rotate-mobile
Sport

Dall'incognita palestre scolastiche, ai voucher per le famiglie: quale il futuro post Covid per lo sport locale?

INTERVISTA |"Lo scenario più grigio si prevede da settembre in avanti". Così l'assessore Lepore spiegando cosa il coronavirus ha significato per il comparto sportivo di base e quali le evoluzioni possibili

Lo sport locale sta affrontando ancora un periodo grigio. Durante l’emergenza covid tutte le attività sportive si sono fermate e la riapertura adesso è difficile. Per capire in che modo lo sport locale possa ripartire, e che misure siano state messe in campo, ne abbiamo parlato con l’assessore allo Sport del comune di Bologna, Matteo Lepore che parla di “un disastro, arginato per ora, che rischiava di pesare sulle società sportive”, tuttavia avverte  che“lo scenario più grigio si prevede da settembre in avanti. È ancora presto per cantare vittoria”.

Assessore, cosa ha lasciato questa emergenza Covid nel panorama sportivo locale? Quali sono le principali criticità emerse sulle quali occorrerà lavorare con maggior urgenza?

"È stato un periodo molto duro per il settore dello sport di base che si è fermato completamente di punto in bianco. Rischiava di essere con la cultura uno dei settori che avrebbe avuto la possibilità di ripartire per ultimo. Insieme a colleghi assessori allo Sport delle principali città italiane abbiamo creato un coordinamento e abbiamo incontrato il ministro dello Sport Spadafora, ottenendo un’accelerazione ai provvedimenti. In particolare sono stati messi in campo per la prima volta nel nostro paese misure di sostegno al reddito per i collaboratori sportivi. Si è introdotto un fondo di rotazione per il sostegno finanziario alle società di base ed è da poco uscito un programma di bandi a fondo perduto per le società sportive. Per ora si è arginato un disastro perché il conto alle società sportive di base rischiava di essere molto salato. Tutto sta a capire come a settembre si ripartirà, in quali condizioni e quali società sportive riusciranno ad attraversare l’estate. È presto per fare un bilancio definitivo su quello che sarà l’impatto del Covid sullo sport di base nelle città”.

Riguardo alla ripartenza delle attività sportive, quale sostegno c’è stato dall'amministrazione per accesso allo sport in particolare a quello di base ?

“Sono 2 le cose fondamentali. Da un lato abbiamo ottenuto dalla Regione un fondo da 3 milioni di euro per offrire alle famiglie dei ragazzi dai 6 ai 16 anni, con un limite Isee di 17.000 euro, un voucher da 150 euro per iscriversi ad attività sportive da settembre. Di questi 3 milioni, per Bologna città metropolitana sono 700.000 euro. Stiamo verificando se queste risorse bastino o ne servano altre. Sicuramente sarà un sostegno importante per le famiglie che avranno difficoltà economiche ad iscrivere i figli alle attività sportive. L’altra cosa importante è che Il comune di Bologna ha confermato i contributi al 100% a tutti i gestori dei 150 impianti sportivi, questo nonostante lo stop alle attività, oltre allo sconto sulla Tari del 40% per il 2020. A fronte di una riduzione importante delle entrate del comune di Bologna, perché ovviamente siamo stati colpiti dalla crisi come tutti, credo che queste risorse confermate siano un segnale al mondo sportivo molto importante”

Quali sono le difficoltà maggiori che le hanno fatto presente i centri sportivi e le associazioni ludico motorie nel riadattarsi per ripartire secondo le linee guide adottate?

“Le difficoltà principali hanno riguardato lo stop delle attività e l’incertezza sul futuro, non sanno se le famiglie e gli atleti si riscriveranno alle attività e se da settembre tutto ripartirà come prima, questa è l’incertezza principale affiancata all’utilizzo delle palestre scolastiche perché gli impianti sportivi adesso sono ripartiti. Per gli impianti comunali c’è la certezza di una possibilità di utilizzo. Le palestre scolastiche sono ancora una grande incognita perché non abbiamo ancora risposta dal ministero dell’Istruzione se saranno utilizzate per ampliare gli spazi della didattica. Un bisogno sicuramente necessario ma rischia di mettere in ginocchio tutto lo sport di base. Solo a Bologna abbiamo più di 89 palestre scolastiche, se dovessero essere tutte precluse alle società sportive vorrebbe dire centinaia di associazioni in strada, è vero che ci sono delle priorità e la scuola sicuramente lo è ma occorre che i ministri Spadafora e Azzolina rispondano ai comuni che hanno scritto la settimana scorsa per dire quale sarà il futuro dello sport di base, in particolare degli spazi scolastici”.

Quanto è costata l'emergenza Covid al panorama sportivo locale in termini di perdite economiche e occupazionali?

“I conti sono ancora difficili da fare. Sicuramente noi stimiamo, solo per le sanificazioni, alcune centinaia di migliaia di euro di risorse necessarie per l’estate e dal punto di vista occupazionale è ancora presto per dirlo perché da un lato c’è il blocco dei licenziamenti, dall’altro bisogna capire se alla ripartenza ci saranno ancora le società sportive o capire che impatto avrà avuto la crisi. Lo scenario più grigio si prevede da settembre in avanti. E’ ancora presto per cantare vittoria”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dall'incognita palestre scolastiche, ai voucher per le famiglie: quale il futuro post Covid per lo sport locale?

BolognaToday è in caricamento