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Strage del 2 Agosto: libri (ma anche film e canzoni) che raccontano la bomba di Bologna

La supplica di Lucio Dalla in 'Balla, balla ballerino': "Corri e ferma quel treno, fallo tornare indietro". Ligabue intreccia la storia con i personaggi di "Da zero a dieci" e Francesco Guccini si salva per la voce che se ne va, facendo saltare un concerto al quale sarebbe andato in treno

I Boomer c'erano, i Millennials sono nati un anno dopo e ne hanno sentito parlare. Quanto è importante la memoria per tramandare la storia? Tanto e tanto in questo senso possono fare libri e film, ma anche la musica. Così è per la Strage di Bologna del 2 Agosto 1980. La troviamo nel film "Da Zero a Dieci" di Luciano Ligabue, con uno dei ragazzi che non arriva mai all'appuntamento a Rimini perchè vittima dell'esplosione, così come anche in "Romanzo Criminale" di Michele Placido. E tanto ha sviscerato l'argomento l'autore televisivo, scrittore, regista e docente Filippo Porcelli, autore del documentario "10.25". Ci sono poi, naturalmente, i testimoni diretti: e qui non si romanza e non si inventano storie perché é tutto vero.  

Se il nostro Lucio Dalla fa una preghiera disperata affinchè quel treno venga fermato (la canzone è "Balla, balla, ballerino"), i Modena City Ramblers cantano "Il giorno che il cielo cadde su Bologna" ed è così che anche la musica "non dimentica" una strage che ha ucciso 85 persone e ne ha ferite oltre 200. Francesco Guccini quel giorno aveva un concerto e ci sarebbe andato in treno, ma perse la voce e l'evento venne annullato. La sua Bologna venne da lui poi così descritta: “Bologna sa stare in piedi per quanto colpita”. Ed è effettivamente così, nonostante tutto quello che ha passato: dalla Uno Bianca all'Italicus, il treno che nel 1974 venne fatto esplodere a San Benedetto Val di Sambro provocando la morte di 12 persone. 

"Ferma con quelle tue mani il treno Palermo-Francoforte
Per la mia commozione c'è una ragazza al finestrino
Gli occhi verdi che sembrano di vetro
Corri e ferma quel treno fallo tornare indietro" (Lucio Dalla - Balla, balla, ballerino). 

2 Agosto 2022: il programma delle celebrazioni 

5 libri che raccontano la strage della bomba alla stazione di Bologna 

La strage di Bologna scritta sulle pagine di un libro: diversi autori si sono cimentati in questo e sono tutti lavori che aiutano a non lasciarci un passato, per quanto doloroso e irrisolto, alle spalle. Una staffetta per chi non ne sa nulla, un buon modo per conoscere quanti più particolari possibili e incontrare attraverso i racconti le persone che non ci sono più e i cui nomi sono lì in quella sala d'attesa che tanto si è sporcata di sangue.  

1. "La strage di Bologna del 2 agosto 1980: La storia. Le testimonianze. Le indagini" 

Autore: Massimiliano Lanza

Anno di pubblicazione: 2018

Pagine: 76

Editore: Area51 Publishing

"La strage di Bologna, compiuta la mattina del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna, è uno dei più atroci episodi della storia italiana. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. In questo libro l'autore, con un taglio narrativo e avvincente trasporto, racconta la terribile vicenda, gli sviluppi delle indagini e i processi sul più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra. L'autore Massimiliano Lanza (21 gennaio 1988) si è laureato in scienze politiche all'Università di Bologna con una tesi sul governo delle migrazioni internazionali. Dopo gli studi universitari, ha iniziato a interessarsi alle potenzialità della produzione documentaristica e al montaggio cinematografico, oltre alle scienze storiche e sociali".

2. "La strage di Bologna tra ricostruzione giudiziaria e verità storica"

Autore: Valerio Cutonilli 

Anno di pubblicazione: 2020

Pagine: 177 

Editore: Independently published

"La strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980 è da sempre oggetto di un accanito dibattito tra i fautori della ricostruzione giudiziaria e quanti sostengono che la verità storica sia in realtà di segno completamente diverso. L’autore riassume l’esito dei processi a carico degli ex militanti dei Nar, illustrando le ragioni che lo hanno portato a dissentire dalle conclusioni a cui sono pervenuti i giudici. A suo, avviso il contesto storico-politico in cui va inserita la strage - lo scenario di crisi che si sviluppò nell’estate 1980 nello scacchiere mediterraneo coinvolgendo in modo rovinoso l’Italia - è rimasto sempre ben lontano dalle aule dei tribunali. Una particolare attenzione viene prestata alla effettiva dinamica dell’esplosione che costò la vita ad almeno 85 persone. Recenti scoperte, emerse durante il processo a Gilberto Cavallini, lascerebbero ipotizzare un inquinamento precoce della scena del crimine. Alla luce nuove delle nuove evidenze probatorie, l’eventualità di un’esplosione prematura appare tutt’altro che remota".

3. "La strage di Bologna"

Autore: Alex Boschetti, prefazione di Carlo Lucarelli 

Anno di pubblicazione: 2015

Pagine: 143

Editore: Becco Giallo

"Bologna, sabato 2 agosto 1980. Alle 10 e 25, nella sala d'aspetto di seconda classe della Stazione Centrale affollata di viaggiatori, esplode un ordigno a tempo, contenuto in una valigia sistemata a mezzo metro d'altezza sopra un tavolino portabagagli. La detonazione viene percepita a diversi chilometri di distanza e causa il crollo istantaneo di un'intera ala dell'edificio, investendo il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante la stazione. Muoiono ottantacinque persone, più di duecento sono i feriti, per uno degli attentati terroristici più sanguinosi del secondo dopoguerra italiano. Prefazione di Carlo Lucarelli".

4."Dossier Bologna. 2 agosto 1980: i mandanti della strage"

Autore: Antonella  Beccaria

Anno di pubblicazione: 2020

Editore: PaperFIRST

Nel 2020 sono trascorsi quarant'anni dal 2 agosto 1980. Quel giorno, alle 10.25, esplode alla stazione di Bologna un ordigno di quasi 25 chilogrammi occultato in una valigia. La deflagrazione avviene nella sala d'aspetto di seconda classe un sabato mattina mentre la stazione è affollata di turisti italiani e stranieri, lavoratori e persone comuni che semplicemente sono in attesa di un treno. È un massacro, il più grave compiuto nell'Europa del dopoguerra fino a quel momento, con 85 persone che perdono la vita e 215 che restano ferite. Il libro ricostruisce quel momento cruciale della storia recente e rappresenta un viaggio nel tempo tra il prima e il dopo, scandagliando gli anni della strategia della tensione attraversati da terrorismo neofascista, tentativi di golpe, gruppi paramilitari, contatti con la criminalità organizzata e depistaggi. Il tutto calato in un contesto di scontro tra i blocchi che trasforma la guerra fredda in una guerra sporca che è proseguita, arrivando ad assumere nuove forme nella stagione stragista degli anni Novanta.

5."Un attimo quarant’anni. Vite e storie della strage alla stazione di Bologna" 

Autore: Daniele Biacchessi

Anno di pubblicazione: 2020

Editore: Jaca Book

Pagine: 200

Una stazione d’agosto. Il caldo non dà tregua, la confusione sotto le pensiline, gente in fila per un biglietto, qualcuno perde il treno, altri aspettano figli, nipoti, nonni, madri, parenti lontani. Arrivi e partenze, sogni e speranze, voglia di mare e riposo. Nulla è diverso intorno alle 10,25 del 2 agosto 1980, a Bologna. Nella sala d’aspetto di seconda classe c’è chi legge quotidiani, chi fuma una sigaretta. Storie di gente comune, di vita quotidiana. Volti, occhi, mani, sguardi, discorsi. Accade quarant’anni fa alla stazione di Bologna, prima che qualcosa la trasformi in una grande catasta di macerie di dolore, di orrore, di morte. 85 morti, oltre 200 feriti. Questo libro parla di vittime e si rivolge al grande pubblico, specie ai più giovani. Quello che leggerete è il percorso individuale e collettivo di uomini e donne. Il loro privato dolente e la rabbia si sono tradotti in impegno civile: un modello di partecipazione democratica che difende persone colpite negli affetti, altrimenti lasciate sole al loro destino. Chiedono solo la verità, vogliono che ai loro morti venga resa giustizia.

Chi c'era: come la bomba della stazione ha cambiato la vita di Roberta, Eliseo e Tonino

Aveva 30 anni e stava tornando al lavoro a Salsomaggiore dopo qualche giorno a casa, in Friuli. Il suo treno doveva partire alle 10.05 dal quarto binario, ma Eliseo Pucher non ci è mai salito. Una testimonianza che fa venire la pelle d'oca quella che questo uomo sopravvissuto alla bomba fa all'età di 70 anni: Strage del 2 Agosto 40 anni dopo, il racconto di Eliseo Pucher: "Io, un vero miracolato".  C'è poi anche la storia di Tonino Braccia, il poliziotto abruzzese: da poco a Bologna, aveva preso un permesso: "Stavo andando a un matrimonio a Roma. Doveva essere un giorno felice". E infatti quel giorno ha cambiato anche la sua vita: Strage 2 agosto, racconto shock di un sopravvissuto: "Mi risvegliai sotto un treno". Roberta Buldrini è la figlia di Maria Luisa Bini, all'epoca titolare (dopo il papà Filippo) della tabaccheria della stazione: "Sentii il boato e corsi da mia madre. Attraversai la disperazione"

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