rotate-mobile

Vaccini, Gibertoni: "Per bambini open day ogni sabato. Obbligo over 50? Così si garantisce diritto alle cure" | VIDEO

Le parole della Direttrice Generale del Policlinico Sant'Orsola Chiara Gibertoni

Convincere sempre più famiglie a vaccinare i propri figli. È questo l'obiettivo del Policlinico Sant'Orsola che da questa settimana ogni sabato organizzerà open day vaccinali per bambini e ragazzi.  "L'ultimo sforzo che dobbiamo fare per convivere diversamente con la pandemia", afferma la direttrice generale del Policlinico Sant'Orsola, Chiara Gibertoni, a margine di una conferenza stampa in chirurgia pediatrica.

"Finora gli open day stanno andando bene, sono molto partecipati, bisogna convincere sempre più i genitori a vaccinare i bimbi e interrompere anche questo ultimo anello della catena del contagio, che sono i momenti comunitari dei più piccoli". Poi la direttrice, interpellata dai cronisti, interviene sull'obbligo vaccinale per gli over 50.
"Se quella è la fascia più interessata dalla malattia, l'introduzione di un obbligo differenziato va nella direzione di garantire a tutti i cittadini l'accesso alle cure. E in questo senso ha, a mio parere, una motivazione etica molto forte".

Quarta ondata e farmaci anti-covid

Ad oggi, spiega la direttrice generale del Policlinico Sant'Orsola, Chiara Gibertoni, nell'area metropolitana di Bologna sono oltre 300 persone a cui sono stati somministrati i farmaci contro il Covid: 200 sono pazienti già ricoverati per altre patologie, in cui è stata riscontrata anche la positività al virus; 130 sono invece persone arrivate in Pronto soccorso con i sintomi da Covid. Di queste, solo due sono poi finiti in reparto.

"Abbiamo visto che il decorso grazie ai farmaci è molto buono – spiega la direttrice – e l'ospedalizzazione quasi nulla. Puntiamo molto su queste terapie. Oggi la conoscenza della malattia e la messa a punto del trattamento anche per i casi più gravi ci garantisce di avere risultati migliori e più efficaci. In prospettiva, però, sicuramente ci sarà da immaginare un quadro diverso perché la pandemia va avanti, ha una sua evoluzione, il virus cambia e anche la popolazione ha cambiato il suo livello di sensibilità al virus. Quindi sarà interessante capire cosa succederà in autunno".

"Il grande cambiamento che bisogna fare è provare, anche grazie all'utilizzo dei farmaci, a spostare ancora di più sul territorio il trattamento di questa patologia, anche grazie al fatto che la variante Omicron ha un decorso clinico meno aggressivo rispetto al primo virus". L'ipotesi per i prossimi mesi, quindi, è continuare con le cure contro il Covid sempre più al di fuori dagli ospedali, utilizzando i farmaci, e nel frattempo ipotizzare la creazione di un Covid hospital dove accentrare tutti i pazienti che necessitano di cure più intense.

"Al momento i ricoveri sono stabili, quindi manteniamo l'offerta di posti letto degli ultimi 15 giorni. Speravamo di riuscire a ridurre un po' e iniziare con le riconversioni già da questa settimana, invece la decrescita è più lenta in questa fase della pandemia. Quindi stiamo attendendo di avere la certezza di non dover poi rincorrere riconversioni successive".

Positivi al covid, violano l'isolamento e fanno un giro in macchina: denunciati

Video popolari

Vaccini, Gibertoni: "Per bambini open day ogni sabato. Obbligo over 50? Così si garantisce diritto alle cure" | VIDEO

BolognaToday è in caricamento