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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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In occasione della Notte europea dei ricercatori, la scoperta in grotta di un cranio umano tra i più vecchi rinvenuti nel bolognese e delle ossa dell’orso delle caverne

I video che documentano le due recenti scoperte del Gruppo Speleologico di Bologna saranno disponibili venerdì 27 novembre presso lo stand virtuale allestito all’interno dell’iniziativa web della Notte Europea dei Ricercatori

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

La scoperta e il delicato recupero di un cranio di una donna vissuta nell’età del Rame, rinvenuto in una grotta nel Parco dei Gessi Bolognesi, sarà mostrato venerdì 27 novembre da un video disponibile nello stand virtuale “GSB-USB Scienza in grotta” all’interno dell’iniziativa della Notte Europea dei Ricercatori https://nottedeiricercatori-society.eu/ Il cranio umano, trovato nella grotta Marcel Loubens a San Lazzaro di Savena (BO) e datato tra il 3.300 e il 3.600 A.C, è un reperto storico unico, tra i più antichi rinvenuti in zona. Il video “Il segreto sospeso: la ragazza del pozzo” racconta il delicato intervento di recupero del teschio che si trovava incastonato a strapiombo su un pozzo di 11 metri di altezza, in una grotta con meandri molto stretti e difficoltosi. Il ritrovamento è in correlazione con il vicino sepolcreto eneolitico del Sottoroccia e della Grotta del Farneto e aggiunge un importante tassello per le ricerche archeologiche e antropologiche nel bolognese. Nella stessa occasione, sarà possibile visionare anche “Il cimitero degli orsi: viaggio alla fine della Glaciazio-ne”, video che presenta lo studio iniziato a seguito del ritrovamento, nella Grotta Govještica in Bosnia ed Er-zegovina, di un enorme numero di ossa dell’Orso delle Caverne, Ursus spelaeus, estinto circa 20 mila anni fa, tanto da essere definito come “cimitero degli orsi”. Lo studio e il prelievo dei campioni da analizzare sono sta-ti resi possibili dalla collaborazione del GSB-USB e altri gruppi speleologici con la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Bologna. L’analisi dei campioni ha consentito di carpire nuove e importati nozioni sulle ca-ratteristiche morfologiche e anche comportamentali del più grande urside mai esistito. Un ulteriore approfondimento sull’incredibile esplorazione da parte del GSB-USB della Grotta Govještica, la più estesa in Bosnia ed Erzegovina, sarà consentita anche dal racconto con immagini di “Govještica a piedi nudi!”. Sarà, inoltre, possibile vivere l’esperienza del sottosuolo e conoscere meglio il mondo della speleolo-gia attraverso due video interattivi, uno per immergersi nell’esplorazione della Grotta del Farneto e l’altro per percorrere le sale del Museo di Speleologia Luigi Fantini. Nella serata sono previsti due appuntamenti webinar con specialisti: dalle 20 alle 21 interverrà Michele Ono-rato, speleosub del Centro di Speleologia Sottomarina APOGON con un intervento dal titolo “La speleologia subacquea e la ricerca scientifica” e dalle 21 alle 22 l’intervento “Alla ricerca delle grotte ipogeniche sulfuree” a cura di Ilenia D’Angeli, speleologa e geologa del GSB-USB., GSB-USB: Gruppo speleologico con sede a Bologna, nato dalla federazione tra GSB (Gruppo Speleologico Bo-lognese) e l'USB (Unione Speleologica Bolognese), dal 2020 è Gruppo unico, costituito da 140 soci. Conduce molteplici ricerche che vanno dal reperimento delle cavità, alla loro esplorazione, al rilevamento, all’effettuazione di studi specifici, fino all’accatastamento e alla pubblicazione di quanto scoperto e studiato. La ricerca e lo studio scientifico delle cavità è condotto in stretta collaborazione con enti, istituzioni, musei e con l’ausilio di competenze esplorative, geologiche, storiche, faunistiche, biologiche, archeologiche e palet-nologiche. Il Gruppo gestisce presso il Cassero di Porta Lame P.zza VII Novembre 1944 n. 7 e 7/2 il Museo di Speleologia L. Fantini, riconosciuto dall’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali (IBC) e registrato nella lista dei Musei della Città Metropolitana di Bologna 

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