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Cosa fare a Bologna quando piove

Non ci può essere sempre il sole e quando piove a catinelle (o anche meno) Bologna, che ha l'innegabile vantaggio del porticato, non ci si perde d'animo perché è la volta buona per fare qualcosa di diverso

A Bologna piove e non serve l'ombrello perché ci sono i portici. Quante volte lo abbiamo detto come punto a favore della nostra città? Personalmente una marea. Anche in inglese, farfugliando qualcosa tipo: "Here you dont' need the umbrella because of the ardades!". Il maltempo può comunque costringerci a cambiare i nostri piani, soprattutto se in programma avevamo mercatini, passeggiate, aperitivi e cene in giardino o in terrazza. O magari, una giornata da trascorrere con i bambini. E se d'inverno lo diamo per scontato, nelle mezze stagioni lo è un po' meno e l'ideale è trovare qualcosa che ci tenga asciutti alla luce del sole. 

Quale piano b insomma, se l'acqua scende a catinelle? Intanto per mettersi al riparo e magari bersi un caffè o concedersi una merenda ci si può infilare dentro al Mercato delle Erbe (via Ugo Bassi, 25) che è coperto e ricco di spunti gastronomici e una passeggiata fra i banchi di frutta e verdura ci sta sempre. Un po' meno food e un po' più cultura, il maltempo è un timmo pretesto per infilarsi in Salaborsa (lunedì 14.30-20/da martedì a venerdì 10-20/sabato 10-19, Piazza del Nettuno, 3) e vagare fra i libri della biblioteca osservando ogni minimo dettaglio di una struttura interessante da vari punti di vista: la storia della città sotto la Piazza Coperta svela gli scavi che sono aperti al pubblico e con un'offerta libera, è possibile vedere da vicino i resti della basilica civile di Bononia (II sec. a.C.), le fondamenta delle case medievali dell'area di palazzo d'Accursio e le vestigia cinquecentesche dell'Orto Botanico del naturalista Ulisse Aldrovandi. Dettagli sulle visite agli scavi: lunedì dalle 14.30 alle 19; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19, visite guidate il venerdì pomeriggio. Salaborsa ha anche una bellissima saletta per i più piccoli dove guardare e giocare con i librini e i giochi a disposizione. 

Per gli appassionati di shopping e griffe, un'altra cosa da fare quando piove potrebbe essere un bel giro in Galleria Cavour, che è un po' il salotto elegante della città nel quale principalmente si fa una cosa: si guardano le vetrine- E c'è anche Corte Isolani per una sosta a ombrello chiuso: negozi, bar e punti ristorazione in un luogo pieno di storia che ha un ingresso su Piazza Santo Stefano e l'altro proprio sotto le famose tre frecce conficcate nel legno del portico: una delle storie di Bologna. 

Una cosa che si faceva da ragazzini la domenica. Piove? Andiamo al bowling! E per farlo bisogna andare a San Lazzaro, dove ci sono 40 piste sempre pronte (20 sono per bambini), oltre ad altri giochi come le freccette e il ping-pong. In alcune serate speciali sembra che ci siano delle sessioni fuorescenti per giocare al buio. 

Luci, selfie, la stanza delle palline ma anche la meraviglia della Pinacoteca 

Una fun-house. Una casa del divertimento: così viene definita Beautiful Gallery, un progetto che esiste solo a Bologna e a Milano e che per certi versi resta descrivibile solo a metà. Intanto diciamo dov'è: siamo a Palazzo Isolani (Corte Isolani e quindi Piazza Santo Stefano). Dentro questo luogo delle meraviglie: "Un’esperienza artistica interattiva, unica nel suo genere in Italia. Beautiful Gallery è infatti la casa di un nuovo modo di vivere l’arte, in maniera totalmente immersiva, facendo diventare il visitatore il vero protagonista delle opere. Abbiamo trasformato il social-distancing nel nostro punto di forza". Si legge sul sito, che è un arcobaleno. 

Sul fronte cultura, partiamo con le opzioni più scontate, ma comunque valide praticamente 365 giorni l'anno: i musei e i palazzi storici. Il primo da citare (anche perché non stanca mai) è senza ombra di dubbio l'Archiginnasio, che ospita anche una bellissima biblioteca visitabile con ingresso gratuito sopra i 14 anni, ma chiusura domenicale. Da vedere assolutamente: Teatro Anatomico e la Sala dello Stabat (se non ci sono conferenze in corso). Un'altra cosa che si può fare per stare all'asciutto e allo stesso tempo vedere qualcosa di sempre sorprendente è una visita alla Pinacoteca di Bologna (che è in via delle Belle Arti). La Pinacoteca Nazionale di Bologna nasce nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto d’istruzione sorto dalle ceneri della settecentesca Accademia Clementina. L’antico nucleo, proveniente dall’Istituto delle Scienze, fu in seguito arricchito dalla straordinaria raccolta di quasi mille dipinti frutto delle soppressioni di chiese e conventi compiute dopo l’ingresso delle truppe napoleoniche a Bologna, tra il 1797 e il 1810, e nuovamente a seguito delle soppressioni del 1866 attuate dal nuovo stato italiano. Nella sede distaccata di Palazzo Pepoli Campogrande è possibile ammirare le sale splendidamente affrescate dai principali protagonisti della grande decorazione bolognese tra la seconda metà del Seicento e gli inizi del secolo successivo: il Salone d’onore con la trionfale Apoteosi di Ercole di Canuti, la Sala di Felsina con le pitture composte e aggraziate dei fratelli Rolli, le sale delle Stagioni e dell’Olimpo, dove l’irriverente Giuseppe Maria Crespi contamina la decorazione celebrativa con i modi della pittura di genere, l’elegante classicismo della Sala di Alessandro di Donato Creti. Gli ambienti del piano nobile di Palazzo Pepoli Campogrande ospitano alle pareti alcuni dipinti della quadreria Zambeccari, la ricca collezione destinata alla pubblica fruizione a fine Settecento dal marchese Giacomo Zambeccari ed entrata a far parte delle raccolte della Pinacoteca nel 1884.

E naturalmente ci sono tutti i musei di Bologna: il MamBO, il MAST, Il Museo Archeologico, Museo Palazzo Poggi, Palazzo Fava...


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