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Attualità Navile / Via Aristotile Fioravanti, 22

Il centro Katia Bertasi diventa 'casa di quartiere': "Pandemia ci ha fatto capire più che mai l'importanza dell'aggregazione sociale"

La riprogettazione del centro sociale nato nel 1981 lo renderà ancora più inclusivo. La figlia di Katia Bertasi: "Si riparte dal nome di mamma, che solo un nome non è"

Il centro sociale per anziani Katia Bertasi di via Fioravanti diventa "casa di quartiere", ma non cambia la sua natura inclusiva e tanto meno il suo nome, che è dedicato a una delle 85 vittime della Strage del 2 Agosto e rappresenta quindi un pezzo di storia particolarmente importante per la città. "Abbiamo bisogno adesso più che mai che ci troviamo ad affrontare questa pandemia di una rigenerazione dei legami sociali - ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola intervenendo alla presentazione della nuova gestione - ed è ciò che è avvenuto e che avverrà in questo luogo grazie a un progetto innovatino che dimostra quanto nella nostra realtà cittadina la possibilità che ci si metta insieme per progetti di intersse generale è importante". E sono stati tanti gli in bocca al lupo indirizzati alla nuova gestione del Katia Bertasi: l'assessore Matteo Lepore, il consigliere Claudio Mazzanti, il presidente del quartiere che lo ospita (Navile) Daniele Ara,  la figlia di Katia Bertasi Federica Biagetti. 

Virginio Merola partecipa all'incontro online

Merola Katia Bertasi-3

Il centro sociale Katia Bertasi: dal 1981 risponde ai bisogni di aggregazione

Fondato nel 1981 per rispondere ai bisogni di aggregazione, socializzazione e incontro, giunge oggi, pur mantenendo il ruolo di custode di un pezzo doloroso della memoria collettiva, ad aprirsi alla città sotto le nuove vesti. E ad aprire le porte (per il momento in realtà non fisicamente, ma il lavoro va avanti) una cordata di realtà del Terzo Settore bolognese da sempre attive nel presidio e cura del Quartiere e delle persone con a capofila l’Associazione Senza il Banco, che opererà in sinergia con ANCeSCAO, Auser Bologna, Comitato Vivere Mercato Navile, Next Generation Italy, CIVIBO.

Da centro sociale a casa di quartiere: la riprogettazione significa maggiore inclusione

L'apertura di questa casa di quartiere era molto attesa - ha detto l'assessore Matteo Lepore - ho seguito lo sviluppo anche delle altre a seguito della decisione di andare oltre i centri sociali, affiancando agli anziani la comunità. I centri sociali per anziani non sono stati rottamati e sappiamo che i cittadini saranno contenti". Grandi aspettative rispetto al progetto anche da parte di Daniele Ara, che ha definito questa apertura "Un momento importante calato in un anno difficile. La riprogettazione del Katia Bertasi è stata attenta e accurata e delle sette case di quartiere che abbiamo in città è stata quella più intensa, trovandosi oltre tutto in una zona di grandissimo cambiamento sociale. La nuova gestione determinerà una maggiore inclusività". 

La figlia di Katia Bertasi: "Si riparte dal nome di mamma, che solo un nome non è"

Federica, la figlia di Katia Bertasi, che nel 1980 aveva 11 anni: "Un grande in bocca al lupo a chi si occuperà del nuiovo centro dedicato alla mamma. L'impegno è stato grande e delicato, così come la volontà di ripartire dalla storia e dal suo nome, che solo un nome non è. Grazie ancora". 

Katia Bertasi con Federica 

Katia Bertasi-2

“L’obiettivo è quello di cominciare ad allestire una 'casa' che possa essere un luogo di sosta, ma anche di passaggio, uno spazio di apprendimenti, ma anche di scambio, un punto di socializzazione ma anche di espressività culturale ed artistica, un luogo per giovani, studenti, ma anche per anziani e famiglie, un luogo democratico e partecipativo, in cui attivare il protagonismo e il senso civico volti all’inclusione, al sostegno e alla generatività di solidarietà, accoglienza e aiuto. Insomma uno spazio aperto in cui il cittadino non è solo un fruitore passivo, ma anche un attivatore di processi di welfare di comunità - ha spiegato Vittoria Affatato, Presidente di Senza il Banco - Poco più di un anno fa vennero adottate misure eccezionali di contrasto alla diffusione del Coronavirus, è stata un’esperienza che ci ha fatto toccare con mano tutta la nostra fragilità, ora sentiamo il bisogno di dare vita a esperienze collettive di prossimità, auto-aiuto, responsabilità sociale, che ci aiutino a contrastare la solitudine e l’isolamento di bambini, famiglie, giovani ed anziani”.

"Avremo presto novità importanti sul 2 Agosto - ha concluso così il suo intervento il sindaco Merola - e quindi nulla di meglio che l'intitolazione rinnovata a Katia Bertasi. Pensiamo la nostra città aperta e accogliente, capace di far convivere le differenze". 

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