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Giovedì, 18 Aprile 2024

Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Bologna-Basilicata andata e ritorno: i 'posticini' da esplorare | FOTO-RACCONTO

L'itinerario, i posti da vedere, le cose da assaggiare e le esperienze da fare a Matera e dintorni: tutta la storia da scoprire dagli insediamenti bizantini alla capitale europea della cultura

Sono stati due ottimi motivi personali a portarmi verso una di quelle regioni che alle elementari, durante l'interrogazione di geografia, mi scappavano sempre dall'elenco da contare con le dita. Vabbè, non è colpa di nessuno e per me erano sempre Molise, Valle d'Aosta e...Basilicata! Il capoluogo di regione è Potenza, confina con Puglia, Calabria e Campania, è bagnata da due mari: Ionio e Tirreno. Il fatto che Matera sia stata la capitale europea della cultura nel 2019 l'ha resa negli ultimi tempi una meta un po' fuori dai soliti circuiti del Sud Italia (vedi Gargano, Salento, Costiera Amalfitana...), super-gettonata per l'incantevole esperienza dei sassi, per il "volo dell'angelo" e per i peperoni cruschi. Ricordiamo che nel 2004 Mel Gibson girò il suo "The Passion" (La Passione di Cristo) proprio nei Sassi di Matera.

In aereo le opzioni sono di volare su Brindisi o su Bari e poi prendere un'auto a noleggio. Gli orari sono anche abbastanza comodi perché da Marconi ci sono collegamenti la mattina presto, ma molto molto presto, che ti fanno arrivare alle 7 del mattino. Prezzi così e così e con i ritardi di questo periodo alla fine opto per un piano B. In treno ci si impiega fra le 7 ore e 53 minuti e le 9 ore 55 minuti con dei cambi: Bologna-Salerno; Salerno-Potenza, Potenza Ferrandina scalo Matera. Costo fra i 97 e i 108 euro in seconda classe. In macchina invece siamo sui 140 euro fra pedaggio (sui 50) e il carburante (tadto dolente, più di 80 euro). Tempo stimato, 7 ore circa. Visto che siamo in due, alla fine vince la terza con l'idea di una tappa intermedia a metà strada. 

Percorso Basilicata-2

Tappa intermedia intercettata in un posto che si chiama Vallevò, una frazione del comune di Rocca San Giovanni, in provincia di Chieti, (siamo in Abruzzo). A dieci minuti dall'uscita dell'autostrada abbiamo scovato questo posticino sulla strada ma con vista mare che prometteva bene fin dal primo sguardo: sia lì che nei ristorantini intorno si mangia ottimo pesce spendendo cifre super abbordabili. Parliamo di 6 euro a portata per piatti come una classica frittura (coi totani!), insalata di mare, gateau di pesce, baccalà e chi più ne ha più ne metta. 

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Un giro fra i sassi di Matera: esperienza unica fra ristorantini e botteghe 

Il colpo d'occhio sui "Sassi" lascia letteralmente senza fiato. Quando si parla dei Sassi di Matera di intendono due quartieri scavati nella roccia della Murgia Materana (Sasso Caveoso e Sasso Barisano) abitati fin dalla preistoria. Oggi in realtà non danno l'aria di essere un luogo in cui la gente vive, ci sono solo bed&breakfast e hotel, ristoranti, localini e botteghe artigiane. Questo naturalmente nulla toglie al fascino del luogo, che la sera popolandosi e illuminandosi, diventa davvero un posto speciale e direi, indimenticabile. Le facce dei tantissimi stranieri nel guardarsi attorno la dice lunga, soprattutto durante le soste nelle quali è previsto anche un assaggio di qualsiasi cosa. 

Consiglio: scarpe comode e non lisce visto che lo sono anche i sassi. Sono tanti i turisti che scivolano. Altra cosa: se è estate e il termimetro segna temperature alte evitare le ore più calde perché le pietre chiare riflettono e scaldano ancora di più. Dalle 5 del pomeriggio in poi il giro è perfetto. 

Cosa vedere a Matera: la cisterna del Palombaro Lungo (Cattedrale dell'Acqua)

Fra le cose che mi ha più colpito nel giretto materano, senz'altro la visita alla Cisterna del Palombaro Lungo. Fra l'altro nell'estate in cui è scattato l'allarme siccità è sicuramente interessante avere la conferma che in passato delle buone soluzioni l'uomo le aveva già studiate. Insomma, questo luogo (essendo sotto terra la visita è perfetta nelle ore più calde), è di fatto una cisterna sotterranea interamente scavata a mano nel 1870 e serve per raccogliere le acque piovane e sorgive. Qui dentro ci stanno 5 milioni di metri cubi di acqua per una profondità di 15 metri. Per renderla impermeabile fu interamente intonacata utilizzando il coccio-pesto (una tecnica che risale ai Romani). Alla fine del 1920, quando venne costruito l’Acquedotto Pugliese, venne chiusa e se ne perse il ricordo fino al 1991, quando durante dei lavori di riqualificazione della piazza Vittorio Veneto fu riscoperta. Sui soffitti della cisterna sono visibili i segni dei secchi: segno che l'acqua riusciva a riempirla totalmente o quasi. 

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Fra le cose da non perdere ci sono le chiese rupestri scavate nella roccia: ce ne sono circa 160, di cui una quarantina fra i Sassi di Matera e le altre sparse nel Parco della Murgia. Risalenti all'Alto Medioevo cambiarono la loro funzione diventando spesso abitazioni o stalle e testimoniano la presenza di comunità ecclesiastiche bizantine, benedettine e longobarde. Consiglio anche un giro a Palazzo Lanfranchi (che adesso è museo) e uno sguardo in tutte le chiese del centro città. 

L'Elefante Spaziale di Salvador Dalì: "La persistenza degli opposti" 

Lo "Space Elephant" compare nelle opere di Dalì fin dal 1941. Ed ecco a Matera la scultura ispirata a questo "Dumbo" sui trampoli in Piazza Vittorio Veneto: affascinante e ingombrante, è parte della mostra La persistenza degli Opposti, che ne include altre, sparse per il centro della città. 

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Simboli di Matera: il Cucù e la "Madonna Bruna"

Tra i simboli della città (il primo simbolo per me è indiscutibilmente il peperone crusco) c'è un fischietto che si chiama "Cucù" (o Cuccù) per ovvie ragioni: riproduce il verso del cuculo e ha una storia curiosissima. Sono degli oggetti belli e colorati, ce n'è di tante dimensioni e popolano le bellissime botteghe artigianali sparse fra i Sassi. Andrea Loiudice ne fa a centinaia e nonostante non abbia delle manine esattamente da fata riesce a manipolare la terracotta e ricavare minuscoli particolari che poi, una volta asciutti, dipinge nel fresco della sua grotta (fuori ci sono quasi 40 gradi): "Era un antico simbolo di serenità e prosperità perché considerato in grado di tenere lontani gli spiriti maligni: ne sono state trovate tracce anche in epoca precedente a Cristo. I bambini che lo avevano più bello e colorato erano considerati i più fortunati ed esibivano il loro galletto come fosse uno status symbol. Una leggenda lo collega anche a un simbolo d'amore visto che gli uomini lo donavano alla donna che volevano corteggiare e, se essa lo rifiutava, ecco che allora rifiutava anche quel sentimento". 

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La Madonna della Bruna è la protettrice della città di Matera e la festa patronale che le si dedica ogni anno da oltre 600 anni si celebra il 2 luglio (ma le celebrazioni e i bellissimi addobbi cominciano qualche giorno prima), quando alle 5 del mattino, dopo la messa, parte la processione dei pastori, con l'antico quadro della Vergine dipinto su rame portato in tutta la città e annunciato da file di botti esplosi in segno di festa. La sera le luminarie sono splendide, uno spettacolo davvero incantevole. 

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Food e serate romantiche: metti una cena tra i Sassi 

Una serata a cena fra i sassi scegliendo i posticini che più ci ispirano, direi anche senza prenotare. Il vero problema è orientarsi, nel senso che magari si vede un ristorantino carino e ci si vuole tornare la sera, ma non lo si trova più: i Sassi di Matera sono una buona occasione per mettere alla prova e allenare il senso dell'orientamento. Fra tutte ho provato l'Osteria da Pico dove ho assaggiato una meravigliosa pasta (i ferricelli) con peperoni cruschi e mollica fritta. Devo dire: superlativi. Per il resto ho provato solo delle verdurine (la cicoria la ricordo bene) e le patate raganate, contorno tipico lucano a base di patate, cipolle e pomodori con una panatura croccante. Un'altra cena l'ho fatta fuori dai sassi, in Piazza Vittorio Veneto da "Pasteggiando". Uno street food praticamente stellato: ho assggiato le orecchiette con cime di rapa, mollica fritta e peperoni cruschi sbriciolati. Lo so, un po' ripetitiva, ma sono pietanze che penso siano introvabili al di fuori di qui. Certo è che proverò a rifarle una volta tornati a Bologna. 

Riassunto delle cose da assaggiare assolutamente: 

Pasta fresca con la mollica fritta.

Peperoni cruschi in tutti i modi possibili, anche ricoperti di cioccolato. 

Fave fritte all'aperitivo al posto di noccioline e patatine. 

Pizza/Focaccia da fornaio con i pomodorini e l'olio "buono". 

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Note dolenti: cosa non mi è piaciuto 

Decisamente, l'unica cosa che non mi è piaciuta di Matera sono i mozziconi di sigaretta che si trovano a centinaia nella pavimentazione dei Sassi. Un rifiuto insopportabile qui più che mai, perché deturpa un luogo magico. 

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Riassunto: il "bigino" di Matera

Matera è in Basilicata ed è famosa per i suoi "Sassi", che sono i due quartieri che costituiscono, insieme alla "Civita" e al "Piano", il centro storico di Matera. Sono stati accolti nel patrimonio dell'UNESCO. Sono stati il primo sito iscritto dell'Italia meridionale. Per visitarla tutta bene secondi me basta un giorno e mezzo, includendo più pasti possibile...Il caffè al tavolino costa da un'euro e dieci a un'euro e trenta (come da noi) e un pasto medio fra i 25 e i 30 euro. Cappellino per il sole e scarpe da trekking sono praticamente necessari. A Matera ci sono dei gatti bellissimi. 

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