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Cronaca

Rete mobile 5G, già sei le antenne attive a Bologna: la mappa

28 in tutto le richieste ad Arpae. Per il via libera sono stati utilizzati gli stessi criteri del 4G

A Bologna sono 28 le richieste di parere ricevute dall'Arpae per l'attivazione di impianti di telefonia 5G: di questi, sei sono quelli che risultano già attivi. Sono i numeri che l'Arpae ha fornito in Comune, nel corso di una commissione consiliare. Il quadro di partenza è quello che vede la presenza sul territorio di 256 siti per un totale di 392 impianti di telefonia attivi: 132 di WindTre, 122 di Vodafone, 112 di Tim, 26 di Iliad. Le 28 richieste di parere (provenienti da due gestori) sono tutte riguardanti la riconfigurazione di impianti esistenti, attraverso l'inserimento di antenne 5G a 3.700 Mhz.

In 19 casi la valutazione di sulla compatibilità ai limiti è risultata "verificata", riferisce Arpae, mentre nove pratiche sono ancora in valutazione. Per emettere il parere, "in attesa di una legislazione nazionale di settore per il 5G- spiega Arpae- per le valutazioni previsionali si è fatto riferimento alle norme tecniche attualmente in vigore, adottando un approccio 'conservativo', ovvero considerando le antenne 5G alla stregua di quelle 'tradizionali' (2G, 3G, 4G) utilizzando la potenza massima erogabile in tutte le direzioni".

Tra le 19 richieste verificate, rispetto a sei impianti è stata già comunicata la "attivazione": rotonda Verenin, parco Lunetta Gamberini, via Bassa dei Sassi, rotonda Romagnoli, rotonda Malaguti, via Casteldebole 5. Le 13 richieste che hanno intanto ricevuto la valutazione di compatibilità riguardano le vie Sabotino, Boldrini, Mascarella, de Maria, Castell'Arienti, di Barbiano, Mattei, del Terrapieno, del Fonditore, Pirandello, del Tappezziere, Benazza, del Triumvirato (aeroporto), del Bosco.

Rete mobile, preoccupazione per il 5G : "In arrivo frequenze potentissime, ma senza un calcolo dei rischi"

 In corso di valutazione sono le pratiche riguadanti le vie Gigli, dell'Arcoveggio, Stendhal, Albani, Maroncelli, Giotto, la rotonda Mingazzi e la rotonda 35esimo Reggimento fanteria Pistoia. Intanto, come annunciato nelle scorse settimane, per affrontare l'avvento del 5G il Comune ha aperto un tavolo permanente per coinvolgere operatori telefonici, comunità scientifica, mondo accademico e comitati dei cittadini: l'obiettivo è "prevenire da un lato la circolazione di informazioni non corrette che provocano nella cittadinanza un allarmismo non giustificato e, dall'altro, la minimizzazione dei possibili rischi connessi all'avvento della nuova tecnologia", sottolineano gli assessori Giuliano Barigazzi e Marco Lombardo, in una comunicazione scritta inviata alla commissione.

La linea è quella della "concertazione con gestori e parti sociali", conferma il responsabile dell'area Salute e Tutela ambientale di Palazzo D'Accursio, Marco Farina. Questo sapendo che, di fronte ai due possibili approcci, uno "regolatorio" e l'altro "liberista", secondo Farina la normativa sta andando nella seconda direzione "e per noi, in quanto strutture tecniche, questo determina un elemento contraddittorio tra le aspirazioni e il quadro normativo vigente, cosa che non puoò essere superata se non con un'attività di concertazione". Ad ogni modo, "la situazione tecnologica è così in evoluzione- aggiunge Farina- che risulta impegnativo pensare ad un regolamentazione rigida, è necessaria una certa flessibilità per avere elementi di trattativa". In piu', c'è un altro tema oltre a quello sanitario: le antenne hanno anche un impatto visivo "e un centro storico medievale ha bisogno di tutela, quindi questi impianti devono essere oggetto anche di questo ragionamento". (Pam/ Dire)

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