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Cronaca

Carabinieri indagati, il giudice nega misure interdittive

Rigettata la richiesta della procura. I due erano stati accusati di atti persecutori e di depistaggio

Niente misura interdittiva della sospensione dal servizio per i due Carabinieri indagati a Bologna per atti persecutori e depistaggio. I due sono accusati di aver perseguitato per quasi due anni un avvocato con scherzi come telefonate mute, false ordinazioni a domicilio di pizze e l'iscrizione a un'agenzia matrimoniale a sua insaputa, sviando poi le indagini dopo che il professionista, legato a loro da un rapporto di conoscenza, aveva denunciato proprio a uno dei due militari quei fatti.

Il gip Domenico Truppa ha infatti rigettato la richiesta avanzata dal pm Stefano Dambruoso, che si occupa del caso assieme al procuratore capo Giuseppe Amato, a sei giorni dall'udienza di mercoledì scorso, in cui i due militari, difesi dagli avvocati Antonio Petroncini e Andrea Margotti, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.

Alle richieste della Procura, infatti, avevano replicato solo i due legali, che avevano anche depositato delle memorie. A quanto si apprende, il gip ha riconosciuto il depistaggio e le molestie ma non lo stalking, sostenendo che il trasferimento ad altro incarico, già messo in atto nei confronti dei due Carabinieri, esclude il rischio di recidiva. Sempre a quanto si apprende, infine, la Procura sarebbe intenzionata a ricorrere contro la decisione di Truppa. (Ama/ Dire)

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