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Cronaca

Il 3 marzo è sciopero per il clima, corteo in città: "Pronti a tornare marea"

Ragazzi e ragazze di Fridays For Future tornano a invadere le strade di Bologna e di decine di altre città

Venerdì 3 marzo torna lo sciopero globale per il clima, l'ondata dei ragazzi e ragazze di Fridays For Future invaderà ancora una volta le strade di Bologna e di tante altre città del paese. 

Nell'ultimo anno, il movimento internazionale per la giustizia climatica deve fare anche i conti con gli effetti del conflitto russo-ucraino: "Con la guerra e le molteplici crisi che stiamo vivendo, le grandi aziende del fossile hanno accumulato enormi extraprofitti, mentre dilaga la povertà energetica" si legge nella nota "Ma la partita non è finita. Possiamo ribaltare la situazione e costruire l'alternativa". 

"Comunità energetiche, trasporti capillari, servizi pubblici per città vive e accessibili" propone il movimento al grido di "Pronti a tornare marea, la nostra rabbia è energia rinnovabile", lo slogan del primo "venerdì per il futuro" del 2023. 

"Questo sciopero darà nuova luce alla rabbia: saremo energia creativa e propositiva, renderemo concreto l'immaginario delineato dall'Agenda Climatica". 

Il 3 marzo gli attivisti si concentreranno alle 9 in Piazza San Francesco, per poi partire in corteo. 

L'ultima manifestazione si era tenuta il 23 settembre 2022, alla vigilia delle elezioni politiche. 

"Domani è troppo tardi"

"Dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile" spiega il movimento nato nel 2019 "nel 2022 in Italia si sono verificati 310 eventi estremi, per la maggior parte siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a causa dei disastri ambientali. Quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, che nel sud Italia ha fatto registrare temperature record. A novembre 2022 la media di CO2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione). Soli 10 punti sotto il limite indicato dagli esperti (climatewatchdata.org) per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C". 

"Menzogna, fantascienza, sfiducia" denuncia Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia "sono queste le parole che imperano nelle nostre menti. Dati scientifici, energia e rabbia sono le loro sostitute". 

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Il movimento denuncia le politiche italiane come insufficienti e incoerenti: "Tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica. Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l’Italia sceglie di soddisfare l’80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche."

In un panorama di generale sfiducia verso le istituzioni rispetto alla capacità di affrontare la sfida climatica, Fridays For Future invita chiunque senta l’urgenza di agire a scendere in piazza, per una nuova giornata mondiale di mobilitazione.

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