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Cronaca

Anniversario 2 agosto: i messaggi delle istituzioni e della politica bolognesi

Oltre ai messaggi del Presidente Napolitano, e dei Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso, tutte le istituzioni bolognesi hanno voluto ricordare la Strage alla Stazione.

Oltre ai messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e dei Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso, anche il Senato si è raccolto in un minuto di silenzio in ricordo della strage, così come tutte le istituzioni bolognesi hanno voluto ricordare la Strage alla Stazione.

La "triste condizione di anonimato dei colpevoli e dei mandanti" della strage del 2 agosto 1980 "non è la vittoria della furbizia, ma la loro sconfitta: hanno deciso di rendersi invisibili e insignificanti dietro il danno incalcolabile che hanno provocato". Così durante la messa in suffragio delle vittime nella chiesa di San Benedetto a Bologna, il vicario generale Giovanni Silvagni. "Volto, nome, personalità di chi ci ha rimesso la vita esalta il bene inestimabile della loro esistenza".

"Ancora negli occhi la strage e come a Bologna la civiltà vinse sulla barbarie". Il ricordo dell'ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani in un twitt questa mattina. Stessa modalità per il collega Onorevole Matteo Richetti, già presidente dell'assemblea legislativa della Regione, che ha twittato: "Bologna non dimentica e non lascia soli i familiari delle vittime. E l'Italia è con lei". 

Arriva anche il messaggio di Legacoop: “Bene l’impegno del ministro Poletti sui risarcimenti, i familiari hanno aspettato troppo per vedersi riconosciuto un diritto. I cooperatori dell’Emilia-Romagna sono, come sempre, al fianco dei familiari delle vittime della strage alla stazione che chiedono verità e giustizia. Finchè non ci saranno verità e giustizia, e finchè non sarà fatta piena luce sui mandanti della strage di 34 anni fa,  resterà un vuoto nella nostra democrazia. Abbiamo apprezzato anche l’impegno del governo, espresso dal ministro Giuliano Poletti, sulla questione dei risarcimenti alle famiglie delle vittime: ci auguriamo che gli impegni diventino presto fatti concreti e che si possa finalmente dare una risposta a quelle famiglie che hanno atteso fin troppo per vedersi riconosciuto un diritto”. Lo dichiara Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna. "Il 2 agosto 1980 rappresenta per il nostro Paese, una ferita, resa ancora piu' profonda dal fatto che a distanza di tanti anni, ancora sono sconosciuti i reali mandanti di quell'atto terroristico". Cosi' il segretario confederale, Gianna Fracassi, presente oggi a Bologna, in rappresentanza della Cgil nazionale, in occasione del XXXIV anniversario della strage alla stazione di Bologna. "La ricerca della verita' - conclude Fracassi - non puo' cessare: lo si deve alle vittime e ai loro familiari, lo si deve al nostro paese e alle giovani generazioni che devono poter leggere la nostra storia recente senza omissioni o punti oscuri".

"La data del 2 agosto per tutti i bolognesi è una ferita aperta: a distanza di tanti anni infatti non ci sono ancora certezze sui veri colpevoli dell' attentato. È triste e grave notare come il presidente dell'associazione delle vittime dell'attentato del 2 agosto, Paolo Bolognesi, deputato del Pd, ancora una volta commenti l'archiviazione della pista Palestinese con soddisfazione: è evidente che non abbia interesse a colpire i responsabili della strage, ma soltanto a sfruttare la vicenda per propaganda. "L'unico interesse che dovrebbe perseguire è l'accertamento della verità" afferma Fabrizio Nofori, Portavoce Provinciale di Fratelli d' Italia-AN Bologna "Da sempre però le sue esternazioni ed i suoi commenti sembrano orientati più da risentimenti di parte che da sete di giustizia. Pertanto ci permettiamo di consigliare maggiore sobrietà nel commentare certe notizie, anche perché le "verità processuali" sono talvolta smentite e capovolte da successive "verità processuali". Certamente sarebbe un gesto di rispetto verso chi, da quel non troppo lontano 1980, è davvero alla ricerca della Verità e non di capri espiatori".

Non si fa attendere sul'argomento neanche una nota di Forza Nuova Bologna: "La strage della stazione del 2 agosto 1980, porta all'attenzione dell'opinione pubblica e della stampa una riflessione sull'uso improprio del segreto di stato e della sua ventilata abolizione. Uno strumento che un sistema sempre più in crisi di credibilità da un po' di tempo sta agitando per tentare una improbabile e sospetta operazione di pseudo-trasparenza che di fatto altro non è che una maldestra operazione di strumentalizzazione e di marketing politico teso a colmare le proprie lacune in tema di giustizia e di verità.Se le nostre istituzioni fossero in buona fede (e non lo sono) non ci sarebbe nulla da eccepire,peccato che questa manovra risulta essere un subdolo tentativo neanche tanto velato di utilizzare di volta in volta il segreto di stato e la sua abolizione a proprio piacimento per meri scopi politici e elettoralistici".

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