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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus, Unibo si prepara alla fase 3: "Classi miste, oltre mille aule da attrezzare"

Studenti in presenza e in remoto, la modalità online continuerà anche per il primo semestre del prossimo anno accademico. I laureati tra marzo e aprile di quest'anno, sono stati 6.077 contro i 5.900 dello stesso periodo nel 2019. E gli esami svolti, oltre 26.000"

Tre milioni di euro per attrezzare aule e laboratori con strumenti informatici che permettono di organizzare classi e lezioni miste, cioè con studenti sia in presenza sia in remoto. L'Alma Mater di Bologna si prepara quindi alla fase 3 post coronavirus.

"Nei limiti delle norme di sicurezza-  afferma il rettore Francesco Ubertini - pensiamo che da settembre si possano avere studenti nelle aule e studenti in remoto", di conseguenza "stiamo lavorando sulla gestione delle classi miste. Richiederà un aggiornamento tecnologico di tutte le aule sono oltre mille da rinnovare", per le quali l'Ateneo dovrebbe investire circa due milioni di euro. "In parallelo stiamo allestendo anche i laboratori con strumentazioni digitali- aggiunge Ubertini- a ogni dipartimento sono stati assegnati 10.000 euro per partire con le attrezzature base".

L'operazione di rinnovamento di aule e laboratori costerà all'Ateneo "circa tre milioni di euro. Abbiamo già individuato la dotazione tecnologica e stiamo facendo gli ordini". Allo stesso tempo, sottolinea Ubertini, "dobbiamo riflettere su come possiamo migliorare la didattica. Bisogna garantire la qualità nell'interazione: non si può immaginare un docente seduto con gli studenti presenti, bisogna immaginare una dinamica diversa che però non può danneggiare chi è in remoto". Occorre quindi "rivedere la modalità con cui facciamo didattica- insiste il rettore- per far sì che lo studente sia maggiormente coinvolto". Tutto questo "sarà un patrimonio che ci resterà anche dopo".

Lezioni ed esami a distanza in emergenza covid

Ubertini si dice molto soddisfatto: "Siamo andati online con grande qualità, perdendo solo una settimana di lezioni", rivendica e snocciola qualche numero.

I laureati tra marzo e aprile di quest'anno, cita ad esempio Ubertini, sono stati 6.077 contro i 5.900 dello stesso periodo nel 2019. E gli esami svolti "sono stati lo stesso numero: oltre 26.000. Questo non significa che non ci sia qualche difficoltà, ma la risposta corale c'è stata". La modalità online continuerà dunque anche per il primo semestre del prossimo anno accademico, affiancata dalla modalità tradizionale in presenza. Ma la possibilità di fare lezioni ed esami in remoto "rimarrà attiva se perdureranno misure restrittive di qualche tipo anche dopo il primo semestre- assicura Ubertini- se anche noi in Italia uscissimo dall'emergenza, ma dovessero rimanere misure ad esempio negli Usa, quegli studenti avranno comunque la possibilità di seguire da remoto".

Per l'Alma Mater, garantisce il rettore, la priorità è la "tutela della salute di tutti. Ma saremo inclusivi, non lasceremo indietro nessuno. Dobbiamo fare di tutto perchè l'emergenza non faccia perdere opportunità ai giovani, soprattutto se pensiamo al nostro Paese che ha un numero di laureati drammaticamente basso", conclude Ubertini. 

Fondi per sostegno allo studio e tasse

Se il Governo nel decreto Rilancio non metterà in campo "un'azione incisiva a sostegno del diritto allo studio, c'è il rischio che diminuiscano gli iscritti all'Università". Questo il monito dal rettore: "Magari sarò smentito dalla realtà - dice - ma per Bologna non prevedo cali di iscrizione", anche grazie alle borse di studio garantite dalla Regione, agli aiuti per gli studenti in difficoltà e agli sgravi sulle tasse messi in campo dalla stessa Alma Mater. Nel contesto nazionale, invece, "molto dipende dalle misure messe in campo dal Governo- avverte Ubertini- se sono efficaci, si eviterà il calo, insieme alla Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane - ndr) stiamo dando suggerimenti al ministero perchè attivi misure per il sostegno del diritto allo studio". 

E la possibile estensione della 'no tax area' per gli universitari in base al reddito, ma "se il ministero ci dà un aiuto. Da una parte- afferma-  l'emergenza sanitaria ha un impatto rispetto agli studenti, che hanno molti dubbi sulla possibilità di spostarsi, dall'altra parte c'è l'impoverimento delle famiglie e su questo bisogna mettere in campo misure attive, cosa che stiamo facendo". In attesa di capire cosa conterrà il decreto Rilancio, spiega il rettore, "con la Regione abbiamo un'interlocuzione attiva per garantire il 100% delle borse di studio anche l'anno prossimo. E' un impegno politico- rimarca Ubertini- speriamo di poterlo mantenere".

Sul fronte delle tasse universitarie, l'Alma Mater di Bologna già da tre anni ha fissato la sua 'no tax area' a 23.000 euro, rivendica Ubertini, mentre a livello nazionale la soglia di reddito è 13.000 euro. "Ma vediamo se possiamo far meglio- non chiude il rettore- se il ministero ci dà un aiuto".

Intanto il Senato accademico dell'Ateneo bolognese ha approvato il bando a favore degli studenti disagiati, che "quest'anno sarà piu' ricco. Anche grazie al Consiglio studentesco, al momento abbiamo stanziato 640.000 euro- spiega il rettore- ma vediamo se la cifra crescerà un altro po' col passaggio a fine mese in Cda". Il bando "esce adesso e ne faremo altri nel prossimo semestre- assicura il rettore- il meccanismo dell'Isee è lento, con questo strumento invece vogliamo andare a intercettare situazioni che si sono aggravate per l'emergenza legata alla pandemia". Sul fronte dei fuorisede, poi, "stiamo lavorando con Comune e Regione per essere più accoglienti- continua Ubertini- penso ad esempio al tema degli affitti". Inoltre "amplieremo le misure di supporto alla mobilità", ovvero gli aiuti per l'abbonamento al trasporto pubblico e le biciclette. "Ne abbiamo quasi mille nei nostri depositi da distribuire agli studenti", conclude il rettore. (dire) 

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