi 2012, e porta il nome di Alex Zanardi, il campione di Castelmaggiore, che a Londra per ben due volte è salito sul podio più alto. L'atleta non si è infatti accontentato della vittoria dei giorni scorsi nella gara al cronometro (già valsa il Nettuno d'oro), ieri ha sbaragliato i concorrenti anche nella prova in linea individuale H4. Quella svoltasi sul circuito automobilistico di Brand Hatch, dove nell'altra sua vita agonistica Zanardi svolgeva test su vetture a quattro ruote, è stata una gara combattuta, in cui l'ex campione della Formula Indy è riuscito a prevalere in volata, per appena un secondo, sul sudafricano Ernst van Dyk e di tre il belga Wim Decleir che ha conquistato quindi il bronzo. In questa prova per atleti paraplegici, o amputati, che utilizzano la handbike (bicicletta speciale a cui l'impulso viene dato con le mani), Zanardi ha avuto un inizio complicato, ritrovandosi al sesto posto, lui che era uno dei favoriti per via delle sue vittorie in gare di Coppa del Mondo. Poi, con una rimonta spettacolare, è passato al comando prima di scivolare all'ottavo posto nel corso del quarto giro. Ha però avuto una reazione sorprendente nel corso della penultima tornata, in cui ha ripreso il comando e poi non lo ha più ceduto, anche se si é imposto di un soffio.

Alla fine si è buttato per terra e ha baciato ripetutamente il suolo: Alex voleva fortissimamente questa medaglia d'oro per dedicarla al figlio Nicolò, che proprio oggi compie 14 anni. "E' il mio regalo speciale per lui", ha sottolineato. Ma non é tutto: fin da domani proverà a fare il tris, nella gara di staffetta. "Pensavo di fare una gara tranquilla e di provare la fuga a due giri dalla fine - ha detto dopo la gara il fenomenale emiliano -, così ho provato diverse volte a prendere velocità. Però mi stavano sempre attaccati alle ruote, non mollava nessuno. Allora ho cambiato tattica, e ho deciso di procedere al risparmio, lasciando andare avanti gli altri in salita per recuperarli in discesa. Siamo arrivati in volata e negli ultimi metri ho spinto a tutta. Una vittoria conquistata in questo modo dimostra che sono a tutti gli effetti un ciclista, anche se non ho le gambe."

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