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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Ospedale Sant'Orsola: anno record per i trapianti del rene

I numeri del 2019 fanno del Policlinico uno dei centri italiani più performanti, insieme Padova e Torino

Anno da record al Policlinico Sant'Orsola di Bologna per i trapianti di rene. Il 2019 infatti si chiuderà con oltre 120 interventi, superando cosi' il dato annuale più alto registrato nel 2015, quando i trapianti furono 109, con un aumento del 23% rispetto all'anno scorso.

Numeri che fanno del Policlinico uno dei centri italiani più  performanti con Torino e Padova. Un traguardo raggiunto proprio alla viglia dell'arrivo degli ispettori inviati dal ministero della Salute, che dovranno valutare la richiesta avanzata dalla Regione Emilia-Romagna di dar vita a un nuovo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) proprio al Sant'Orsola. Gli ispettori esamineranno l'attività del Policlinico negli ultimi tre anni.  "Ci candidiamo sui trapianti- afferma la direttrice generale, Chiara Gibertoni- il Sant'Orsola ha un curriculum che discende dagli anni '60 e gli ultimi tre anni confermano il nostro livello".

Nel 2019

Nel solo 2019 il Policlinico di Bologna ha eseguito 29 trapianti di cuore (furono 17 nel 2018), 109 di fegato (contro i 74 dell'anno scorso) e 10 di polmone (furono otto nel 2018). Tra i 120 trapianti di rene, in 29 casi l'operazione è stata doppia, ovvero sono stati trapiantati entrambi i reni, un record anche in questo senso. Il Sant'Orsola poi e' ai vertici nazionali anche per quanto riguarda i trapianti da vivente, che rappresentano il 20% degli interventi renali rispetto a una media nazionale del 15%.

Risultati di livello internazionale anche per quanto riguarda la qualita' dell'intervento, con un tasso di sopravvivenza dell'organo del 98% dopo un anno e del 95% a cinque anni. A Bologna, tra l'altro, "non e' mai accaduto che un donatore abbia poi perso la funzione renale" dopo il trapianto. Pur essendo in crescita l'attività, rimane pero' ancora lunga la lista d'attesa.

"Ancora tante persone hanno bisogno del trapianto, c'è un gap ancora consistente - conferma Matteo Ravaioli, responsabile della fase chirurgica del trapianto di rene. A livello nazionale quest'anno figurano 6.340 persone in lista d'attesa, a fronte di 1.838 interventi. Al Sant'Orsola sono 600 le persone in dialisi seguite, di cui il 20% circa è  candidata al trapianto, con una lista d'attesa di 393 persone (ma ogni paziente ha diritto a scegliere due regioni in cui essere in coda)".

L'incremento dell'attività al Policlinico di Bologna, comunque, ha fatto si' che il centro trapianti abbia registrato "un aumento del 5% della propria attrattività - sottolinea Gaetano La Manna, direttore dell'unità operativa di Nefrologia, dialisi e trapianto- con un 42% di pazienti da fuori Emilia-Romagna".

Gabriela Sangiorgi, responsabile del centro di riferimento trapianti dell'Emilia-Romagna, ci tiene a ricordare comunque che "non c'è una lista d'attesa solo bolognese, ma una lista regionale su tre centri: Bologna, Modena e Parma. E' unica in Italia e garantisce pari trattamento a tutti i pazienti in regione".

Per il futuro, aggiunge infine La Manna, l'obiettivo saraà partire col progetto 'dialisi zero', ovvero "aumentare i trapianti di rene e allo stesso tempo fare maggiore prevenzione sul territorio contro le malattie renali. Deve essere il nostro obiettivo,  oggi la medicina ha gli strumenti per ridurre e anche superare la dialisi, vogliamo sfruttare tutte le possibilita'". E conclude: "Il record di quest'anno non è un fatto estemporaneo, ma il frutto di un lavoro iniziato da tempo. I trapianti sono aumentati del 47% dal 2015 a oggi".

Agenzia Dire

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