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Notte di San Lorenzo, perché si esprime un desiderio quando cade una stella?

Passando dall'astronomia alla Storia del Cristianesimo, scopriamo che San Lorenzo fu un martire messo al rogo nel 258 dai soldati Romani...

Ogni anno, il 10 agosto, si rinnova lo spettacolo della Notte di San Lorenzo: notte in cui le stelle cadenti solcano il cielo ed è possibile esprmere i propri desideri.

Che cosa sono le stelle cadenti e perché esprimiamo desideri

La prima cosa da sapere è che le stelle cadenti non sono stelle cadenti: le stelle infatti non cadono, e quelle che vediamo attraversare il cielo non sono stelle, bensì frammenti di una cometa: non quella di Neowise, recentemente scoperta e visibile nelle scorse settimane, bensì di Swift Tutle. Questa cometa, come era stato già notato dagli antichi Romani, passa ogni anno in questo periodo dal punto della sua orbita più vicino al Sole, rilasciando uno sciame di meteoriti che gli astronomi chiamano Perseidi (perché sembrano provenire dalla costellazione di Perseo): sono questi frammenti incandescenti che sembrano cadere sulla Terra le stelle cadenti a cui affidiamo i nostri desideri.

Un'usanza, quest'ultima, anch'essa molto antica: basti pensare che la parola desiderio deriva dal latino desiderium, che significa proprio "mancanza di stelle". Secoli fa gli astri nel cielo erano una guida preziosa per viandanti e navigatori, e ad essi ci si affidava per ritrovare la via di casa o la meta desiderata.

Perché si chiama Notte di San Lorenzo

Passando dall'astronomia alla Storia del Cristianesimo, scopriamo che San Lorenzo fu un martire messo al rogo nel 258 dai soldati Romani su ordine dell'imperatore Valeriano: secondo la tradizione, quindi, le stelle sarebbero le lacrime incendiate del santo, o i tizzoni della graticola sulla quale sarebbe stato ucciso.

Notte di San Lorenzo: i sei posti migliori per osservare le stelle cadenti a Bologna 

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