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Castel Maggiore, Uno/pari: il “pareggio” solidale che vale più di una vittoria

Sono arrivate alla Capanna di Betlemme di Castel Maggiore della Comunità Papa Giovanni XXIII le prime consegne di prodotti alimentari donati dall'azienda Ursini: un acquisto online serve a portare prodotti alimentari sulla tavola di chi ne ha più bisogno, nel segno di quella solidarietà indispensabile per ripartire dopo i mesi difficili della pandemia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Nella Capanna di Betlemme di Castel Maggiore è appena arrivato un bastimento carico-carico di... bottiglie olio extravergine di oliva, oltre trecento barattoli di salsa di pomodoro, sottoli e sottaceti. Il “bastimento” è la prima consegna di prodotti alimentari frutto del progetto “UNO/PARI”, nato dalla collaborazione tra l’azienda alimentare abruzzese Ursini srl e la Comunità Papa Giovanni XIII (Apg23). Il nome dell’iniziativa non è stato scelto a caso: se infatti nel mondo dello sport, specie in questo periodo di Europei di calcio, il pareggio non è un risultato entusiasmante, sul campo della solidarietà vale più di una vittoria e può diventare un punto-chiave per una ripartenza che, dopo questi mesi difficili, deve essere di tutti e per tutti. L’idea è semplice quanto efficace: per ogni prodotto venduto sulla propria piattaforma di e-commerce, Ursini ne donerà uno alla Comunità, che su tutto il territorio italiano assicura accoglienza e supporto a oltre 5mila persone in difficoltà attraverso case di accoglienza, Capanne di Betlemme per i senza dimora, mense di strada, case famiglia. Così, acquistando ad esempio una bottiglia di olio extravergine, o un barattolo di salsa di pomodoro, si farà in modo che lo stesso prodotto arrivi sulla tavola di una persona che altrimenti non riuscirebbe a mangiare. Un piccolo gesto che innesca un percorso virtuoso e cruciale, nel segno di quello spirito di vicinanza agli ultimi e ai più poveri che la Comunità porta avanti sin dalla sua fondazione a opera di Don Oreste Benzi nel 1968. Alla Capanna di Betlemme di Castel Maggiore, in particolare, tante persone hanno trovato accoglienza in questi anni grazie all’impegno dei membri della Comunità e di tanti volontari, famiglie, gruppi scout che con costanza e disponibilità offrono il loro aiuto sia in casa che nell’Unità di strada, uscendo ogni settimana per incontrare chi non ha trovato nessun riparo per la notte. Tra chi ha cambiato la propria vita qui, ad esempio, c’è anche Antonio (nome di fantasia, ndr) 55enne arrivato alla Capanna di Betlemme dopo Natale. Per lui la perdita della mamma, anni fa, aveva segnato l’inizio di una lunga discesa verso la solitudine e l’abbandono. Grazie al supporto ricevuto dalla Comunità ha ricominciato a sorridere e a credere nel futuro. Un riscatto interiore che passa appunto da piccoli grandi gesti, come quello alla base di UNO/PARI. Ursini non è nuova a questo tipo di iniziative. Già in passato, infatti, un progetto simile era stato portato avanti con un'altra Onlus. Ora, attraverso la collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII, la portata di questa attività potrà essere ulteriormente ampliata. Il progetto UNO/PARI, infatti, andrà avanti anche nei prossimi mesi, forte del fatto che, nel campo della solidarietà, un pareggio vale più di una vittoria.

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