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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Emilia Romagna riparte il 18 maggio: riaprono negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti. E anche le spiagge

"Protocolli operativi necessari a garantire sicurezza", così l'Assessore Corsini annunciando a breve la conclusione dei lavori dei tavoli tecnici

L'Emilia Romagna pronta a ripartire. Sì alle aperture anticipate al 18 maggio anche per quelle attività che invece da Dpcm del 26 aprile 2020 avrebbero dovuto attendere fino al prossimo mese. La decisione fa seguito all'ok del governo, che ieri sera ha licenziato la possibilità di aperture differenziate sui vari territori regionali, da applicarsi tenendo conto dell'andamento epidemiologico.

E la nostra regione è pronta a tirare su le serrande. La volontà di riaccendere i motori d'altronde  era stata chiaramente espressa, già da tempo, dal Governatore Stefano Bonaccini, che è anche capo della rappresentanza delle regioni nei colloqui con il governo.

Assessore Corsini: riapriamo, ma priorità resta sicurezza

“La nostra stella polare è garantire la salute delle persone. Ma sappiamo che una comunità non può bloccare a lungo la propria economia, senza rischiare gravi ripercussioni anche sul piano sociale. Per questo guardiamo con fiducia alle riaperture di molte attività economiche ora sospese a causa dell’emergenza covid-19. E stiamo lavorando affinchè tutto questo avvenga nelle condizioni di massima sicurezza per tutti”

Così Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, Commercio e Trasporti, alla decisione del governo di consentire una ripartenza differenziata delle attività economiche sulla base dell’andamento del contagio e dei dati epidemiologici nelle diverse regioni italiane.

Dai negozi ai parrucchieri: chi riapre in Emilia Romagna il 18 maggio

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna da lunedì 18 maggio riapriranno negozi, bar, ristoranti, mercati, parrucchieri, estetisti, tatuatori, spiagge. Rispettando le norme di sicurezza.  Norme che al momento ancora non sono state ufficializzate, e  sulle quali si è al lavoro. Impresa non facile per tutti sarà  il riadattarsi con tali tempistiche alle regole che saranno imposte.

“Siamo al lavoro da giorni con i tecnici, con i sanitari, con le associazioni di categoria, per garantire la riapertura di diverse attività ancora sospese. In primo piano l’esigenza di garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, come dicevo, ma anche la consapevolezza di voler rimettere in moto -presto e bene- una macchina che garantisce una percentuale significativa della ricchezza dell’Emilia-Romagna”.

In questi giorni termineranno i lavori dei tavoli tecnici chiamati a definire i protocolli di sicurezza per il riavvio delle diverse attività ora sospese, nel rispetto delle linee guida nazionali.

Riapertura dal 18 maggio, Bonaccini: "Bene, ora aspettiamo linee-guida"

“Credo che ancora una volta l’Emilia-Romagna- conclude Corsini- con le proprie Istituzioni e le proprie rappresentanze economiche e sindacali, si sia fatta trovare pronta per affrontare la più grave crisi che dal dopoguerra ha colpito queste Paese. Attrezzandosi per ripartire, con determinazione, coraggio e rispettando le regole, perché non possiamo assolutamente permetterci che i contagi ripartano”

Si torna anche in spiaggia in Emilia Romagna: ecco le nuove regole da seguire

Se per i vari esercizi ancora non sono stati licenziati protocolli precisi, sulle spiagge nel  pomeriggio odierno si è trovata la 'quadra'. Almeno a grandi linee. Poi i vari comuni avranno qualche margine di movimento. Ma lo schema generale all'interno del qual muoversi è stato delineato nella giornata odierna durante l'incontro tra Regione, associazioni di categoria, sindacati, Comuni costieri e Direzione Marittima. La seduta si è conclusa con un documento che mette nero su bianco le regole da rispettare per l’estate post emergenza Coronavirus. Quali saranno? 2 metri quadrati di spazio a ombrellone, 1,5 metri tra lettini e sdraio, numeri e postazioni assegnate, steward per accompagnare i bagnanti, pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna all’ombrellone-lettino, oppure in aree ristorazione in grado di garantire il distanziamento sociale. E poi aree giochi per bambini delimitate e con un numero massimo di presenze consentite, servizi igienici, docce e cabine pulite e disinfettate ogni giorno e ad ogni cambio di clientela. E ancora spiagge libere con la possibilità, da parte dei Comuni, di prevedere accessi contingentati.

Sarà un altro mondo. Ma se fino a qualche settimana fa si metteva anche in dubbio l'idea di poter tornare a calpestare l'arenile o prendere la tintarella in un posto diverso da quello del terrazzino di casa,   gli amanti del mare  possono intanto iniziare a ben sperare. Curve epidemiologiche permettendo, ovviamente.

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