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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali

Periodo nascita di cervi, caprioli e daini, il centro Monte Adone: "Non toccate i cuccioli"

Si tratta di un momento dedicato: "La madre, finché sente la presenza dell’uomo, non si avvicina al piccolo"

Quando si va in cerca di verde, bisognerebbe sempre conoscere alcune regole di base e rispettarle, si entra cioè in zone popolate da molti animali, non necessariamente pericolosi, ma che seguono i ritmi della natura. 

Questo ad esempio è il periodo delle nascite di caprioli, cervi e daini. Si tratta di un momento dedicato e nel caso si incontrassero il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica - Monte Adone raccomanda di non toccarli nè tanto meno di raccoglierli: ""Il fatto che il piccolo sia solo, non significa che sia stato abbandonato o che sia ferito. La madre, infatti, finché sente la presenza dell’uomo, non gli si avvicina". 

Informazioni utili

I cervidi (cervo, daino, capriolo) sono animali estremamente stressabili. 

I piccoli non seguono subito la madre e rimangono nascosti nel bosco o nel prato in prossimità del luogo in cui vengono partoriti, in attesa che la madre torni ad allattarli. Per il capriolo questo periodo è di circa 3 settimane!

I piccoli hanno un manto che garantisce loro di mimetizzarsi, sono completamente inodori e riescono a rimanere immobili nel loro nascondiglio per molto tempo. Tutto ciò gli garantisce di non essere individuati dai predatori, e quello che ad un occhio inesperto può sembrare un “cucciolo indifeso” è in realtà un animale dotato delle migliori protezioni di cui la natura potesse fornirlo!

Ultima raccomandazione e non per importanza, non improvvisiamoci soccorritori: "Ricordate anche che dare il latte sbagliato ad un piccolo può essere letale!"

200 esemplari di capriolo all'anno

Gli ungulati (cervo, daino, capriolo e cinghiale) sono le specie che arrivano in maggior numero al Centro che raggiunge oltre 200 esemplari di caprioli recuperati ogni anno.

Tutti gli animali venogno recuperati dal Centro stesso ma anche direttamente consegnati dai privati cittadini o dalle Forze dell’Ordine.

Cervo, daino, capriolo e cinghiale rientrano nell’elenco della cosiddetta fauna pericolosa, ai sensi del Decreto Ministeriale del 19/04/96, previsto dalla Legge n. 150 del 07/02/92 e, pertanto, il recupero e il soccorso delle stesse prevede specifiche competenze e professionalità. Il Centro interviene anche per sedare ungulati rinvenuti in difficoltà o costituenti pericoli, mediante l’uso di fucile narcotizzante, sulla base delle indicazioni e con la collaborazione dei Servizi Veterinari dell’A.U.S.L.

Tra le numerose richieste di intervento, un’alta percentuale è rappresentata da ungulati rinvenuti feriti o in difficoltà anche all’interno di aree urbane: "Due sono i fattori che creano la possibile interazione fra animali selvatici e popolazione umana: da una parte l’aumento della loro consistenza numerica e dei loro areali di alimentazione spostati fino alla pianura, dall’altra la maggiore antropizzazione dell’area pedemontana e collinare. Quest’ultima infatti ha portato all’aumento di abitazioni, di recinzioni private e di strade – anche a scorrimento veloce – in ambienti fino ad oggi abitualmente frequentati solo dalla fauna selvatica" sottolinea il Centro. 

Principale conseguenza di questi aspetti è l’aumento degli incidenti stradali con collisioni che coinvolgono automobilisti di passaggio e gli animali nei loro spostamenti alimentari o di dispersione notturna. Frequenti quindi i ferimenti in incidenti e casi di ungulati intrappolati all’interno di reti e recinzioni private anche in piena città.

L’acquisto di un'ambulanza è stato utile per diversi recuperi di ungulati sul territorio, con particolare riferimento ai cervi e a i daini adulti, e per il trasporto degli esemplari feriti verso l’ospedale veterinario

Gli animali recuperati, vengono accolti nelle strutture del Centro dove, grazie alla collaborazione con numerosi veterinari, ricevono le cure e le terapie necessarie. Gli esemplari vengono quindi sottoposti ad un programma di riabilitazione mirato al pieno recupero delle loro funzionalità, condizione necessaria per il successivo reinserimento in natura.

Per la gestione dei cervidi feriti il Centro si è attrezzato con diverse strutture destinate alla degenza e alla riabilitazione degli esemplari recuperati. Elevato è anche il numero di cervidi che arrivano al Centro quando hanno solo pochi giorni di vita.

Le ragioni dell’arrivo di questi ultimi sono essenzialmente due: vengono raccolti nel bosco da privati cittadini poiché erroneamente ritenuti abbandonati, vengono feriti, durante la stagione degli sfalci, dalle macchine agricole. 

In questi ultimi anni infatti cervidi recuperati sono stati inseriti all’interno di idonee aree protette e nella maggioranza dei casi, dopo il necessario periodo di riadattamento, sono stati rilasciati in natura.

I piccoli 

I piccoli di capriolo nascono in un periodo che va da aprile a giugno e nelle prime tre settimane di vita non sono in grado di seguire la madre, per questo rimangono nascosti nel bosco o nei prati in attesa che la madre vada ad allattarli. È proprio in questo periodo così delicato che può capitare di incontrarli; bisogna tenere sempre presente che la madre è nei dintorni, quindi, oltre a non essere raccolti, non devono nemmeno essere toccati poiché la madre, sentendo sul piccolo l’odore dell’uomo, lo abbandonerebbe.

Durante la stagione degli sfalci, coincidente molto spesso con il periodo dei parti, vengono spesso ritrovati caprioletti feriti, anche gravemente dalle macchine agricole. I piccoli di capriolo quando avvertono un rumore o un eventuale pericolo, non hanno l’istinto di scappare ma di nascondersi schiacciandosi sul terreno (“pronazione”); è proprio per questo motivo che vengono spesso inevitabilmente feriti dai mezzi agricoli.

Meno incidenti e casi di raccolta ci sono per daini e cervi, infatti, in queste due specie il piccolo segue la madre già dopo 24-48 ore nel primo caso e dopo 3-4 giorni nel secondo.

Tutti i piccoli all’arrivo necessitano di continue cure veterinarie e specifiche attenzioni; un capriolo alla nascita pesa circa 1,5 Kg e deve essere allattato ogni 3 ore.

Per quanto riguarda il futuro di questi piccoli, non sono poche le difficoltà causate dall’inevitabile imprinting al quale vanno incontro quando vengono allattati in cattività. Proprio per questo motivo, il Centro porta avanti ormai dal 2000 un progetto di allattamento per i caprioletti allevati in cattività. 

Per la gestione dei piccoli dei cervidi il Centro si è attrezzato con una vera e propria nursery: realizzata all’interno di un’area boschiva per meglio rispettare la biologia degli esemplari e per ridurre lo stress durante la riabilitazione, la nursery è composta da un recinto di 700 mq con annesso un ampio ricovero in legno.


 

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