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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Sette mostre a settembre: opere da vedere, percorsi fra arte, storia e fumetto

I palazzi e le galleria di Bologna sono vivaci più che mai dopo l'estate: mostre e visite da non perdere per tutto il mese. Attenzione alle grandi mostre in fase di chiusura: ultima chiamata per Pazienza e Mosse!

4. Dante e la miniatura a Bologna 

Fino a domenica 3 ottobre. Come è noto Dante soggiornò a Bologna in più occasioni: una prima volta probabilmente intorno al 1286-87, quando forse frequentò, come “studente fuori corso”, l’Università. Più prolungato dovette essere invece il secondo soggiorno, che vide il poeta trattenersi in città per almeno due anni, dal 1304 al 1306. Dopo avere lasciato Verona, e poi Arezzo Dante ricercava ora nella scrittura e nello studio il motivo del suo riscatto che l’avrebbe risollevato dall’ignominia dell’esilio, iniziato nel 1302. Ed è probabile che in queste circostanze avesse scelto proprio Bologna come possibile nuova meta, atta a garantirgli le necessarie risorse per vivere e anche per studiare e scrivere. Un presenza che dovette consentirgli di entrare in contatto con alcuni di quei luoghi deputati alla produzione e alla vendita dei libri, dove probabilmente aveva avuto notizia dello stesso miniatore Oderisi da Gubbio di cui fa menzione nell’XI canto del Purgatorio.

ll miniatore Oderisi da Gubbio risulta in effetti documentato a Bologna tra gli anni sessanta e settanta del Duecento, il che induce a credere che egli avesse operato nell’ambito della miniatura locale del cosiddetto “primo stile”, le cui caratteristiche ritornano, come documentano alcuni dei codici esposti, nella stesura rapida e corsiva, giocata su una gamma assai limitata di colori.

A questa prima fase dovette seguire più tardi una diversa e più aggiornata corrente di stile capace di rinnovare, nel ricorso ad una sintassi figurativa legata ai modelli della tradizione bizantina, il carattere delle decorazione dei codici bolognesi. Questa ulteriore , definita “secondo stile”, ebbe come protagonista il cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, nome che gli deriva da una sontuosissima Bibbia oggi conservata alla Biblioteca Capitolare di Gerona. Come risulta dai graduali da lui miniati per la chiesa di San Francesco la sua attitudine a confrontarsi con i modelli più colti della cultura ellenistico-bizantina rivive nelle cadenzate euritmie che caratterizzano le varie figurazioni, ripensate si direbbe direttamente sugli esempi della miniatura di età paleologa, ma anche antecedenti collegabili alla rinascenza macedone. Il tutto interpretato con una verve ed una vitalità, anche cromatica, di sapore tutto occidentale, tale da presupporre un confronto anche con le coeve novità della pittura monumentale, ben documentate a Bologna negli anni del più antico soggiorno di Dante, dalla Maestà che Cimabue eseguì per la chiesa dei Servi. Ed è forse a questo cambiamento che Dante allude nella Commedia quando dopo avere fatto riferimento ad Oderisi da Gubbio parla dell’altro miniatore, il fantomatico Franco Bolognese.

5. "Eccellenze italiane"

Fino a fine settembre, ingresso gratuito. Dopo il grande successo mondiale dell’iniziativa Eccellenze italiane nelle due edizioni precedenti – L’illustrazione per ragazzi: Eccellenze italiane e Figure per Gianni Rodari. Eccellenze Italiane, presentate complessivamente in oltre trenta Paesi –prosegue l’attività di promozione dell’illustrazione italiana per ragazzi nel mondo attraverso una nuova mostra dedicata alle eccellenze nella nuova generazione degli illustratori italiani per ragazzi.

Eccellenze italiane. La nuova generazione degli illustratori italiani per ragazzi è stata presentata nell’ambito dell’edizione 2021 di Bologna Children’s Book Fair (14-17 giugno) ed è visibile online sulle BCBF Galleries. In mostra le opere di venti giovani illustratori italiani, scelti tra le personalità di spicco più promettenti: Giacomo Agnello Modica, Andrea Antinori, Michael Bardeggia, Beatrice Cerocchi, Marianna Coppo, Francesca Corso, Cecilia Ferri, Chiara Ficarelli, Marta Pantaleo, Giulia Pastorino, Irene Penazzi, Alice Piaggio, Camilla Pintonato, Michelangelo Rossato, Veronica Ruffato, Lorenzo Sangió, Francesca Sanna, Luca Tagliafico, Giulia Tomai, Veronica Truttero.

6. Vimercati-Morandi: "Ripetizioni differenti"

Mostra personale a cura di Lorenzo Balbi. Nella riscoperta critica che negli ultimi decenni ne ha consacrato il riconoscimento tra le più originali ricerche sulle potenzialità del medium fotografico in Italia, la vicenda creativa di Franco Vimercati (1940-2001) è stata ricorrentemente avvicinata all'opera pittorica e incisoria di Giorgio Morandi, pur nella differente elezione del linguaggio espressivo. L'analogo procedimento di interrogazione seriale di oggetti comuni prelevati dal dato di realtà e una condizione di schiva solitudine, ancorata ai margini del sistema dell'arte, ha suggerito un parallelismo nella postura, estetica e di ethos, di due artisti diversamente inattuali per riluttanza di adesione alle convenzioni del proprio tempo storico, e per questo profondamente contemporanei.

Le poetiche dei due autori trovano un'occasione di accostamento, unica e speciale per capacità di risonanza interiore, nella mostra Vimercati - Morandi. Ripetizioni differenti allestita a Casa Morandi, la casa atelier di via Fondazza dove il maestro bolognese visse e lavorò dal 1910 al 1964. Il progetto espositivo è curato da Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi con la preziosa collaborazione di Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese.

Le 23 fotografie di Franco Vimercati esposte – 3 dalla serie Senza titolo (Fiori), 6 dalla serie Senza titolo (Vaso) e la serie completa di 14 immagini del corpus Senza titolo (Brocca) – sono state selezionate per richiamare una diretta corrispondenza tematica con alcuni dei soggetti prediletti da Morandi nella sua indagine pittorica, di cui a Casa Morandi si conservano alcuni esemplari originali.

7. "I Love Lego": i mattoncini più famosi del mondo diventano opere d'arte

Palazzo Albergati di Bologna fino al 26 settembre 2021 raddoppia la sua offerta espositiva inaugurando, insieme ad Andrea Pazienza. Fino all’estremo, la mostra I Love Lego  per bambini e appassionati di tutte le età.  In un gioco di colori e prospettive e scenari minuziosamente riprodotti in decine di metri quadrati, I Love Lego presenta in scala ridotta 7 fantastici mondi costruiti con i mattoncini più famosi del mondo: dalla frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della Liberazione. Queste riproduzioni sono state create da un gruppo di collezionisti tra i più importanti in Europa, che hanno impiegato anni a mettere insieme questa enorme mole di pezzi.

Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Vader, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini. E a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra a Palazzo Albergati è presente una selezione di tele ispirate a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “omini lego” dall’artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

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