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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Si era arreso al covid e aveva chiuso la sua palestra. Adesso Sergio cambia il finale: "Ricomincio"

La storia di Sergio ha un lieto fine grazie anche alla tempra da sportivo olimpionico. Le difficoltà economiche dovute agli effetti della pandemia lo avevano messo a terra e si era arreso. Grazie a un'idea, si rialza e riparte. (Cosa c'entra il peluches?)

Se c'è una cosa che viene costantemente rimproverata ai giornalisti è di dare sempre e solo brutte notizie. Di cavalcare l'onda di un argomento di interesse e poi di lasciarlo lì, senza dare aggiornamenti sugli sviluppi: ma come sarà poi finita quella vicenda? Che sarà successo al tizio? E la storia di Sergio in effetti merita di essere raccontata fino alla fine. "Ho chiuso la mia vita in questo momento" mi aveva detto lo scorso autunno un secondo dopo aver serrato per sempre la sua palestra, che non ha retto al duro colpo inferto dal covid, in assenza di ristori in grado di colmare le spese e le attrezzature ferme per mesi.

"A uccidere la mia attività non è stato il virus, ma lo Stato" mi aveva detto amareggiato, consolato solo dalla vicinanza di chi gli ha espresso inaspetattamente la sua generosità (e il gesto di quella signora anziana che gli ha portato un peluches porta fortuna). 

La storia. Sergio si arrende: "Alzo bandiera bianca, così non vado avanti"

Ed evidentemente quell'animaletto porta fortuna (uno scoiattolo), insieme a quella tenacia che gli sportivi veri conoscono bene (Sergio ha partecipato e Mondiali e Olimpiadi) lo hanno riportato a galla: "Riapro. Te lo volevo dire. Difficilmente mi perdo d’animo, ma questa volta ci sono andato vicino: però ho reagito perchè ho capito che potevo piangermi addosso.  Mi sono riorganizzato per ricominciare e ci sono riuscito: a gennaio apro un centro che propone un sistema di allenamento rivoluzionario e lo faccio grazie a un imprenditore del benessere che lo ha inventato. Oggi posso ripartire".

Curiosità intorno al nuovo progetto di Sergio però ce n'è. Di che si tratta lo racconta sempre lui, che non vede l'ora di tornare al lavoro: "Si tratta di un sistema che si dedica alla persona singolarmente: quindi non è una palestra, non è una seduta di personal trainer, ma è una concezione nuova di allenamento pensata da un amico e imprenditore milanese. Le persone avranno a disposizione in modo esclusivo un intero spazio per tutta la durata della seduta (one to one) e questo riduce a zero i rischi di contagio perchè tutto viene sanificato volta per volta. Non ci sono state difficoltà al momento ma suppongo sarà impegnativo far percepire ai potenziali clienti che si tratta di una novità internazionale, e come tutte le novità va metabolizzata. Il sistema non utilizza aiuti esterni (come l'elettrostimolazione) ed è estremamente efficace ed efficiente".

"Aspettative? Mi aspetto tanto, anche perchè da imprenditore mi rimetto in gioco come promotore di questa novità, ma so già che l'avvio sarà graduale. La location è in via Brenta, una parallela di via Bellaria. Sulla data di apertura, ci siamo quasi: 10 giorni al massimo e ci siamo!". E allora in bocca al lupo a Sergio, che presto potrà continuare a lavorare nel suo settore, scottato ma non demolito da una crisi che ha pesantemente toccato il suo settore. 

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