35° Anniversario della Strage alla Stazione, il Presidente Grasso: 'La verità non va in prescrizione'
Per il 34° anno consecutivo, cittadini e autorità si sono stretti intorno ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime della Strage che fece 85 morti e 200 feriti. "In Senato sosterremo l'approvazione del testo della legge sul depistaggio uscito dalla Camera, senza modifiche - ha assicurato il sottosegretario De Vincenti
Per il 34° anno consecutivo, i cittadini e le autorità si sono stretti intorno ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime della Strage del 2 gosto 1980 alla stazione centrale, che fece 85 morti e 200 feriti.
Già di primo mattino, al Parco della Montagnole sono arrivate le staffette podistiche "Bologna non dimentica". Dalle 8,30 a Palazzo d’Accursio, sopravvissuti e parenti delle vittime, rappresentati da Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione e parlamentare PD, hanno incontrato il sindaco, i membri di giunta e consiglio comunale e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti,. Ed è proprio dal rappresentate del governo che la città attendeva parole di verità e non promesse, spesso non mantenute, dopo le polemiche dei giorni scorsi sui risarcimenti, legge sul depistaggio e desecretazione dei documenti relativi alla strage: "Sosterremo l'approvazione in Senato della legge sul reato di depistaggio del testo uscito dalla Camera - senza modifiche, ha assicurato De Vincenti - per evitare una terza lettura e accellerare l'approvazione": In sala consiliare anche Alesandro Di Battista, parlamentare del Movimento 5 Stelle. (GUARDA IL VIDEO)
Alla fine del corteo, da piazza Nettuno a piazza Medaglie d’Oro, il lungo intervento di Paolo Bolognesi che ha ricordato i fatti, gli accusati e i presunti mandanti, passando per l'indagine su Mafia Capitale: "Dopo l'approvazione alla Camera la legge sul reato di depistaggio è rimasta chiusa in un cassetto del Senato nonostante i nostri inascoltati appelli perchè venga discussa e approvata. Un cambiamento a metà non è un cambiamento, ma un modo per continuare a conservare il vecchio sistema con metodi diversi". Bolognesi ha ringraziato dal palco la città e i bolognesi per la vicinanza e perchè, dopo 35 anni, non mancano all'appuntamento del 2 agosto.
"Vogliamo, e lo diciamo all'intero Paese che si perde in infinite diatribe e conflitti fratricidi, che parlino i fatti, perchè le parole possono essere belle: ma i fatti rendono credibili le parole". ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola "Noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo per rispetto di noi stessi e della nostra dignità di cittadini di Bologna distinguere tra governo e governo, se ogni governo ci delude. Oggi davanti ai familiari da parte del sottosegretario Claudio De Vincenti, sono stati presi rinnovati impegni, fissate date, è stato delineato un percorso preciso e concreto. Bene, grazie. Noi però vogliamo, e lo diciamo all'intero Paese, che si perde in infinite diatribe e conflitti fratricidi, vogliamo che parlino i fatti,perché le parole possono essere belle, ma i fatti rendano credibili le parole. I nostri partigiani parlavano con i fatti. Le persone presenti a Bologna il 2 agosto hanno parlato con i fatti, prestando soccorso alle vittime 35 anni fa e oggi siamo qui, perché qui è il nostro posto, davanti alla nostra stazione. Noi parliamo con i fatti e ascoltiamo con rispetto le parole di chiunque, ma vogliamo i mandanti delle stragi, vogliamo verità piena e giustizia. Per noi, per i familiari delle vittime, per le giovani generazioni".
No alle frasi di circostanza per il presidente del Semato Pietro Grasso, che interrogò, insieme al magistrato Rocco Chinnici, ucciso da Cosa Nostra, Francesca Mambo e Valerio Fioravanti, accusati di essere gli esecutori materiali della strage: "Non ci stiamo, non non dimentichiamo, ma voggliamo giustizia". Anche la stagione delle stragi è finita "le cicatrici di quei momenti rimangono indelebili sulla pelle di ciascuno di noi e sulla bandiera del nostro Paese... La ricerca della verità è un procedimento faticoso, ma non deve farci disperare nel percorso di giustizia. Lo scorso 22 luglio con la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d'assise d'appello di Milano nei confronti degli autori della strage di piazza della Loggia di Brescia - è stato per Grasso - un traguardo, quello registrato a Milano che, come osservato da Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari vittime di piazza della Loggia, deve essere interpretato anche come un punto di partenza per ripensare l'intera stagione degli 'anni di piombo'. Sono passati più di 40 anni, ma la verità non va mai in prescrizione".
Alla celebrazione anche il vicepresidente di Piazza Grande e Moni Ovadia che, ricordando anche i fatti di Genova e i depistaggi, ha parlato di inquinamento "dai liquami della pestilenza fascista e questa strage la incarna - ha detto l'attore - La memoria di questa strage non può essere un episodio, ma deve essere un faro". (GUARDA IL VIDEO)
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA. "Sono passati trentacinque anni da quando una terribile esplosione alla stazione di Bologna provocò la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento, distruggendo affetti, progetti e speranze. L'attentato del 2 agosto del 1980 fu il culmine sanguinoso di una strategia stragista, mirante a scardinare la democrazia e le conquiste sociali dell'Italia repubblicana. La reazione degli italiani, a partire dalla città di Bologna, fu decisa e compatta, con grande forza e dignità. E rappresentò, ancora una volta, l'argine più robusto contro ogni tentativo di destabilizzazione.
Dopo lunghi anni di indagini difficili, contrassegnate da reticenze e tentativi di depistaggio, la magistratura, sostenuta dall'impegno e la tenacia dell'Associazione dei familiari delle vittime, ha concluso il suo iter processuale, pronunciando una sentenza definitiva. Su quella tragica vicenda permangono però ancora angoli bui, specie per quanto riguarda mandanti ed eventuali complici. L'auspicio è che la verità possa emergere nella sua interezza: la vostra battaglia, che riguarda anche l'introduzione del reato di depistaggio, costituisce un'importante risorsa.
L'Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte integrante della memoria nazionale. In questo giorno di ricordo e di raccoglimento per l'Italia intera, desidero far giungere la solidarietà alla città di Bologna, saldo presidio di democrazia. Ai familiari delle vittime va la mia sincera partecipazione a un dolore immenso, che il trascorrere degli anni non può cancellare"
VOCI CONTRO. 'Quando Bolognesi ha iniziato le sue elucubrazioni auto-referenziali sono sceso dal palco'. Sì alla desecretazione delle carte per Pini: 'In quel modo sarebbe evidente la pista palestinese che la Procura di Bologna ha voluto rapidamente archiviare'. Lo ha detto l'Onorevole Gianluca Pini della Lega Nord a Bologna Today.
Dopo l'omaggio al cippo nella sala d'aspetto, alle 11,15 è partito il treno per San Benedetto Val di Sambro, per la cerimonia in reicordo delle vittime degli attentati ai treni Italicus e 904. Alle 11,30 al piazzale Cotabo, in via Stalingrado, ricordo dei taxisti vittime dalla strage.
In serata, in piazza Maggiore, Concorso internazionale di Composizione 2 Agosto, e proiezione del film "La linea gialla", storia immaginaria di Angela, la vittima più giovane.