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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Dozza

Dozza punta alla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano

Si tratta di un conferimento attraverso il quale si identificano i municipi che dimostrano di saper conservare, valorizzare e promuovere il proprio patrimonio turistico in modo sostenibile per la comunità ospitante ed il circostante contesto ambientale

Il Comune di Dozza si è candidato al programma territoriale Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano. La straordinaria vocazione turistica e ricettiva dell’antico borgo medievale - spiega una nota -già da tempo nel novero dei Borghi Più Belli d’Italia, potrebbe ricevere a breve un’ulteriore e significativa certificazione di eccellenza. Il municipio guidato dal sindaco Luca Albertazzi, infatti, ha completato nelle regolari tempistiche e modalità l’invio della propria candidatura per l’ottenimento di un ulteriore marchio di qualità turistico e ambientale riservato alle piccole località dell’entroterra italiano.

Un conferimento attraverso il quale si identificano i municipi che dimostrano di saper conservare, valorizzare e promuovere il proprio patrimonio turistico in modo sostenibile per la comunità ospitante ed il circostante contesto ambientale. Elementi su cui ha puntato con decisione, da tempo, l’amministrazione comunale di Dozza raccogliendo risultati significativi sfociati addirittura in una serie di recenti modifiche statutarie di chiara matrice ecologica ed ambientalista e nell’elaborazione della Carta dell’Ambiente del Comune di Dozza.

L’iter di assegnazione procederà ora attraverso l’analisi della località da parte di uno staff di esperti del Touring Club Italiano che vaglieranno l’intera documentazione inviata dagli uffici dell’ente dozzese ed effettueranno una serie di specifici sopralluoghi di riscontro. Non solo. Spazio alla sottoscrizione dell’incarico per l’applicazione del Modello di Analisi Territoriale (M.A.T.) e la realizzazione di un Piano di miglioramento, con il quale si approfondiscono le aree di analisi sulle quali intervenire per potenziare il sistema di offerta turistica locale, fino a giungere, entro la prossima primavera, alla comunicazione dell’esito finale dell’istruttoria. Un’assegnazione, vincolata al setaccio di oltre 250 criteri di analisi rilevati dal M.A.T., a carattere temporaneo e subordinata alla conservazione dei requisiti previo verifica triennale di monitoraggio e ripetute visite alla località dell’ente certificatore anche durante il periodo di validità del riconoscimento.

“Questa candidatura si inserisce in un articolato percorso di valorizzazione dell’attrattività turistica e culturale di Dozza in corso ormai dal 2014 – spiega il sindaco Luca Albertazzi in una nota -. I risvolti numerici ed i benefici legati allo sviluppo di queste iniziative sono evidenti perché il nostro borgo ha riacquisito quella valenza nazionale e internazionale che merita innescando, oltretutto, una serie di concrete ricadute economiche per le sue attività ricettive e commerciali”. Ma non è tutto. “Un percorso selettivo che rientra tra i punti del nostro programma elettorale – continua -. Senza dimenticare che l’iter comprenderà perfino una mirata elaborazione analitica e valutativa dello stato dell’arte del comparto, proiettata sull’intera area dozzese, messa a punto da un’associazione che rappresenta un autentico riferimento per il settore sul suolo nazionale”. Entra nei dettagli il primo cittadino. “Un piano di miglioramento che delineerà con minuzia gli elementi reali sui quali insistere per elevare le potenzialità ricettive del paese parametrandole al contesto territoriale – sottolinea Albertazzi -. Una tappa significativa inserita in un filone programmatico che segue una progettualità seria rivolta al futuro – conclude l’amministratore -. L’ottenimento dell’ambita certificazione sarebbe un risultato storico ed estremamente funzionale per la nostra comunità. Un attestato, da abbinare alla presenza di Dozza tra i Borghi più Belli d’Italia, che rimarcherebbe anche il nostro impegno e la nostra sensibilità all’indirizzo di temi come ambiente ed ecologia. L’eredità più genuina che lasceremo nelle mani dei nostri figli”.

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