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La casa che non si trova. E Gaia scrive al sindaco. La vice risponde: "Il Comune c'è"

Una laureata mette nero su bianco il disagio tra affitti insostenibili e truffe. La lettera al sindaco a alla vicesindaca con delega alla Casa

"Anno dopo anno, la situazione abitativa si è trasformata in un incubo" a Bologna e "in assenza di 'garanzie' dei genitori o fideiussioni bancarie è impossibile superare le 'selezioni' a cui si è sottoposti".

Il caro-affitti per studenti e non in città non è certo una novità e Gaia, 28enne laureata in giurisprudenza, che non trova casa non è un'eccezione, ma lei ha deciso di scrivere una lettera, riportata da Radio Città Fujiko, al sindaco Matteo Lepore e alla vicesindaca con delega alla casa, Emily Clancy, per spiegare il disagio nella ricerca di un alloggio, al quale si aggiungono i costi insostenibili degli affitti e, perché no, anche le truffe. 

Gaia ha messo nero su bianco ancora una volta la difficoltà di chi ha scelto di vivere a Bologna, ma vorrebbe farlo dignitosamente, chi ha scelto una città dove gli studenti universitari, e anche chi dopo la laurea vorrebbe rimanere per lavorare, generano una buona fetta di benessere: "Uno scempio dal punto di vista umano, prima che legale", osserva Gaia. In serata la risposta della vicesindaca con un video: "Il Comune di Bologna c'è, lavoriamo giorno per giorno per migliorare questa situazione", dice. 

La lettera di Gaia

 "Egregi Sindaco e Vicesindaca, sono Gaia, una ragazza di 28 anni. Mi sono trasferita a Bologna nel 2013 dalla Sicilia, affascinata dall'idea di studiare Giurisprudenza nel luogo in cui è nata. La qualità della formazione che ho ricevuto ha superato le mie aspettative, e tra mille vicissitudini, è terminata lo scorso novembre con il tanto famigerato titolo di Avvocato. Il punto è che Bologna non è stata lezioni ed esami, ma tanto, tanto altro. Bologna è un abbraccio materno, e si fa presto a chiamarla Casa. E come ben saprete, ogni anno decine di migliaia di ragazzi e ragazze, per infinite ragioni note a tutti, scelgono le sue mura per studiare o lavorare. Tuttavia, anno dopo anno, la situazione abitativa si è trasformata in un incubo.

"Scempio dal punto di vista umano, prima che legale"

E' per questa ragione che mi sento in dovere di scrivervi per fare un appello a nome delle migliaia di ragazzi che in questo momento sono alla ricerca di un posto letto, e che brancolano nella speranza di accaparrarsi il primo sottoscala disponibile, locato a cifre esorbitanti. In questi giorni sono impegnata in prima persona nella ricerca di una sistemazione temporanea, e quello che ho osservato è uno scempio dal punto di vista umano, prima che legale.

Prima tra tutti, colpisce la scarsissima disponibilità di immobili, che i proprietari preferiscono gestire tramite Airbnb. Le poche alternative disponibili hanno prezzi inaccettabili in proporzione alla qualità di quanto offerto (certe proposte sono uno schiaffo in faccia alla decenza). Le agenzie a cui ci si rivolge pretendono compensi esagerati, spesso oltre i limiti giuridici che l'istituto prevede.

In assenza di norme truffe e "sciacalli"

Come se non bastasse, a prescindere che l'aspirante locatario sia uno studente o un lavoratore con contratto a tempo indeterminato e posizione stabile, in assenza di 'garanzie' dei genitori o fideiussioni bancarie è impossibile superare le 'selezioni' a cui si è sottoposti. Numerosissime sono le truffe che si registrano quotidianamente, in cui facilmente si incappa. Ciò perché attualmente non è in vigore alcuna norma che regoli a dovere la questione. Certa che conosciate molto bene il fenomeno da me illustrato, ritengo superfluo ribadire le gravi lacune presenti sul tema, e mi rendo conto che bisognerebbe partire dal quadro nazionale. Tuttavia, le istituzioni hanno il potere e il dovere di agire anche a livello regionale e locale. Diverse sono state le soluzioni promesse durante gli scorsi mesi, in previsione del fatidico e caotico settembre. Invece settembre è arrivato, e nemmeno l'ombra di una soluzione: solo ricerche disperate e una massa di sciacalli pronti ad approfittarne.

Vi consiglio, per avere un'idea concreta, di fare un giro su anche uno solo dei gruppi Facebook dedicati. C'è gente che propone il soggiorno di casa a 500 euro escluse spese. E gente, che nella disperazione, spera di avere almeno quel posto in soggiorno. Continuo a credere nella legge e rimango fiduciosa del fatto che si possa trovare un rimedio nel più breve tempo possibile, ma quanto sta accadendo attualmente è negare il diritto ad avere una casa, e di conseguenza a studiare". (aggiornato alle 20.30)

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