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Da Bologna 30 proposte per la Sanità: a Palazzo Re Enzo si guarda al futuro | VIDEO

La ricerca, a cura di Cergas - SdA Bocconi, sarà presentata venerdì 5 novembre. Interverranno la ministra dell'Università Maria Cristina Messa e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi

Un "Libro Bianco" sulla sanità del futuro con 30 proposte su tre macro-aree: Politiche del personale, Sanità digitale e Big data. È il mega progetto "Area Sanità" che sarà presentato il 5 novembre a Palazzo Re Enzo, durante un convegno nazionale a cui parteciperanno anche due ministri, la ministra dell'Università e Ricerca Maria Cristina Messa e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Non ci sarà invece il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ma dovrebbe esserci un rappresentante del dicastero. 

Il lavoro è frutto della ricerca a cura di Cergas - SdA Bocconi sotto la Direzione Scientifica del Professor Francesco Longo, Docente di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche presso l’Università Bocconi: un percorso che ha visto la partecipazione, a partire dalla fine del 2020, di oltre 50 delegati di Ministeri, Enti, Istituzioni e Imprese. 

Dalla necessità di sviluppare le competenze tecnologiche per gli operatori sanitari del futuro al rafforzamento di quelle manageriali, dal censimento dei livelli di digitalizzazione delle aziende allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche, colmando i gap tra le Regioni, dalla smaterializzazione dei dati clinici alle implicazioni della privacy nell’utilizzo dei dati sanitari con finalità di cura e ricerca, le proposte del Libro Bianco intendono offrire una visione d’insieme del sistema sanitario italiano, disegnandone in maniera concreta le linee di sviluppo auspicabili, oggi perseguibili grazie alle possibilità offerte dal Pnrr.

La ricerca 

L’impatto della pandemia sul Sistema Sanitario Nazionale ha portato alla luce con drammatica evidenza criticità preesistenti, dalla carenza di personale alla fragilità dell’assistenza territoriale, dall’arretratezza tecnologica alle carenze strutturali, dalle profonde differenze territoriali alla scarsa capacità di utilizzo e analisi dei dati. Il confronto con i principali Paesi OCSE racconta di una nazione in cui la spesa sanitaria complessiva pro capite è decisamente inferiore rispetto a quella degli altri paesi e in cui il risanamento è stato ottenuto tramite politiche di razionamento più che di efficientamento, soprattutto con i tagli sui costi del personale e sulle dotazioni strutturali – il numero di posti letto per 1000 abitanti è oggi di 3,14, contro gli 8 della Germania e i 6 della Francia.

Se il numero di medici è in linea con quello degli altri Paesi sviluppati (4 ogni 1000 abitanti) peggiore è la situazione degli infermieri, circa 6 ogni mille abitanti, meno della metà della Germania. Non va meglio sul fronte dell’assistenza territoriale, con 18,6 posti in strutture residenziali per anziani su 1000 over 65, contro gli oltre 50 di Germania e Francia, in un Paese che invecchia e sconta una forte frammentazione sociale, affidando di fatto le attività di assistenza a caregiver informali e al sostegno familiare. È vero che sono state reclutate, in occasione dell’emergenza Covid-19, oltre 80mila nuove risorse, delle quali però meno della metà è rimasta in servizio a fine anno, non apportando innovazione dal punto di vista dello skill mix o del rafforzamento dei servizi territoriali. Carenze cui si aggiunge lo storico divario territoriale, che concentra le performance migliori nelle strutture di eccellenza del Centro-Nord.

È altrettanto evidente che la pandemia ha messo in luce esempi di grande capacità di dedizione, resilienza e innovazione, modelli di collaborazione tra pubblico e privato, nuovo utilizzo del digitale come strumento fondamentale. Sia le criticità che le best practice emerse in risposta all’emergenza sanitaria rivelano l’urgenza di un profondo rinnovamento del settore: una necessità che si interseca, in questa fase cruciale, con la disponibilità delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che forniscono un’opportunità forse unica per un rilancio del SSN e dell’intero sistema salute, sia pubblico che privato, del Paese.

Nasce proprio dall’esigenza di pianificare nuovi scenari per la salute il “Libro Bianco” della sanità del futuro: 30 proposte puntuali divise in tre sezioni – Lavoro, Tecnologie Digitali e Big Data – che saranno presentate venerdì 5 novembre a Bologna nel corso dell’evento “Area Sanità. Strategie per la salute del Paese”, live a Palazzo Re Enzo con circa 250 ospiti tra policy e decision makers della sanità italiana, e in live streaming (registrazioni al link).

Sono partner di progetto Manpower Group, leader mondiale nella creazione di soluzioni integrate per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e lo sviluppo della carriera, che da tempo lavora anche sui profili inerenti al mondo della sanità, e Microsoft Italia, in prima linea nello sviluppo e implementazione di tecnologie per la sanità digitale.



 

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