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Salute Imola

Arriva il caldo: ad Imola attivato piano a tutela della popolazione 'a rischio'

Provvedimenti in atto per la tutela della popolazione anziana e fragile, che comprende un costante monitoraggio, anche telefonico, dei soggetti in condizioni di fragilità individuati

Con l’arrivo del caldo estivo, come accade ogni anno dal 2004, l’Azienda Servizi alla Persona del Nuovo Circondario Imolese, in stretta collaborazione con l’Ausl di Imola, i Comuni, le Associazioni di volontariato AUSER ed ANTEAS, la Protezione Civile, etc. hanno attivato il “Piano Caldo” per la tutela della popolazione anziana e fragile, che comprende un costante monitoraggio, anche telefonico, dei soggetti in condizioni di fragilità individuati.

Esiste infatti una mappa dei soggetti a rischio, aggiornata periodicamente grazie al coinvolgimento dei Comuni, dei medici di famiglia, dei referenti dei servizi semiresidenziali e territoriali, della struttura ospedaliera e delle associazioni di volontariato, che comprende: gli anziani e le persone fragili già utenti dei servizi territoriali sia sociali che sanitari (ADI, ADP, servizio infermieristico, SAD, assegni di cura, centri diurni, …) o segnalate da medici di famiglia, familiari, volontari ed associazioni; chi ha 75 anni ed oltre, vive solo e viene dimesso da un ospedale e chi ha più di 80 anni e vive solo.  
La costruzione di questa mappa è uno strumento operativo-strategico indispensabile, sia nel breve che nel lungo periodo, per attivare piani di contrasto alla solitudine e all’isolamento, attivabili per qualsiasi emergenza anche a favore di persone che è opportuno siano destinatarie di azioni e monitoraggio, pur non essendo utenti di specifici servizi della rete, né necessitando di specifici servizi. Il costante aggiornamento della mappatura nei territori dei diversi comuni permette, grazie all'indispensabile collaborazione delle associazioni di volontariato, di monitorare durante l'intero anno, e non solo in estate, i soggetti più fragili.

I soggetti individuati in condizione di rischio e/o di fragilità, già utenti della rete dei servizi, vengono monitorati dagli operatori dei servizi stessi: a loro spetta il compito di curare l’informazione agli interessati ed alle famiglie, oltre che di mantenere e rafforzare comportamenti orientati alla soddisfazione dei bisogni correlati alle ondate di calore. Questo permette di adeguare i singoli piani di assistenza per rispondere tempestivamente e nel modo migliore alle diverse esigenze.

Per chi invece non è un utente della rete dei servizi, è previsto un monitoraggio telefonico mediante volontari di AUSER e di ANTEAS, che provvedono all’eventuale segnalazione tempestiva ai servizi per le necessità riscontrate, così come a prestare aiuto per piccole attività quali accompagnamenti, fornitura farmaci, spese, piccole manutenzioni…

In caso di grave disagio climatico il piano prevede l’attivazione di interventi tempestivi dei servizi domiciliari, ospitalità programmata solo diurna presso le strutture residenziali e semiresidenziali del territorio con il coinvolgimento dei volontari e della protezione civile; ospitalità presso i centri sociali raffrescati, ecc...

I reparti ospedalieri segnalano al Punto Unico, per la eventuale attivazione dei servizi, la dimissione di soggetti di età superiore ai 75 anni, in condizioni di solitudine o di rischio, curando inoltre un’adeguata informazione sui comportamenti idonei a contrastare i disturbi provocati dal caldo eccessivo.

 

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