25 aprile, Merola: 'Qui basta razzismo e xenofobia, non vedremo negli altri un nemico'
Questo il 'nostro impegno verso i caduti'. Così il sindaco nel suo discorso durante la cerimonia solenne in piazza Nettuno, dove - tra gli altri - era presente anche il partigiano Anderlini, depositario di una storia fatta di 'dolore, ma tutto questo dolore noi oggi lo festeggiamo perché ci ha dato la possibilità di vivere 70 anni in pace'
Stamattina celebrazioni solenni in Piazza Maggiore per il 25 aprile. Passeggiando nel cuore della città felsinea sembra di essere su un set cinematografico, si rievoca la Guerra di Liberazione con tanto di uomini in divisa, mitra e carri armati.
E' in questa cornice che il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha tenuto il suo discorso commemorativo, che trasmettiamo di seguito in maniera integrale:
"Sono 70 anni, che festeggiamo insieme, un avvenimento fondamentale nella vita civile e democratica del nostro popolo. Grazie ai caduti partigiani e al sacrificio delle loro giovani vite, al sacrificio delle rinnovate e ricostruite Forze armate che seppero scegliere la parte giusta in quella lotta contro il nazifascismo, noi oggi siamo qui per potere considerare come stiamo usando la nostra libertà. Per potere considerare se abbiamo onorato fino in fondo questi caduti partigiani e se stiamo continuando a tenere vivi nella nostra vita civile, sociale e politica quei valori di libertà, eguaglianza e fratellanza che ci hanno donato con il loro
sacrificio, con il sacrificio delle loro vite.
Abbiamo costruito un percorso per questo 70°, abbiamo cominciato con Irma Bandiera, abbiamo detto che 70 anni dopo è ancora aperto il tema di riconoscere i diritti sociali e civili delle donne e di andare avanti sulla strada dell'emancipazione, che oggi viene messa in discussione per la crisi e per la disoccupazione. Ci siamo detti che abbiamo un impegno da assumere perché i partigiani ce l'hanno insegnato, noi l'abbiamo imparato e oggi lo facciamo vivere qua insieme, ricordare non significa solo una cosa
importantissima, cioè tenere nel cuore, avere a cuore il ricordo di quelle persone e dei loro sacrifici, ricordare significa esercitare la memoria e assumere un impegno perché nella nostra vita quotidiana quel ricordo non sia tradito e non sia negato.
Abbiamo fatto insieme una bellissima celebrazione di questo 70°, abbiamo ricordato persone che erano qui appena un anno fa e che ci hanno lasciato, abbiamo ricordato tutti i sacrifici e come questa nostra città sia punteggiata attraverso tante lapidi e tanti luoghi dal ricordo di battaglie e di fucilazioni e di torture, ma tutto questo dolore noi oggi lo
festeggiamo perché questo dolore ci ha dato la possibilità di vivere 70 anni in pace e di vivere per costruire una comunità nuova, unità, che crede nei valori dell'Europa, che crede che l'unità europea è il fondamento del nostro futuro".
Il sindaco ha poi voluto rendere omaggio ai partigiani presenti stamani in piazza Nettuno, " ringrazio Romagnoli, ringrazio Mario Anderlini, 99 anni, lo ricordo per tutti gli altri. Mario Anderlini fu condannato a morte, gli misero una taglia sopra di un milione di lire e di un chilo di sale. Mario Anderlini è qui, la storia ha dato ragione a Mario Anderlini, non c'è possibilità di riscrivere quella storia, non c'è possibilità di sminuire il contributo dei partigiani alla ricostruzione civile nazionale del nostro Paese.
"Oggi è la giornata - ha poi proseguito il primo cittadino - con cui ci lasciamo dicendoci ora, a 70 anni di distanza da quel momento, quali sono i nostri impegno per domani, quali sono le cose che terremo ne cuore, ma che cercheremo di mettere in pratica. Dobbiamo a questi caduti un impegno, l'impegno che nella difficilissima situazione della democrazia nel mondo, in quanto sta avvenendo, noi non permetteremo il ritorno del totalitarismo, non permetteremo il ritorno del razzismo, non permetteremo il ritorno della xenofobia, non permetteremo che le nostre città a cominciare da Bologna diventino città chiuse, città che vedono negli altri un nemico, un avversario. Noi non possiamo permettere questo ed è su questo che siamo chiamati a un impegno, perché grazie ai partigiani noi lo possiamo fare nella pace, con la non violenza, con le leggi
democratiche della nostra Repubblica. Ma lo possiamo fare se ognuno di noi fa la sua parte e prende parte contro la xenofobia, il razzismo e contro una destra infame che gioca sulla pelle della gente e sulla loro paura per metterci l'uno contro gli altri.
Questo è l'impegno che Bologna Città Medaglia d'Oro al valor militare e soprattutto al valor civile ha da assumere, ringraziando queste persone, rendendogli onore con i fatti, che assicureranno il futuro di questa città.
Perché qui oggi noi dobbiamo anche rinnovare l'impegno a rispettare fino in fondo l'unica cosa che c'è scritta nel simbolo del Comune di Bologna: libertà, libertà responsabile, perché non c'è libertà senza responsabilità, fratellanza e solidarietà verso l'altro. Viva i partigiani, viva la Repubblica, viva l'Europa unita e avanti insieme per il futuro del nostro Pese e della nostra meravigliosa città".