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Nuovo Dpcm, le misure in arrivo e le regioni a rischio maggiore (Emilia Romagna tra queste)

Rt superiore a 1 e terapie intensive con una soglia di occupazione al 31%. I numeri della nostra Regione, in bilico tra l'arancione e il rosso dal prossimo lunedì, quando scatteranno le misure del nuovo Dpcm

"Sono 12 le regioni a rischio alto" che entreranno in zona arancione. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando oggi in aula alla Camera.Tra questi territori figura anche l'Emilia Romagna. "A livello nazionale il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% e c'è un drammatico mutamento dell'indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso". Queste le parole pronunciate da Speranza, che poi ha aggiunto: "Se pensiamo di essere fuori pericolo andiamo incontro a disillusioni".

Verso il nuovo Dpcm, le misure in arrivo

Il Ministro ha anticipato alla camera come ci si muoverà per il nuovo Dpcm, che sarà licenziato a breve. Si prevede "una riconferma delle misure fondamentali già vigenti e del modello per fasce differenziate". E ancora: no agli spostamenti tra le Regioni, anche in zona gialla; contrasto agli assembramenti davanti ai locali pubblici attraverso la limitazione dell'asporto per i bar a partire dalle 1; consentite le visite di un massimo di 2 non conviventi (stessa modalità tenuta durante le festività appena trascorse). E' inoltre intenzione del governo, ha concluso Speranza, "stabilire una quarta area bianca, che porà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi": in questa area saranno in vigore meno limitazioni. E' tuttavia difficile che questa zona - ha sottolineato il ministro - sia attivata fin da subito.

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Nuovo Dpcm, da lunedì Italia in prevalenza arancione, con qualche "macchia" rossa

Con il nuovo Dpcm o decreto, secondo le anticipazioni, dovrebbero essere  confermate le misure attualmente in vigore che prevedono la zona arancione automatica dove la valutazione di rischio è alta e comunque Rt è pari o superiore a 1, e la zona rossa con Rt a 1,25. Si sta studiando tuttavia anche un sistema per rendere più “facile” e automatico il passaggio da zona gialla e arancione a zona rossa: scartato il criterio dell’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, sembra che il governo sia intenzionato ad abbassare la soglia critica del tasso di occupazione delle Terapie intensive e dei posti letto in area medica, fissata ora al 30% e al 40%.

Stando all’ultimo monitoraggio disponibile che si riferisce alla settimana compresa tra il 28 dicembre e il 3 gennaio, sono 10 le regioni con un Rt superiore ad 1. Tra queste la nostra Emilia Romagna, insieme a Calabria, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta.

Lo scenario al momento è che a partire da lunedì prossimo il colore prevalente della penisola sarà l’arancione, con qualche “macchia” di rosso. Secondo la pagina Covid-19 Italy, in Italia l’Rt è pari a 1.015. Questa la situazione nelle regioni:

EmiliaRomagna  1.047         
Abruzzo     1.068        
Basilicata   1.088        
Calabria     1.047         
Campania  1.033        
Friuli Venezia Giulia    1.044        
Lazio 1.017
Liguria       1.022        
Lombardia 1.048        
Marche      1.031
Molise        1.101
P.A.Bolzano        1.102
P.A.Trento 0.983        
Piemonte   1.021
Puglia        1.008        
Sardegna   1.039        
Sicilia         1.162
Toscana     1.007        
Umbria      0.987        
ValledAosta         1.021
Veneto       0.903

Si tratta di una stima realizzata da  Davide Tosi, Alice Schiavone e Alessandro Riva, docenti all’Università degli Studi dell'Insubria, e aggiornata al 12 gennaio. Non è detto ovviamente che i numeri coincidano con quelli del monitoraggio Iss.

Il nuovo Dpcm e l'ipotesi di abbassare la soglia critica delle terapie intensive

Se poi il governo dovesse decidere di rendere automatico il declassamento in base al numero dei posti occupati in Terapia intensiva, a rischiare sarebbero 10 regioni o province autonome con una soglia di occupazione superiore al 30%. E vale a dire:

Emilia Romagna 31%
Friuli Venezia Giulia 39%
Lazio 35%
Lombardia 38%
Marche 36%
PA Bolzano 32%
PA Trento 48%
Umbria 43%
Veneto 36%
Puglia 37%

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