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Affitti, scenario preoccupante: 'Più domanda che offerta e prezzi alti, condivisione anche per i lavoratori'

L'esperto spiega quali contratti scegliere e quali sono le zone più quotate. Poi uno sguardo ai prezzi di mercati. Il boom degli affitti brevi? "C'è stato, ma tanti i proprietari che sono già tornati sui loro passi"

Trovare casa in affitto ai tempi della digital economy e del consumo collaborativo sembra ancora più difficile: gli appartamenti frutterebbero di più con la condivisione sulle piattaforme che gestiscono gli affitti brevi? E allora in tanti a trasformare la propria casa in un b&b limitando ulteriormente la disponibilità di immobili in affitto per studenti universitari e giovani lavoratori, che si trovano così ancora più in crisi e sono costretti a subire anche un aumento dei canoni.

Questo perlomeno lo scenario che sembra esserci delineato a Bologna, con grande rammarico dei ragazzi che sui gruppi social scrivono cose come: "Offriamo socialità, musica e pacchidagiù (l'hashtag di successo usato dai fuorisede per raccontare le scorte di cibo che periodicamente arrivano da casa). Abbiamo attestati per la cura dell'igiene personale e della propria abitazione, nonché certificati Masterchef". Insomma, tra chi fa ironia e chi discute animatamante per sottolineare che l'ambiguità di alcune contrattualità 

Indagine sul mercato delle locazioni: l'offerta non riesce a evadere la domanda 

Un'indagine sul mercato degli appartamenti in locazione nel Comune di Bologna commissionata dall’amministrazione alla fondazione di ricerca Istituto Cattaneo parla di una richiesta inevasa di quasi 6.000 famiglie e centinaia di studenti e lavoratori fuori sede che restano senza alloggio: un panorama di offerta piatto che non riuscirebbe ad evadere la domanda in crescita, alla quale vanno aggiunte le presenze turistiche in città, con conseguente crescita del numero di appartamenti affidati ai portali online di affitti brevi (circa 2.000 unità abitative in appena 2 anni).

«Lo scenario delineato è preoccupante. A Bologna affluiscono ogni anno oltre 35.000 studenti e altrettanti giovani lavoratori fuori sede (la crisi economica fa preferire una stanza condivisa a un monolocale per questione di costi) a fronte di un ridotto numero di posti negli studentati e di case in affitto a medio termine - il commento di Valerio Fonseca, CEO di DoveVivo, piattaforma di immobili residenziali destinati alla condivisione approdato sotto le Due Torri dopo altre grandi città italiane - Inoltre un numero sempre maggiore di proprietari, preoccupati dalla morosità e impossibilità di liberarsi dell’inquilino, si tuffa nel business degli affitti brevi online, più remunerativi e più facili da liberare anche a scapito di una tassazione 'ignota' e difficoltà di gestione nel turnover degli ospiti». A subire le conseguenze di questa situazione, sempre secondo Fonseca, gli studenti e i giovani lavoratori, da sempre protagonisti di una gran fetta della domanda locativa in città. 

In luce di ciò, quale l'effettiva disponibilità sotto le Due Torri di immobili destinati agli affitti? Quali i prezzi medi? «Come già detto, la situazione abitativa di Bologna fa emergere una fortissima tensione fra la domanda e l'offerta di alloggi, con un incremento della domanda anche da parte di giovani lavoratori, che vanno ad aggiungersi agli studenti dell'Alma Mater. L'Italia non è ancora in una situazione florida e le tasche impoverite portano alla scelta di condivisione di case anche diversi lavoratori: e questa è una valutazione di tipo economico. Ne possiamo ricevare però una anche di tipo sociale visto che il boom della sharing economy significa proprio condivisione: di spazi, di costi, di esperienze».

Quali sono i contratti di affitto più adeguati per la condivisione di una casa? Sono tanti i problemi che possono sorgere a fronte di una contrattualità non chiara...«La cosa che mi sento di suggerire è la sublocazione parziale dell'immobile con contratto 4+4, che poi è ciò che quello che facciamo noi. L'opzione della locazione totale dell'immobile fa sì che tutti i coinquilini siano corresponsabili e quindi ci si trova a dover rispondere anche di persone che non si conoscono bene, mentre la soluzione della locazione parziale lascia a ogni inquilino la sua fetta di responsabilità. Per quanto riguarda la durata del contratto sconsiglio la formula dei 12 mesi pechè così ogni anno ci si ritrova alla rinegoziazione dei costi con spese aggiuntive di rinnovi». 

Il boom di airbnb e degli affitti brevi...come la vede? Durerà? «Il mio parere è che dopo una ondata di entusiasmo molti proprietari, come fra l'altro sta già accadendo, torneranno a una scelta diversa anche se apparentemente quella del b&b è più remunerativa».

Quali sono le zone di Bologna più richieste? «Il centro storico è saturo e sempre richiestissimo. Fra le zone più gettonate ci sono Porta Saragozza, via Mazzini, Bolognina e San Donato».

DoveVivo

DoveVivo, per secondo anno consecutivo nel 2018 è stata inserita dal Financial Times nella prestigiosa classifica “FT 1000: Europe’s Fastest Growing Companies”, che riunisce le mille imprese europee dalla crescita più veloce, su oltre  50mila aziende di 31 Paesi europei analizzate in base ai dati di bilancio dal 2013 al 2016. Nel periodo, DoveVivo ha registrato un tasso di crescita annuo del 40%, con 16 milioni di euro di ricavi nel 2017 e un Ebitda di oltre 2,6 milioni. Un successo che fa salire l’asticella per il 2018, con una previsione che punta ai 21 milioni di euro. 

Nata nel 2007 da un'idea imprenditoriale di Valerio Fonseca e William Maggio, l'idea porta avanti un progetto con una formula senza pensieri a chi vuole affittare il proprio immobile e, allo stesso tempo, offre soluzioni chiavi in mano a chi cerca soluzioni abitative per la vita in condivisione. Svolge il ruolo di intermediatore offrendo un modello semplice: prende in locazione appartamenti di proprietari privati con contratti di lungo periodo, li ristruttura e, successivamente, affitta le singole camere a studenti e giovani lavoratori. Soluzione che mette al riparo il proprietario da ogni rischio insolvenza, abbandono anticipato ed eventuali danni all’immobile, grazie ad un canone certo pre-concordato, che gli garantisce un vantaggio economico di oltre il 30% in otto anni rispetto alla classica conduzione. L’inquilino ha il vantaggio di entrare in appartamenti che vengono ristrutturati e ammodernati anche negli arredi, con impianti a norma e tutti i comfort. 
 


 



 

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