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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Bologna città 30, cosa prevede il progetto e come è nato

A che punto è il progetto sul limite di 30 chilometri orari per una città più inclusiva, più sicura e più green

"Una nuova rete stradale sostenibile e sicura": questo l’obiettivo del progetto Bologna città 30, la campagna che mira a imporre il limite di velocità a 30 chilometri orari sulla rete stradale cittadina, ad eccezione dei grandi assi di scorrimento. Il progetto, nato da una petizione, è partito nel 2019 e, il prossimo novembre, la giunta firmerà la delibera per il nuovo provvedimento. I lavori di adeguamento delle strade e della segnaletica stradale, secondo quanto dichiarato dal sindaco Lepore, finiranno entro il secondo semestre del 2023. Ieri a palazzo D'Accursio il punto sul progetto. 

Bologna Città 30, il progetto

La campagna, come si legge sul sito, “vuole fare di Bologna una città più vivibile e sicura per tutt*. Per farlo è necessario trasformarla in una città30, come tante altre città europee che stanno già godendo dei benefici di una città più a misura d’uomo. Si tratta di introdurre un nuovo limite generalizzato di velocità, per tutti i veicoli, di 30 km/h su tutta l’area della città di Bologna. Esclusi da tale limite sarebbero solo i viali di circonvallazione e alcuni assi di scorrimento principale (a 50 km/h), oltre alla tangenziale (90 km/h)”.
Un’attenzione particolare, quindi, per pedoni, ciclisti, bambini, persone anziane e anche automobilisti. Le analisi preliminari del progetto dimostrano su evidenze scientifiche hanno mostrato un immediato vantaggio in termini di riduzione degli incidenti stradali – con particolare efficacia sugli investimenti dei pedoni –, diminuzione del rumore, calo dell’inquinamento, aumento del valore degli immobili e della redditività dei negozi. Inoltre, nonostante le apparenze, le città europee che già hanno adottato queste regole hanno visto una diminuzione dei tempi di percorrenza grazie ad una maggiore fluidità del traffico viario. 

Città 30, obiettivo meno incidenti e meno inquinamento

Sono già molte le città europee che hanno adottato questo tipo di provvedimento: Bilbao, Bruxelles, Londra, Helsinki, Grenoble e Graz sono solo alcune delle città in cui è già attivo il limite a 30 km/h in città. Il risultato generale è stato quello di meno incidenti, meno morti e meno inquinamento, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede un ruolo fondamentale delle città 30 per il decennio 2021-2030. Nell’agosto 2020 i capi di Stato di 194 Paesi hanno firmato la risoluzione delle Nazioni Unite 74/299 per il miglioramento della sicurezza stradale. L’OMS stima così di salvare almeno 25.000 vite umane da qui al 2035. Nel caso della Spagna, che ha adottato la norma su tutto il territorio nazionale dal maggio del 2021, gli incidenti stradali sono diminuiti del 25% mentre gli investimenti dei pedoni si sono addirittura dimezzati. Considerando che nel decennio 2010-2019 sul territorio del Comune di Bologna la media annuale è stata quasi di 20 decessi all’anno e 2600 feriti, con questo nuovo provvedimento si potrebbero salvare circa dieci vite all’anno e risparmiare da ferimenti e traumi ben più di mille persone all’anno. Il 34% dei decessi negli ultimi dieci anni è stato per i pedoni: ben 66 su 194 morti in totale.

Città 30, la campagna di sensibilizzazione

Come ripetuto più volte da parte dell’amministrazione, non sarà sufficiente modificare alcuni tratti di strada o cambiare la segnaletica per far sì che la magia si avveri. Per questo, il sindaco Lepore ha promesso “laboratori di quartiere e incontri di bilancio partecipativo. Faremo della città 30 un grande momento di incontro e di ascolto delle persone. Con un investimento piccolo si farà la differenza, come hanno fatto i T-Days negli scorsi dieci anni. Intanto, per le strade della città e sui social network è partita la campagna di sensibilizzazione sul tema. 

Bologna città 30

Le immagini riportano alcuni dei dati più importanti che le città 30 sparse per l’Europa hanno registrato. C’è l’esempio di Bruxelles, dove i tempi del traffico si sono ridotti e dove sono drasticamente calati gli incidenti stradali, oppure quello di Bilbao, dove i ciclisti sono aumentati del 600% e dove le particelle di materiale particolato nell’aria (PM10) sono scese del 24%.
Inoltre, è ancora attiva la petizione di firme per supportare il progetto, già firmata da decine di migliaia di cittadini e cittadine. Questi i luoghi dove lasciare la propria firma:

A Bologna:

  • Dynamo Velostazione, Via dell’Indipendenza, 71/l – 40126
  • Camilla – Emporio di Comunità, Via Vincenzo Casciarolo, 8/d – 40127
  • FIAB Monte Sole Bike Group, Via Polese, 24 – 40122 (giovedì dalle 21 alle 23)
  • Libreria Trame Via Goito, 3/C – 40126
  • Bistrot Vetro c/o Serre dei Giardini Margherita, Via Castiglione 134 – 40136
  • Centro Natura, Via Albari 4/c – 40128
  • Leila – La biblioteca degli oggetti, Via Serra 2G – 40129 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19)
  • Làbike, Vicolo Bolognetti 2 – 40125 (martedì e giovedì dalle 19 alle 21)
  • Pizzerie Etiche Masaniello, Via Saffi 4/i – 40131 e Via San Donato, 3/c – 40127 (da martedì a venerdì dalle 11 alle 15 e da martedì alla domenica dalle 18 alle 23)
  • Spazio Met di Cantieri Meticci, Via Gorki, 6 – 40128 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16)

A Casalecchio di Reno:

  • Casa per la Pace “La Filanda”, via dei Canonici Renani, 8 – 40033 – Casalecchio di Reno (BO) – (dal lunedì al venerdì dalle 15,30 alle 19)

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