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Bolognesi in festa: tra corse ai regali e i 'conti in tasca'

Strade e negozi gremiti. Pacchi e pacchetti nelle mani: c'è chi fa shopping natalizio in Galleria Cavour, ma in molti optano per regali chip, in favore dell'utilità o dell'originalità

La corsa ai regalizi Natalizi, si è avviata ufficialmente lo scorso 8 dicembre, festa dell'Immacolata. Complice una splendida giornata assolota , esplosione di vita per le vie del centro bolognese: negozi affollati, mercatini di Natale gremiti, tanta, tantissima gente riversa nelle piazze e nelle strade vestite a festa. Nella 'T' e dintorni le stesse presenza più o meno di quelle registrate durante lo scorso weekend all'insegna dei contestati 'T-days'. Con buona pace dei commercianti, che sono parsi abbastanza soddisfatti: "Oggi c'è stato movimento, abbiamo lavorato abbastanza- ha detto più di un esercente su via Indipendenza, - non come qualche anno fa, ma meglio degli ultimi weekend".

Il giorno dell'Immacolata sotto le Torri

REGALI PER TUTTE LE TASCHE. "Anche se i tempi non sono dei più rosei", ha ammesso qualche passante con le mani ingombre di pacchettini, "i regali sotto l'albero non devono mancare". Qualcun altro ha ammesso "Quest'anno magari optiamo per regali meno costosi, ma più utili, perchè bisogna fare i contri con i soldi, che non bastano più". Un'anziana coppia, sbirciando tra le bancarelle dei mercatini di Natale in via Altabella ha raccontato, "Con la pensione che prendiamo non è che possiamo permetterci chissà cosa. Ma un pensierino per i nipoti non potrebbe mai mancare. Allora giriamo tra le bancarelle che hanno cose originali, che non trovi nei negozi e sono anche a prezzi abbordabili".
"Io e mio marito - ha raccontato una novella sposina - abbiamo deciso di comprarci insieme un regalo che serva ad entrambi, alla nostra nuova casa: penso acquisteremo le tende per la cucina, che ci mancano. E questo sarà il nostro regalo, vicendevole".
Niente più sorprese sotto l'albero, la crisi affossa il superfluo e lascia strada al pragmatismo. Anche se poi, aggirandosi tra per le vie del 'quadrilatero' (dove frutta, verdura, salumi e co. vengono venduti a peso d'oro) o addentrandosi in Galleria Cavour non si trova desolazione. Qui i negozi storici di Bologna come le boutique delle marche più prestigiose, sono più affollati dei negozietti chip. E allora sembra, osservando superficialmente, che nella città 'grassa' l'opulenza sia ancora di casa. A smentire pero, parlano i numeri, che dipingono uno spaccato ben diverso...
 

 

 

 

 

 

 

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