L'idea di far viaggiare quaderni con scritti e ricordi: "Noi non possiamo muoverci, i taccuini lo fanno al posto nostro"
Un'idea creativa per recuperare la dimensione fisica che il Covid ci sta negando da tempo. L'ha avuta la bolognese Barbara Gozzi: "Un modo per resistere alla distanza, qualcosa che stimola e che potrebbe diventare una mostra"
Dieci taccuini partiti da Bologna e finiti in giro per il mondo mentre gli spostamenti delle persone sono limitate: fra le destinazioni già raggiunte, oltre all'Italia in lungo e in largo, Berlino, Madrid, Londra. L'idea è della bolognese Barbara Gozzi, che nella vita fa la creative editor e che da un anno a questa parte lavora soltanto attraverso relazioni virtuali: "La necessità di recuperare la dimensione fisica è approdata a un progetto artistico nato un po' per caso, quando durante una call con uno dei miei gruppi di lavoro, ho mostrato un taccuino di carta riciclata sul quale avevo cominciato ad appiccicare delle foglie seccate che avevo raccolto da piccola (e custodite nei miei libri), carte di cioccolatini, pensieri, disegni, citazioni...".
E il quaderno è poi fisicamente partito verso destinatari che avrebbero voluto contribuire alla raccolta? "Sì, ma non ne è partito solo uno. Ne sono partiti ben 10 per fare in modo che tutti (visto l'entusiasmo mostrato) potessero lavorarci contemporaneamente per poi farlo tornare in viaggio. Il gruppo si è allargato, qualcuno ne ha parlato, altri ci hanno chiesto di averlo una seconda volta e così via...".
E questi taccuini 'girovaghi' vi hanno restituito almeno in parte quelle carenze che avete avvertito da quando è cominciata la pandemia? Secondo lei potrebbe essere una pratica utile anche in altri contesti, per esempio quello scolastico, che altrettanto ha subito delle perdite in termini di relazioni? "La distanza che ci rendeva più timidi si è ridotta grazie a questi scambi veicolati dalla carta. Abbiamo inserito in ordine sparso tante diverse espressioni con linguaggi diversi (e lingue diverse!) e questo sì, ha compensato alcune mancanze. Perchè no, questa pratica dei quaderni viaggiatori potrebbe avere degli effetti positivi anche ad altri gruppi. Nella scuola possono immaginare scambi fra le classi delle superiori".
Questo progetto potrebbe diventare qualcosa d'altro, per esempio una pubblicazione? "E' una cosa a cui ho pensato. Mi piacerebbe fotografarli e perchè no, magari pensare a una mini-mostra dedicata".