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Cronaca

Incidente sul palco: ferito Gaetano Curreri, leader degli Stadio

L'artista è caduto al termine del suo show a Pescara. Rimasto leggermente contuso, ha rassicurato i fans preoccupati: 'Sto bene, grazie a tutti'

Incidente per Gaetano Curreri, il leader degli Stadio. L'artista si è esibito in concerto a Pescara, lo scorso weekend,  dove al termine dello show è inciampato sul palco. A seguito della caduta, il cantante è rimasto contuso e lievemente ferito alla testa.
Fortunatamente nessuna grave conseguenza. E' lo stesso Curreri a rassicurare via social network i fans preoccupati: "Sto benissimo! Grazie a tutti!", ha scritto sulla propria pagina facebook, postando anche una sua foto, con le braccia alzate.

CURRERI, UNA VITA PER LA MUSICA. Della sua passione per la musica ne ha fatto un mestiere, complici incontri fortuiti come quello con Vasco Rossi, come lo stesso Curreri ama ricordare tracciando la sua bibliografia sul sito degli Stadio "Sono nato a Bertinoro, in provincia di Forlì, e ho avuto la fortuna di conoscere, quando ero poco più che bambino, una persona con cui siamo diventati “amici per la pelle” e, ogni volta che ci vediamo, ci divertiamo da morire. È un certo Vasco Rossi, pensate che sono stato il suo primo (!) produttore-musicista: erano veramente altri tempi! Con Vasco ho fondato il primo gruppo della mia carriera e ho lavorato nella mitica “Punto Radio”, la prima radio privata di Zocca, nel modenese.Ho prodotto per lui il primo disco, “Non siamo mica gli americani” – ricordo ancora quando nacque un piccolo capolavoro come “Albachiara”- e “Colpa d’Alfredo”! Oggi scriviamo ancora canzoni insieme: un paio sono sul suo nuovo album. È proprio una grande storia di amicizia, come quella con Giovanni. Ho conosciuto il caro Pezzoli trenta anni fa, quando venne a suonare un paio di volte nel mio gruppo eppoi ci siamo rivisti a suonare… con Lucio Dalla! Non saprei tenere il conto dei concerti suonati assieme: saranno veramente migliaia; nel 1979, abbiamo deciso di farci chiamare STADIO."
Eppure Curreri confida "non avrei mai pensato di fare il cantante (devo ammettere che sono stati gli altri a credere in me)". Nel primo disco, quando giunse il momento di decidere chi dovesse cantare, "iniziammo a provinare anche il barista sotto lo studio!! Avevo tanti dubbi ma poi tirai fuori una carica incredibile…Mi ricordo ancora le “incazzature” con Lucio (che, allora, era il nostro pigmalione) e gli altri, ma sono tempi lontani! La mia grande avventura è stata “BANANA REPUBLIC”, con quei concerti davanti a 80.000 persone (avevo poco più di venti anni!) ma non dimentico nemmeno quando conobbi Luca Carboni e produssi il suo primo disco – dove ho scritto “Fragole buonebuone”. Altro grande momento è stato l’incontro con Roberto Roversi, il poeta di “Chiedi chierano i Beatles”, “Bianco di gesso nero di cuore”, “Maledettamericatiamo” e “Millenovecentonovantaniente”)."
Tanti i grandi nomi della musica con cui ha collaborato il leader degli stadio durante la sua carriera: da Francesco Guccini a Ron, da Roberto Vecchioni a Saverio Grandi.

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