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Cento scout emiliano-romagnoli portano al Jamboree in America il messaggio del papa

Tutti i numeri della delegazione regionale al raduno mondiale degli scout

Sono cento gli adolescenti scout emiliano-romagnoli che rappresenteranno la regione al World Scout Jamboree 2019, il 24° raduno mondiale degli scout che si tiene da oggi 22 luglio al 2 agosto negli Stati Uniti, in West Virginia, organizzato dagli scout americani, canadesi e messicani.

Dall’Italia partiranno oltre 1.200 scout appartenenti alle associazioni Agesci e Cngei, di cui circa 120 emiliano-romagnoli. Cento gli adolescenti dai 14 ai 16 anni di tutta la regione, suddivisi in tre reparti di formazione al quale partecipano anche alcuni loro compagni toscani e marchigiani. Una dozzina i capi-educatori che li accompagneranno in questa avventura, e altrettanti membri di staff, rover e scolte in servizio.

In West Virginia saranno 45.000 gli scout, capi e ragazzi, di tutto il mondo per gridare a gran voce il motto “Unlock a new world”, ovvero “Sblocca un mondo nuovo”: meta sognata e raggiunta della favolosa avventura di grandi esploratori. È un invito ad aprirsi a nuove avventure, a nuove amicizie, a conoscere nuove culture, a guardare il mondo con occhi nuovi e, insieme, costruire un nuovo mondo.

Il Jamboree americano vuole infatti offrire a una generazione l’opportunità di confrontarsi per cercare di trovare insieme le chiavi di lettura per affrontare le difficoltà che impediscono la collaborazione tra popoli. Da qui l’idea del contingente italiano di raccogliere il messaggio di papa Francesco per portarlo oltreoceano: costruire ponti.

Nel sogno di Baden-Powell (fondatore degli scout) il Jamboree nasce come incontro tra culture diverse per una concreta opportunità di pace tra i popoli. In un’epoca in cui è più facile costruire muri e chiudersi dentro le proprie sicurezze, il contingente italiano ha individuato nell’immagine del ponte il simbolo di ciò che unisce realtà distanti, ma che possono dialogare. Il logo italiano rappresenta dunque un ponte, un ponte significativo per gli scout: il ponte di Leonardo proiettato dall’alto. Nell’immediato, l’immagine può ricordare un muro, uno steccato, solo uno sguardo attento e disposto ad osservare da una prospettiva differente consente di vederne la reale natura.

Questo è l’atteggiamento proprio dell’ambasciatore, colui che si farà ponte tra la cultura e lo scautismo italiano e il mondo che avrà occasione di incontrare, pronto a vivere e leggere ogni opportunità ed incontro con uno sguardo nuovo, curioso, accogliente, desideroso di andare oltre la superficie, pronto a rinunciare al consueto punto di vista.

Per questo motivo a ogni unità di formazione (reparti, clan e compagnie) è stato assegnato il nome di un ponte italiano. I tre ponti dei reparti emiliano-romagnoli sono: Ponte Gobbo (Bobbio – PC), Ponte ai Chiosi (Pontremoli – MS) e Ponte di Tiberio (Rimini – RN).  

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