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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sfida della 'Cena di Natale più grande del mondo' per chi ne ha bisogno. Bologna risponde alla chiamata

E' l'idea lanciata da Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta alla fame, con l'aiuto delle aziende e chef,  per far fronte all'emergenza alimentare in corso in Italia e nel mondo

Partita la sfida della "Cena di Natale più grande del mondo" che Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta alla fame, ha deciso di avviare con l'aiuto delle aziende e chef  per far fronte all'emergenza alimentare in corso in Italia e nel mondo. Emergenza che riguarda a livello globale 811 milioni di persone (Sofi) e che si sta propagando  anche nel nostro Paese: nel 2020, la povertà assoluta in Italia, infatti, ha riguardato oltre 5,6 milioni di individui (il 9,4% delle persone residenti nel paese, contro il 7,7% dell'anno precedente) di cui 1,3 milioni di bambini; a soffrire di più, le famiglie con figli (Istat).

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Chef e aziende aderenti

Molti chef hanno risposto alla chiamata solidale dando la loro disponibilità per cooking class digitali con le aziende, riferisce l'Agenzia Dire. Presnte Ritu Dalmia ("Cittamani"), Cesare Battisti ("Ratanà"), Marc Lantieri ("Castello di Grinzane Cavour"), Lorenzo Venturelli ("La Porta di Bologna"), Francesco Mascheroni ("Armani Ristorante") e Ferdinando Palomba ("Emporio Armani Ristorante"). Tra le aziende che per prime hanno aderito alla proposta vi sono Bonduelle, Epson, Falck Renewables e Scor, Kearney, Flying Tiger Copenhagen, Edenred, alcune con donazioni liberali altre scegliendo i prodotti natalizi solidali di Azione contro la Fame, dal classico panettone alle tovagliette di Moroni Gomme. 

Evento solidale per 50 famiglie vulnerabili

L'intervento, nella sua prima fase, coinvolgerà 50 famiglie vulnerabili (250 persone in totale) della periferia di Milano  , irrobustendo  il contributo offerto dall'attuale rete di solidarietà già attiva intorno all'Hub spazio "indifesa delle famiglie" del quartiere Gallaratese. Il progetto prevede, in particolare, un contributo alla spesa settimanale, la promozione di una educazione alimentare adeguata e un percorso di formazione per migliorare le capacità personali e professionali dei beneficiari per favorire l'autonomia e, così, la loro sicurezza alimentare a lungo termine.  

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