Al segnale di una tromba da stadio,  tutti i partecipanti in Piazza del Nettuno si sdraino o siedono a terra:  una morte simbolica per contestare i tagli al welfare che stanno uccidendo i disabili e le loro famiglie.
Sono giunti in tanti e promettono di non fermarsi i disabili bolognesi , le famiglie e le associazioni per manifestare contro la riduzione della spesa sociale.

Flash Mob disabili in piazza Nettuno

Giuseppe Marchetti, presidente dell’associazione Officina del Sostegno, ci dice “Scrivete, urlate se necessario, perché siamo un popolo che ha bisogno di farsi sentire”.

A quanto ammontano le riduzioni e chi ne è colpito?
Dai 150 ai 200 euro al mese. A molti invalidi gravi è stato negato l’assegno di cura. Io ho una malattia genetica e non posso muovermi, ma non mi riconoscono l’accompagnamento con la solita giustificazione che mancano i fondi. Una sentenza della Corte di Cassazione stabilisce  che i disabili devono essere assistiti anche in mancanza di risorse. L’Italia è uno dei pochi paesi che con la crisi ha tagliato sulla disabilità. Nei paesi civili invece i fondi sono stati  aumentati proprio per aiutare le famiglie in difficoltà. Ci vogliono vedere morti!

Cosa risponde alla promessa del Governatore Errani di garantire comunque i fondi per la disabilità?
Non abbiamo ancora visto niente, per questo siamo qui a protestare. Non vogliamo pagare le colpe dei falsi invalidi! I disabili sono tanti e molti non percepiscono l’assegno,  ma, come aveva promesso Berlusconi, quando si da la caccia al falso invalido si deve radiare dall’ordine il medico che lo ha certificato. Non c’è educazione civica, non saltiamo e non corriamo, ma abbiamo una testa e dei sentimenti, ci diamo da fare, e per l’opinione pubblica, se uno oggi non è bello non vale niente.

Oltre dai tagli, siete quindi penalizzati anche dall’opinione pubblica…
Si, perché è portata a pensare che gli invalidi abbiano dei vantaggi. Noi abbiamo delle sventure, lottiamo duramente tutta la vita per essere uguale agli altri. Abbiamo avuto il  caso di un condominio che non voleva la carrozzina nell’atrio perché rovinava il decoro. Li porteremo in tribunale perché esiste una legge contro la discriminazione!

Giovanna Guerriero, Presidente della Consulta Handicap presso il Comune di Bologna promette battaglia.
Dopo i due anni di commissariamento, abbiamo ripreso i contatti sia con gli assessori Colombo e Frascaroli e aspettiamo i nuovi dirigenti del terzo settore. Siamo 52 associazioni nella consulta quindi credo di aver fatto un buon lavoro.

Come si pone questa nuova amministrazione nei confronti della disabilità?
Non ho ancora gli strumenti per giudicarla, ma noi ci faremo sentire e quello di oggi è solo il primo zuccherino! Devo dire che abbiamo incontri già programmati e soprattutto sulle barriere architettoniche chiediamo di essere consultati prima di fare delle scelte.

“I disabili mentali, non hanno diritto di voto”, è lo sfogo della mamma di una ragazza autistica e schizofrenica di 25 anni, “mia figlia deve avere dignità, ma non ha diritti. Ho la fortuna di aver incontrato Casa Santa Chiara (mette a disposizione strutture in città e provincia per le persone con handicap e a volte privi di nucleo o di adeguato appoggio familiare) e purtroppo per me  lei lì si trova meglio che a casa”.

Ovviamente lei pensa al destino di  sua figlia tra qualche anno.
Secondo le attuali disposizioni, a 65 anni vengono tolti dalle case-famiglia e ospitati in case di riposo per anziani. Chiediamo strutture adeguate poiché i disabili mentali rimangono sempre ragazzi e quindi non vanno trattati come gli anziani, ne morirebbero. Il dopo di noi è la vera angoscia.