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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Te Deum Caffarra: "Bologna affronti il problema del lavoro e della coesione sociale"

"Fra le principali responsabilità morali che abbiamo nei confronti della nostra città - ha detto il cardinale Carlo Caffarra - vi è l'accesso al lavoro o il suo mantenimento, per tutti"

"Fra le principali responsabilità morali che abbiamo nei confronti della nostra città - ha detto  il cardinale Carlo Caffarra - vi è l'accesso al lavoro o il suo mantenimento, per tutti. Il lavoro non è semplicemente una variabile dipendente dai meccanismi economici e finanziari. E' un bene fondamentale per la persona, le famiglie, la nostra città. La de-responsabilizzazione delle persone è l'insidia più pericolosa alla nostra convivenza; crea la rivolta o l'indifferenza. Due forme di stare nella società che creano quel vuoto di politica, cioé di appassionato e ragionevole impegno per il bene comune, riempito inevitabilmente dalla burocrazia. E si oscura anche il giusto senso dello Stato, di cui l'uomo non può fare senza".

OMELIA DELL'ULTIMO DELL'ANNO. "La parola di Dio questa sera ci assicura che nel tempo abita e si attua un disegno. Chi fa propria questa visione e questa certezza - aggiunge l'arcivescovo - diventa consapevole che la sua vita non si dissipa nello scorrere del tempo, ma è l'esercizio di responsabili scelte per l'eternità. C'é bisogno per questo di operosa coesione sociale; di assunzione da parte di ciascuno della propria responsabilità nella promozione del bene comune della città. E' questa consapevolezza il frutto civile più prezioso della concezione cristiana del tempo, che questa sera la parola di Dio ci dona". Caffarra conclude con un testo poetico di Karol Wojtyla: "Debole è il popolo, quando acconsente alla sconfitta, quando dimentica la sua missione di vegliare fino a che giunga l'ora. Le ore tornano sempre sul grande quadrante della storia... Le ore diventano salmo di incessanti conversioni".
Tramontata la fiducia in ideologie utopistiche, falsi surrogati alla concezione cristiana del tempo, stiamo rischiando la rassegnazione. Sembra ormai essere questa la malattia oscura della nostra città, Bologna. E una città rassegnata ha già imboccato la via del tramonto. Ma sono anche certo che in essa esiste ancora un potenziale enorme. Il nuovo anno ci è dato perché possa essere valorizzato".

OMELIA TE DEUM. Queste le parole dell'arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, nell'omelia del 'Te deum' di fine anno nella basilica di S.Petronio. "Il futuro, l'anno nuovo - spiega il cardinale - è sentito per tanti aspetti più come una minaccia che una speranza, ed anche per la nostra città non mancano ragioni di gravi preoccupazioni. Non assicureremo un 'buon anno' alla nostra città se pensiamo che esso sia frutto di forze automatiche ed impersonali, siano esse quelle del mercato o quelle della finanza. La bontà della nostra convivenza civile è dovuta prima di tutto ad operatori economici e responsabili politici che sentano profondamente l'appello del bene comune. Che abbiano cioé una robusta coscienza morale. La bontà della nostra convivenza civile è generata prima di tutto da decisioni che siano frutto di responsabilità morale".

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