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A Imola un presepe tra passato e futuro: spunta la statuina dell’imprenditrice green

La statuina per il presepe 2022, raffigurante un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde, è stata consegnata al vescovo di Imola, Monsignor Giovanni Mosciatti

La statuina per il presepe 2022, raffigurante un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde, è stata consegnata mercoledì 21 dicembre al vescovo di Imola, Monsignor Giovanni Mosciatti, da una rappresentanza di Confartigianato Bologna Metropolitana guidata dal segretario Amilcare Renzi, e Coldiretti Imola, guidata da Maria Cerabona, direttore di Coldiretti Bologna Metropolitana.

L’iniziativa è promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi. L’obiettivo è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

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La statuina per il Presepe 2022 raffigura l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. “Questa ‘nuova’ figura da inserire nel Presepe rappresenta una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità - afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -. Nonché la sensibilità di un'organizzazione come la nostra verso le tematiche ambientali e la cultura della piccola impresa nel rispetto del territorio”.

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L'incontro natalizio con il Vescovo Mosciatti ha offerto anche l'occasione per uno scambio di auguri. “Per noi questo è il Natale del fare insieme - ha sottolineato Renzi -. Veniamo da oltre due anni di covid, un'onda pesante dalla quale siamo usciti grazie alla capacità del mondo della piccola impresa di rimboccarsi le maniche e di guardare avanti in una nuova consapevolezza della gestione delle imprese e del fare sistema, che ha permesso di acquisire nuovi spazi nei mercati internazionali. Oggi abbiamo davanti nuove sfide, a cominciare dal conflitto tra Russia e Ucraina, proseguendo con la necessità di dare stabilità al sistema economico, oggi scosso da insopportabili aumenti delle materie prime e delle commodities energetiche. Così come 70 anni fa i nostri nonni sono stati capaci di mettere in campo quel mutuo soccorso che ha portato questa terra ad essere un’eccellenza mondiale, oggi le nostre imprese riaffermano quella voglia e quella cultura del fare assieme, perché ogni comunità cresce solo se è portatrice di questi valori di solidarietà”.

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