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La ciliegia di Vignola: la più famosa d’Italia

Si coltiva tra Modena e Bologna ed è un’eccellenza del nostro territorio. Elemento di folklore, alla ciliegia sono dedicate sagre e feste. E un riconoscimento che ha premiato Bottura, Pavarotti e Guccini

L’arrivo dell’estate porta nuovi prodotti sulle tavole, primizie di stagione che vale la pena approfondire per scoprire quello che la nostra agricoltura ha in serbo per mercati e rivenditori. Uno dei prodotti di questo periodo è sicuramente la ciliegia di Vignola, sotto la tutela dell’Unione Europea che l’ha dichiarata eccellenza italiana con il marchio IGP. La ciliegia di Vignola, succosa, dolce e perfettamente rotonda, si coltiva nella zona delle provincie di Modena e Bologna e il suo periodo di raccolta è proprio questo: da fine maggio fino ai primi di giugno per le varietà più veloci, mentre per la raccolta tardiva si va avanti fino al 15 di luglio. Vediamo nello specifico dove si trova e che caratteristiche ha.

La ciliegia di Vignola PG Robert Zunik

La ciliegia di Vignola: il disciplinare e le varietà

Sono 28 i comuni delle province di Modena e Bologna, nella zona tra il Fiume Reno e la valle del Panaro, specializzati nella produzione della ciliegia di Vignola. La coltivazione avviene solitamente   tra i 30 fino ai 950 metri sul livello del mare, a seconda della zona. Una tradizione quella della cerasicoltura (ovvero coltivazione delle ciliegie) che si tramanda di generazione in generazione ancora oggi, elemento culturale e tradizionale. Infatti Vignola, in provincia di Modena, non può che essere considerata la capitale della ciliegia italiana, dedita alla produzione di numerose varietà tutelate da uno stretto disciplinare che ne identifica i metodi di produzione e raccolta.

La ciliegia di Vignola viene coltivata con diversi metodi (palmetta libera, bandiera, vaso basso) per essere rigorosamente raccolta a mano, in modo da non compromettere la proprietà di questo delicato frutto. Si distingue quella a polpa tenera (unica varietà del comprensorio tenerina è la Mora di Vignola, tra le più pregiate) e a polpa dura, oltre che per la distinzione cromatica: nera, rossa e bianca, quest’ultima utilizzata per essere messa sottospirito. Morette, Duroni, Van e Samba, sono tutte qualità diverse che fanno capo alla ciliegia di Vignola.

La ciliegia di Vignola: il territorio e il folklore

Vignola e tutto il circondario è da sempre territorio adatto alla coltivazione di ciliegie, per le sue caratteristiche pedoclimatiche. Nonostante la pianta sia originaria della Turchia, qui ha trovato la sua casa elettiva, tanto da esserci testimonianze della sua presenza in zona a inizio ‘900. Come si legge nel disciplinare: “Già dal 1928 era presente il Mercato Ortofrutticolo di Vignola, uno dei più antichi d’Italia, seguito poi da altre strutture di lavorazione e commercializzazione”. Oggi sono circa 1100 i produttori di ciliegie e la sua importanza per la vita economica del territorio è testimoniato dalla nascita del Consorzio di tutela della ciliegia di Vignola IGP con l’adesione di 160 soci.

Non mancano le feste in suo onore: come la “Festa dei Ciliegi in Fiore”, la cui prima edizione si tenne nell’aprile del 1970, e la festa “Vignola, è tempo di Ciliegie”, organizzata dal 1989. Giorni di festa dove provare le sue diverse declinazioni gastronomiche: risotti, tagliatelle, liquori (kirsch, cherry brandy e il ratafià), gelati e le classiche confetture. Altro elemento di folklore il Premio Ciliegia d’Oro, istituito dal Consorzio nel 1981 insieme a una delle aziende più importanti della zona, la Toschi Vignola. Viene assegnato ogni anno nell'ambito della Festa dei Ciliegi in Fiore a un personaggio di origini emiliano-modenesi che si sia distinto in campo nazionale nel settore sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo e umanitario. Premiati Luciano Pavarotti, Massimo Bottura, Francesco Guccini, Enzo Ferrari. Non resta che assaggiarle.

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