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Emergenza Ucraina. Dai contatti cui rivolgersi, ai Cas: come è strutturata la rete di accoglienza

Tutto quello che c'è da sapere

Bologna sta registrando numerosi arrivi di persone fuggite dalla guerra in Ucraina. Ma una volta in città come è strutturata l'accoglienza? Come riportato sul sito del Comune di Bologna, il sistema di accoglienza diffusa che fa capo ai Comuni e per Bologna al SAI metropolitano (a cui aderiscono 41 comuni a cui si affianca Imola con un proprio progetto SAI) può contare su una disponibilità attuale di 300 posti.

Per far fronte all'emergenza è stata attivata la mail BolognaperUcraina@comune.bologna.it  per chiedere informazioni, offrire aiuto, mettere a disposizione dei profughi una casa vuota o sfitta, dare disponibilità ad accogliere i profughi nella propria casa. Per dare disponibilità all’accoglienza in famiglia è operativa anche la piattaforma del Progetto Vesta.

È stato anche attivato il coordinamento con Caritas Diocesana per lavorare in modo integrato e mettere a frutto tutte le connessioni utili riguardo all'accoglienza, al sostegno alle famiglie, la ricerca di alloggi e strutture.

In piazza XX Settembre è stato allestito un punto per offrire i servizi di prima accoglienza ai profughi ucraini in arrivo in città. L'hub è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, il sabato dalle 8.30 alle 13.30, domenica chiuso.

Per il sistema SAI si stanno ricercando gli alloggi e sono arrivate disponibilità tramite i gestori ma anche attraverso la mail BolognaperUcraina@comune.bologna.it. I proprietari di casa che si dichiarano disponibili sono immediatamente contattati dal Servizio Protezioni Internazionali del Comune, per definire l’accoglienza e il riconoscimento di un affitto, sostenuto dal programma nazionale di accoglienza. Il progetto prevede oltre all’accoglienza servizi di supporto legale, di mediazione linguistica, di orientamento e supporto. Questi servizi sono garantiti anche a chi accoglie in famiglia nell’ambito del progetto Vesta. A Bologna sono già allestibili almeno 80 dei 300 posti riconosciuti dal Ministero.

È inoltre operativo stabilmente il coordinamento con la Prefettura, a cui compete la prima accoglienza dei profughi, insieme ai Sindaci della Città metropolitana per il reperimento di collocazioni di prima accoglienza e il raccordo con la Questura.

Le persone che non hanno disponibilità di un alloggio saranno collocate nelle strutture prefettizie (CAS), previa presentazione all’Ufficio Immigrazione della Questura dal lunedi a venerdi dalle 8.30 alle 17.30.

La Prefettura ha pubblicato un avviso per l’apertura di nuove strutture CAS per fare fronte all’emergenza; si stanno cercando strutture di grandi dimensioni per la prima accoglienza. 

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