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Peste suina africana, sull’Appennino droni per individuare eventuali cinghiali morti

Prosegue la mappatura delle zone a rischio per individuare eventuali cinghiali morti o resti. E finora, in Emilia-Romagna, non sono stati rinvenuti cinghiali positivi al controllo per la Psa

Prosegue la mappatura delle zone a rischio per individuare eventuali cinghiali morti o resti. E finora, in Emilia-Romagna, non sono stati rinvenuti cinghiali positivi al controllo per la Peste suina africana (Psa).

Sull’Appennino bolognese e modenese, sono stati usati droni dotati di termocamere per rilevare la presenza di eventuali carcasse di animali.

La zona sarà poi cartografata e georeferenziata con sistema Gis (Geographic Information System), sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, registrazione e analisi di informazioni derivanti da dati geografici.

Con l’uso della tecnologia e l’impegno di una ventina di persone, nella giornata di ieri, l’operazione di battuta ha riguardato la zona di Ronchidoso nel comune di Gaggio Montano. I servizi territoriali della Regione assieme alla Polizia provinciale di Bologna hanno coordinato sul crinale appenninico l’operazione di controllo e monitoraggio del territorio. Sul posto hanno coadiuvato le operazioni anche gli uomini del Corpo Forestale e i cacciatori del territorio.

“Quello effettuato -commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- è un esempio pratico e significativo di operazioni di ricerca di carcasse di cinghiali nel territorio appenninico. I miei complimenti alla Polizia e un grazie anche ai volontari. La Regione, assieme alle altre istituzioni del territorio, alle associazioni di volontari e a tutti gli enti coinvolti sta coordinando le operazioni di controllo, a tutela degli allevamenti suinicoli e del comparto zootecnico”.

La Peste Suina Africana (Psa)

La malattia, che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo, se non bloccata potrebbe rappresentare un grave danno economico per le aziende emiliano-romagnole che operano nel settore della zootecnia, che conta circa 1200 allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni di euro.
Per fare prevenzione sulla diffusione della Psa, la Regione ha avviato da tempo un servizio telefonico per segnalare eventuali cinghiali morti o resti.
La campagna è rivolta ai cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai.
Nel caso in cui ci si imbatta in un cinghiale morto (o nei suoi resti), l’invito è di telefonare allo 0516092124, dopo aver memorizzato la propria posizione geografica, e di scattare una foto, da poter inviare successivamente ai servizi.

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