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Italia - San Marino, al Dall'Ara vince l'antirazzismo? Solidarietà a Bolotelli, cori vs napoletani

4-0 per gli Azzurri, ma protagonista della partita disputata in uno straripante stadio bolognese è stato l'argomento xenofobia. Il Ministro Kyenge incoraggia SuperMario, difeso dai tifosi dopo i 'fatti' di Napoli che hanno dipinto un 'Balo' spacciatore per le strade di Scampia. Bologna risponde: 'Non siamo napoletani'

In circa 29mila tifosi ieri sera si sono dati appuntamento sugli spalti dello stadio Dall'Ara di Bologna per assistere alla partita Italia - San Marino. Gli Azzurri hanno facilmente la meglio sui dilettanti sanmarinesi, chiudendo il match 4 - 0. Rodaggio in vista dell'appuntamento di Praga, tra sette giorni, per le qualificazioni mondiali.

'NOI NON SIAMO NAPOLETANI'. La città felsinea ha fatto festa accogliendo la nazionale dopo 21 anni, per un'amichevole che era dedicata alla lotta contro il razzismo. E così la 'xenofobia' è stato argomento principe della serata: dal saluto del ministro all'integrazione Cécile Kyenge (presente in tribuna) a Mario Balotelli - spesso sul campo finito al centro di episodi di discriminazione razziale - alla solidarietà mostrata dai tifosi al SupeMario nazionale. Inciampando, pero', sui cori anti-napoletani, volati dalla curva Bulgarelli. 'NOI NON SIAMO NAPOLETANI', così una manciata di tifosi dagli spalti - in uno spirito davvero contrario a quanto imponeva la serata - si sono lasciati andare in riferimento all'episodio che ha visto "Balo" dipinto come uno spacciatore. Il goleador è infatti stato tirato in ballo da un pentito della camorra, Armando De Rosa, duraNte un interrogatorio reso ai pm di Napoli Sergio Amato e Enrica Parascandolo nell'ambito dell'inchiesta su riciclaggio e ristorazione. Secondo De Rosa, il calciatore avrebbe spacciato droga per le strade di Scampia. Parole, prontamente, negate da Balotelli. Al goleador la vicinanza dei tifosi, sì. Ma nei confronti dei nostri connazionali partenopei ? Come si puo' dire che lotta alla xenofobia abbia trionfato ieri sera all'ombra del Dall'Ara?

PRANDELLI "HO VISTO QUEL CHE VOLEVO VEDERE'. Per sua fortuna non ha sentito quel che non avrebbe voluto ascoltare, il coro antinapoletani , davvero stonato nella serata antirazzismo: "Non mi ero accorto, ma è arrivata l'ora di dire basta: lo stadio è gioia, tifo per. Non contro". E' l'unica stecca di un'amichevole che, risultato a parte, ha fornito al ct azzurro indicazioni confortanti. "Mi è piaciuto lo spirito, la velocità delle giocate, la voglia di fare la partita fino all'ultimo: ho visto quel che volevo. E mi è piaciuto Balotelli: ha fatto la miglior partita in azzurro, si vedeva che aveva una gran voglia di segnare, e l'ha trasmessa alla squadra. Glielo ho detto: quando succedono certe cose (riferimento sempre ai fatti di Scampia), noi abbiamo la fortuna di entrare in campo e di poter fare quel che più ci dà gioia, il nostro lavoro". 

SUPER-OSPITE IN TRIBUNA nella serata all'insegna della lotta al razzismo - è stata il ministro dell'integrazione  Cécile Kyenge. "La visita del ministro Kyenge - Ha detto Prandelli - é stata molto profonda: non abbiamo fatto in tempo a dire due parole e lei è già partita, parlando dei nostri progetti. Insieme, ci ha detto, possiamo combattere e vincere".
Il ministro è arrivata allo stadio poco prima delle 20, e subito si è diretta verso gli spogliatoi dove ha incontrato una delegazione della nazionale composta dal ct Cesare Prandelli, dal capitano Gigi Buffon e da Mario Balotelli. "Li ho salutati e ho portato loro un incoraggiamento, che vale per tutto lo sport. Era da parte anche del ministro Josefa Idem, con lei siamo al fianco dello sport pulito, per il rispetto delle persone e contro il razzismo", ha detto poi il ministro per l'integrazione, "Dobbiamo intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione - ha proseguito - il razzismo nasce dalla non conoscenza della diversità. Bisogna lavorare sulla cultura non violenta, sin dai banchi della scuola, in tutti i settori sport compreso". Alcuni giorni fa, aveva avvertito: non tutti i cori sono razzisti. "La violenza - aggiunge ora - è violenza: il razzismo è una parte. Ma dobbiamo combatterli entrambi, dobbiamo educare a un linguaggio non violento, che vada contro il razzismo. La linea di distinzione tra provocazione e razzismo é molto sottile, dobbiamo lavorare sulla coscienza". E a Balotelli che ha lamentato la scarsa opera di contrasto al razzismo e ha rivendicato per sé l'autonomia di decidere cosa sia insulto razzista e cosa no, il ministro Kyenge ha replicato: "Mi sembra una posizione ragionevole: richiama tutti alle proprie responsabilità. Le istituzioni, lo sport, i cittadini"

IL MATCH. Netta la vittoria per l'Italia con 4 palle in rete . Manca solo il gol di Balotelli, fuori forma causa mal di schiena.  Sul campo una nazionale assai sperimentale: in attacco ci sono i beniamini di casa, Diamanti e Gilardino, completati nel tridente da un esordiente assoluto, l'atalantino Bonaventura. Per il resto tante riserve in difesa, a centrocampo redini a Pirlo con Poli e Aquilani. Di fronte, i dilettanti puri della repubblica di San Marino, una sola vittoria nella loro giovane storia. Tra i più attivi Bonaventura. Al 6' va al tiro due volte sottoporta dopo un bello scambio con Antonelli - in serata di grandi corse - ma è parato. Subito prova a imitarlo Gilardino su respinta corta del portiere. Anche in allenamento è difficile sfondare se l'avversario è blindato, ci provano allora da fuori prima Pirlo, alto all'11', e poi un Diamanti in serata velleitaria. L'occasione più limpida capita sottoporta sul sinistro di Aquilani, un po' sorpreso sul secondo palo dal buco della difesa avversaria; la respinta di Simoncini é di istinto. Sull'angolo successivo Maggio mette in rete su doppio rimpallo, fuorigioco. San Marino respira appena un po' conquistando un corner, ed ecco il vantaggio dell'Italia. Lo sigla Pioli su azione personale al 28': palla rubata al limite, percussione e destro sul palo opposto. A scaldare il Dall'Ara anche una serpentina di Pirlo, metallo prezioso e raro in una serata così. L'Italia si scioglie, il raddoppio arriva proprio da Gilardino: Poli pesca in area Aquilani, tiro al volo respinto e sul rimpallo duetto col centravanti che dal dischetto non sbaglia. Due a zero, è il minuto 33. Tutto si fa più semplice, come la discesa pulita pulita di Antonelli che due minuti dopo mette ancora una volta Gilardino davanti alla porta, e poi al 41' arriva in area e sfiora il gol ma prende anche la botta che lo costringerà a uscire per De Sciglio. Intanto Gilardino allo scadere è troppo generoso e cede palla in area a Diamanti. Per i due è l'ultima chance: a ripresa appena iniziata Prandelli cambia il tridente, dentro Cerci Balotelli e Sau per Diamanti-Gilardino-Bonaventura. E' lo stesso minuto del 3-0, siglato da Pirlo al 4' su punizione. Nel frattempo Buffon si è dovuto finalmente impegnare, uscita e parata da lontano. Ma ora gli occhi sono tutti per Balotelli: al quarto d'ora la sua punizione rasoterra scheggia il palo. La seconda volta Pirlo non gli lascia la batutta, e sul calcio fermo Aquilani firma il quarto gol sfruttando la ribattuta del portiere, al 34'. Ma il 9 azzurro vuole essere protagonista, e un minuto dopo si libera al destro da fuori, ed è parato. Ancora più prepotente la discesa e tiro - appena fuori - al 43', mentre al 45' è la sfortuna di una traversa a negargli il gol. L'unica candelina che manca alla festa azzurra di Bologna.

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