Covid Fase 2, spostamenti tra regioni dal 3 giugno: addio all'autocertificazione
Le regole che rimangono. Bonaccini: "Pronti a ospitare in sicurezza", ma non tutti i governatori concordano
Dal 3 giugno ci si potrà spostare da una regione all'altro, anche se al momento alcuni governatori manifestano qualche dubbio. Sta di fatto che diremo definitivamente addio all'autocertificazione. Con la nuova fase infatti non sarà obbligatorio presentare il documento.
Si potrà viaggiare anche nei Paesi Ue, Schengen e Regno Unito, sempre che vi sia reciprocità, ovvero se anche lo stato ospite lo consente. I viaggi da e per i Paesi extra Ue ed extra Schengen.
Rimane l'obbligo di rimanere presso il proprio domicilio per chi è in quarantena e per chi ha un'infezione respiratoria con febbre superiore ai 37,5°. Resta il divieto di assembramento e l'obbligo di mantenere una distanza di almeno un metro.
Messe, funerali, visite ai musei e ai luoghi di cultura, attività degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive, attività di bar, ristoranti, barbieri, parrucchieri continuano ad essere possibili con limitazioni di distanziamento derivanti dai protocolli di sicurezza.
Naturalmente, la data del 3 giugno è legata ai dati dei contagi, i quali, almeno dalle tendenze dagli ultimi giorni, non dovrebbero preoccupare.
Governatori per il sì e per il no
Se Stefano Bonaccini critica la posizione della Grecia (che aveva vietato gli arrivi dall'Italia, facendo poi marcia indietro) e si dice pronto a "ospitare in sicurezza tutti coloro che vorranno venire in Emilia-Romagna. E sulla costa adriatica i romagnoli offrono tre cose che nessun altro ha tutte assieme: straordinaria ospitalità, servizi di qualità per tutte le età e per tutte le tasche”, alcuni presidenti delle regioni a più basso contagio, nutrono qualche dubbio. Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, per accedere propone un test di negatività al virus. A dargli man forte quello della Campania, Vincenzo De Luca, che si esprime contro l'apertura generalizzata.
Critico anche il presidente della Toscana Enrico Rossi che invita a limitare la mobilità delle regioni a più alto contagio, come la Lombardia dove però Attilio Fontana sembra non aver dubbi sulla libera circolazione, come i colleghi, il piemontese Alberto Cirio, Giovanni Toti (Liguria) e Luca Zaia (Veneto).
Il governatore della Sicilia Nello Musumeci chiede di verificare la provenienza di chi arriva nell'isola ed eventuali casi sospetti nel nucleo familiare. Delle regioni meridionali, anche per Michele Emiliano, presidente della Puglia, è arrivato il momento di riaprire. Ok anche da Jole Santelli, dalla Calabria.