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Cronaca

Donne al G20: una bolognese rappresenterà l'Italia in Cina

INTERVISTA. Majda El Mahi: "Io faccio parte della cosiddetta "seconda generazione di immigrati" ma questa città mai una volta mi ha fatto sentire inadeguata o diversa"

Sarà la bolognese Majda El Mahi a rappresentare l'Italia come delegata al China Summit 2016 "Girls 20" a Beijing il prossimo agosto: studentessa in Economia e Finanza Internazionale, fin da giovanissima ha collaborato come volontaria con alcune associazioni e lavora per creare relazioni tra i giovani e le istituzioni al fine di soddisfare le esigenze della comunità e della società. 

In un'intervista Majda ci racconta quale percorso l'ha condotta a questa candidatura e cosa di Bologna, porterà in Cina. 

"Girls 20": di che si tratta? Quale sarà il riconoscimento che ti verrà assegnato?

G(irls)20 è un’organizzazione canadese nata nel 2009 il cui obiettivo è quello di porre le donne al centro del processo decisionale economico del G20. G(irls)20 è stata la prima social enterprise  a portare avanti un’attività di advocacy affinché la partecipazione femminile alla forza lavoro sia vista come una priorità nell’ambito del G20. 

Il G(irls) 20 Summit riunisce un delegato, di età compresa tra i 18 e 23 anni, per ogni Paese del G20, oltre ad una rappresentante dell'Unione Europea, dell'Unione Africana, Afghanistan, Pakistan e regione MENA.  Durante il summit noi delegate parteciperemo a workshop formativi (imprenditorialità, preparazione finanziaria, comunicazione, alfabetizzazione digitale, leadership, ecc) tavole rotonde con esperti locali e globali, e dovremo produrre un comunicato ufficiale da sottoporre ai leader del G20, recante soluzioni tangibili per incrementare la partecipazione femminile alla forza lavoro. 

In particolare, la settima edizione del summit G(irls)20, alla quale partecipo, si terrà a Pechino dall’ 8 al 9 agosto 2016 e vedrà le delegate farsi portavoce di un messaggio nei confronti dei leader del G20 riguardo a cosa, a loro parere, dovrebbero fare i diversi governi per rispettare l’impegno preso nel 2014 di creare 100 milioni nuovi posti di lavoro per le donne entro il 2025. Ad esempio, io credo fortemente che se il Governo promuovesse più incontri e workshop formativi sulla comunicazione e la leadership le giovani donne avrebbero più fiducia in se stesse e parteciperebbero più attivamente al mondo del lavoro, con un conseguente miglioramento per la parità di genere, su cui ancora in Italia c'è da lavorare.

Chi è Majda El Mahi? Ci racconti un po' di te?

Mi chiamo Majda El Mahi, ho 20 anni (ne compio 21 proprio il 9 agosto durante il summit!) e studio Economics and Finance all'università di Bologna. Sono nata qui a Bologna ma ho origini marocchine. Oltre allo studio, una delle mie più grandi passioni è il volontariato in cui mi sono impegnata fin da piccola. Faccio parte di diverse associazioni  tra cui "Islamic Relief", che è un ONG umanitaria a livello mondiale e che mi ha permesso di fare un leader training a Birmingham e il "GMI" (Giovani Musulmani d'Italia) in cui si lavora molto sul sociale e dialogo interreligioso e ancora "Dawa", un'associazione piccola e nuova di cui sono co-fondatrice e che opera in ambito medico-sanitario per dare assistenza ai pazienti, oltre ad essere volontaria di ADMO  e Avis.

Sei bolognese a tutti gli effetti...cosa ti piace di più della nostra città? E' vero che è aperta e accogliente o c'è diffidenza nei confronti del 'diverso'? Hai il punto di vista anche delle generazioni precedenti e quindi dei tuoi genitori/nonni?

Bologna è la mia città natale, in cui vivo, studio e contribuisco. Bologna è parte di me, ed è culla del mio mix di culture e lingue. Cosa mi piace di questa città? Tutto. I portici che ogni giorno mi accompagnano a studiare, a fare compere o a prendere un caffè con amici. Le due torri in cui salgo orgogliosa ogni volta che vengono amici da tutta Europa per ammirare la bellezza di questa terra. Il nettuno, la salaborsa, le dieci porte che si incontrano percorrendo i viali e i suoi piccoli segreti, come la finestrella sul canale delle moline, la mia "piccola Venezia". Senza dimenticare i bellissimi colli e San Luca che luminoso ci accoglie ad ogni rientro a casa.  Bologna è una città aperta, viva, equilibrata, attiva in ambito sociale.  Io faccio parte della cosiddetta "seconda generazione di immigrati" ma questa città mai una volta mi ha fatto sentire inadeguata o diversa. A Bologna, tranne rarissimi casi, ho sempre vissuto la mia quotidianità serenamente, così come i miei genitori che sono qui da 25 anni ormai.

Quali sogni da realizzare nel tuo futuro?

Ho tanti sogni tra cui quello di essere socialmente attiva, di crescere, migliorare ed imparare. 
G(irls)20 mi sta dando questa occasione, è un sogno che sto trasformando in realtà e su cui continuerò a lavorare a lungo grazie al progetto che porterò avanti, come le altre delegate, dopo il summit. Si tratta di un'iniziativa personale che ogni delegata formulerà durante i giorni del summit e che avrà modo di concretizzerà al ritorno. Il mio vuole essere un progetto a livello nazionale che coinvolga ragazze da ogni regione d'Italia, per creare insieme corsi di empowerment e realizzare poi progetti di sviluppo e sostegno nelle diverse realtà locali, che riguardino l'educazione, l'imprenditorialità o il lavoro sociale. Lo scopo è quello di migliorare e lasciare un'impronta nella società che sia d'ispirazione per altri giovani, affinché tutti siano più motivati a partecipare e a collaborare per il benessere del Paese.  

La mia partecipazione a G(irls)20, oltre ad essere un'occasione unica di formazione di alto livello, sarà l'inizio e il motore di un lungo lavoro sociale nella mia Italia.

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