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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Antenne 5G, regolamento comunale per la sicurezza. Lombardo: "Più antenne non significano più rischi "

INTERVISTA - L'assessore Marco Lombardo spiega il significato di un tavolo permanente sul 5G per cui si deciderà entro aprile: "Il progetto include anche un importante piano di informazione"

Antenne 5G, presentato il nuovo regolamento per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile in città. A comunicarlo e a spiegare di che si tratta l'assessore alle Attività Produttive Marco Lombardo, che ci ha lavorato insieme all'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi. L'idea di un tavolo permanente sulla quinta generazione della tecnologia mobile e cellulare con gli operatori telefonici, gli uffici tecnici, la comunità scientifica ed accademica, i portavoce dei comitati di cittadini, per mettere a disposizione della cittadinanza un patrimonio di conoscenza comune rispetto a questo tema che preoccupa e interessa in molti sta per diventare concreta: "Se non possiamo obbligare gli operatori a spostare delle antenne, possiamo invece garantire la sicurezza e la minimizzazione dei rischi" ha detto Lombardo. 

Quale l'obiettivo di questo regolamento e quali le tempistiche? Una cosa del genere è già stata realizzata in altri comuni? "Uno dei nostri scopi principali, avendo assistito alla preoccupazione dei cittadini e avendo raccolto molte segnalazioni negli ultimi anni, è quello di evitare due atteggiamenti opposti: da un lato, l’allarmismo non giustificato su fondate basi scientifiche e, dall’altro, la minimizzazione dei possibili rischi per la salute e l’ambiente connessi all’avvento della nuova tecnologia. Siamo sempre stati consapevoli che la giurisprudenza (nazionale ed europea) era contraria alle moratorie ed ai divieti generalizzati, come ora è stato espressamente previsto dal “Decreto semplificazioni” del luglio 2020. Tuttavia abbiamo sempre pensato che la corretta localizzazione degli impianti non significasse solo la mera applicazione del dettato normativo, ma anche un ruolo politico di concertazione con i gestori per individuare i siti più idonei per garantire la copertura del servizio e la minimizzazione della esposizione ai campi elettromagnetici.
Il Consiglio comunale di Bologna nell’ottobre del 2019 invitava la Giunta ad adottare un regolamento di questo tipo e, in tempi non certo facili, siamo riusciti ad onorare quell’impegno. 

L’articolato del nuovo regolamento è il frutto di un complesso lavoro di mediazione fra gli uffici tecnici del Comune, gli operatori telefonici, l’Istituto Ramazzini, le fondazioni, le associazioni, i quartieri ed i cittadini che, individualmente o nei comitati, hanno formulato pareri, critiche ed osservazioni. Si tratta di un unicum in Italia (un tentativo a Roma non è andato a buon fine) che riprende le linee di un lavoro già avviato dal Comune di Bologna diversi anni fa e che ora prevede nuove disposizioni sulle zonizzazioni, sui siti sensibili (ospedali, scuole), sul co-siting, sulla trasparenza e sul monitoraggio. In particolare, sotto il profilo della trasparenza, è prevista l’apertura di un nuovo sito per fornire dati costantemente aggiornati sull’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici nell’area urbana, per conoscere le utilità e le opportunità sull’utilizzo delle nuove tecnologie per i servizi alle imprese ed ai cittadini e per promuovere campagne di informazione, con la collaborazione di esperti riconosciuti del settore, per un uso consapevole delle nuove tecnologie. Sulle tempistiche: il regolamento sarà votato in consiglio comunale ad aprile. Dunque, ci siamo quasi".  

Antenne 5G: dal Comune non una moratoria ma un "regolamento"

Numero di antenne in città: quante sono? I cittadini ne vedono spuntare e si preoccupano: quale i rischi reali? "Ad oggi a Bologna le riconfigurazione di antenne 3G e 4G in antenne 5G sono circa 160, di cui un centinaio già accese). Il valore medio di inquinamento elettromagnetico nella nostra città è di 2/3 Volt/Metro, dunque inferiore ai 6 Volt/Metro previsti dalla normativa italiana, che è la più bassa in europea (dove i valori di soglia sono di 60 Volt/Metro). Nei casi segnalati dai cittadini preoccupati dalla presenza di nuove antenne il dato medio rilevato è stato di 1,9 Volt/Metro.

"L'equazione + antenne = più inquinamento elettromagnetico non vale per il 5G. Ragionevole però che i cittadini lo pensino. Il regolamento a cui stiamo lavorando sarà uno strumento in più" 

Una cosa importante da dire è che è  del tutto comprensibile che i cittadini, vedendo più antenne siano preoccupati, ma l’equazione più antenne uguale a più inquinamento elettromagnetico per il 5G non vale perché l’irradiazione è diversa dalle tecnologie precedenti. Le antenne 5G generano emissioni non omogenee ma concentrate laddove viene richiesto il segnale. I cittadini devono sapere che se vi fosse il superamento della soglia normativa dei 6 volt/metro, non ci sarebbe l’autorizzazione all’installazione delle antenne da parte del Comune. Per dimostrarlo, il regolamento prevederà la pubblicazione sul sito del Comune dei dati di Arpae che si occupa del monitoraggio

Inoltre, poiché con la nuova tecnologia 5G il campo elettromagnetico è dettato dalla domanda dell’utenza e non dalla presenza delle antenne, nel regolamento si prevede la promozione di campagne di informazione, con esperti riconosciuti del settore, sull’uso consapevole delle nuove tecnologie, in particolare per i più giovani".

Qui entrano in gioco le buone pratiche sull'utilizzo della tecnologia e le modalità e i tempi della connessione (e dell'iper-connessione): ci chiediamo per esempio se sia più rischioso non spegnere mai il modem o dormire con lo smartphone accesso sotto il cuscino piuttosto che avere un'antenna poco lontana da casa..."Questo è proprio uno dei punti focali su cui vogliamo fare buna informazione. Possiamo dire che può essere più pericoloso dormire tutte le notti con il wi-fi accesso del telefonino sotto il cuscino o accanto al comodino che avere un ripetitore 5G a 100 metri da casa. Fondamentale ragionare e fare comunicazione sul rapporto benefici e rischi: con l'approvazione del regolamento anche su questo fronte si potrà fare molto". 

Antenna 5G, il Comune di Bologna vince al TAR

Ci sono in questo momento delle segnalazioni su antenne che preoccupano in modo particolare? "Sì, c'è la nuova antenna del CRB. Su questo ed altri casi simili appena il nuovo regolamento sarà approvato in consiglio comunale (i tempi dicono entro aprile) avremo uno strumento in più per concertare con gli operatori sulla corretta localizzazione degli impianti. Faremo con i tecnici del Comune tutto il possibile, ma sul tema delocalizzazioni occorre una precisazione. Abbiamo uno strumento che incentiva, non che obbliga il gestore a delocalizzare un impianto".

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