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"Trasformare un edificio dismesso in un volano per la rigenerazione di un quadrante della città", così nasce l'hotel per studenti (e non solo) in Bolognina

Ospitalità ibrida, il concept cui si ispira la struttura inaugurata tra le contestazioni

The Student Hotel (TSH), la nuova e contestata struttura di via Fioravanti ha aperto i battenti con il suo format di "ospitalità ibrida. Costruita in Bolognina,  si candida a diventare un polo progettato per collegare e riunire diverse comunità di persone. L'hotel è infatti rivolto non solo ad accogliere gli studenti dell'università di Bologna, ma anche viaggiatori, lavoratori e startupper.. 

Il nuovo Tsh in Bolognina

Il progetto architettornico  

TSH Bologna sorge  nel cuore della Bolognina, un quartiere attraversato da profonde trasformazioni urbane. È qui, a ridosso del centro storico, che sono stati portati a termine i lavori per la costruzione della stazione AV e della nuova sede del Comune, affiancati dal progetto della new town della Trilogia Navile.

In questo contesto pensato per una rigenerazione urbana a lungo termine, all’interno di un edificio costruito alla fine degli anni ’80 - prima adibito a sede Telecom, poi abbandonato, successivamente occupato e infine sgomberato dall’amministrazione cittadina - che il gruppo olandese ha eletto il suo quartier generale

Agli architetti e designer che hanno lavorato al progetto di riqualificazione dell’immobile, l’ex Telecom si presentava come una megastruttura brutalista affacciata su una grande piazza centrale. La corte - storico luogo di aggregazione della cultura italiana - è stata interamente conservata e trasformata in quello che diventerà il cuore pulsante dell’attività sociale di TSH Bologna, grazie alla costruzione di una piscina e della zona ristorante con tavoli e di aree in cui lavorare e studiare all’aria aperta.

All’interno della corte si rincorrono alcuni tra gli elementi chiave dell’identità cittadina: all’acqua - che rimanda al passato di Bologna come città di canali navigabili - e alla terra - nel cortile sono presenti palme che rievocano gli esotici giardini nascosti nei chiostri dei palazzi medievali del centro - si aggiunge il fascino disruptive della street art: un grande murales del poliedrico graffitaro milanese Never2501, che con i suoi cerchi, i pattern di linee ondeggianti e le forme simboliche attrae lo spettatore in un vortice ipnotico di emozioni.

“Abbiamo voluto mantenere la volumetria industriale originale, rigenerandola e modellandone gli spazi interni”, ha aggiunto Matteo Fantoni, fondatore di Matteo Fantoni Studio, autore del progetto architettonico e del concept. “La sovrapposizione ed estensione dei volumi, sospesi in copertura, crea un dialogo tra vecchio e nuovo sostenibile ampliando il significato rigenerativo del progetto”.

Francesco Conserva, partner di Open Project, responsabile del progetto definitivo, esecutivo e della direzione lavori ha commentato: “Abbiamo, sin da subito, intuito la forza innovativa del progetto di TSH e colto la sfida: trasformare un edificio dismesso, sul quale Open Project lavorava già da anni, in un volano per la rigenerazione di un quadrante della città di Bologna, con un occhio attento alla sostenibilità ambientale, alla contestualizzazione e all’inclusione”.

“Per il design degli interni, abbiamo rispettato lo stile TSH, contestualizzandolo con il mood cittadino”, ha dichiarato infine Giovanni Franceschelli, fondatore e senior architect di Rizoma Architetture. “Si passa dalle tinte nordiche della facciata, ai toni caldi della zona Collab fino all’estetica grintosa del ristorante. Un mix di stili perfetto per Bologna, che contribuirà a rendere TSH un magnete urbano, un luogo identitario in una città che già da anni ha avviato un processo di internazionalizzazione”.

Inaugurazione tra le contestazioni

A più riprese lo scorso ottobre si sono tenute alcune manifestazioni  -promosse da alcuni collettivi -per contestare l'inaugurazione della struttura che prende vita nell'edificio ex Telecom, che una volta dismesso venne a lungo occupato abusivamente da alcune famiglie senza casa. Ed è proprio il diritto all'abitare che serpeggia dietro le contestazioni . "Se la casa è un diritto, Student Hotel è una rapina" - così rivendicavano i collettivi - "aveva dato alloggio a circa 300 persone, sgomberata poi un anno dopo. Dopo cinque anni dallo sgombero si inaugura  nella stessa struttura uno studentato di lusso in cui gli affitti delle stanze sono alle stelle e non vanno incontro alle esigenze di tant* studenti e studentesse che in un periodo storico come questo si trovano sempre più in difficoltà a sostenere gli enormi prezzi che la città di Bologna impone". 

Corteo in Bolognina, collettivi contro The student hotel

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