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Cronaca

Cuccioli di lupo feriti: salvati e rimessi in libertà sul nostro Appennino, grazie a "Just Freedom"

Al Centro Tutela Fauna di Monte Adone è sorta "Just Freedom", una delle prime aree in Europa completamente dedicata alla cura e alla riabilitazione dei lupi. Ora la mission è "riabilitare l'immagine stigmatizzata del lupo cattivo partendo dal basso"

Si chiama Just Freedom ed è una delle prime aree in Europa completamente dedicata alla cura e alla riabilitazione dei lupi e supportata da soli fondi privati. Sorge all'interno del Centro Tutela Fauna di Monte Adone , ed è stata realizzata anche grazie alla sensibilità di Pier Giovanni Capellino, fondatore e presidente di Almo Nature che ha creduto nel Progetto Lupo Monte Adone e ha scelto di sostenerlo concretamente, grazie ad una donazione che ci ha permesso di concludere le strutture di accoglienza previste nel progetto.

Spartaco e Cecco. Just Freedom ha già restituito la libertà a due lupi, ritrovati feriti ancora cuccioli e di cui il Centro si è preso cura.
Si chiamano Spartaco e Cecco e sono due cuccioli di lupo recuperati a distanza di un mese l’uno dall’altro. Entrambi sono stati rinvenuti gravemente feriti a seguito di un incidente stradale, rispettivamente in Provincia di Rimini ed in Provincia di Arezzo.  Il Centro Tutela Fauna Monte Adone ha messo a disposizione le strutture e la sua esperienza per occuparsi della delicate e impegnative fasi di cura e riabilitazione di questi due esemplari, nel totale rispetto della loro selvaticità, limitando il contatto con l’uomo allo stretto necessario.
Dopo un lungo e necessario periodo di permanenza al Centro, Spartaco e Cecco, completato il loro complesso iter riabilitativo, sono tornati in libertà, grazie ad un preciso progetto nato in collaborazione con le Province di Rimini e Arezzo, con il supporto tecnico del Wolf Apennine Center e con la supervisione scientifica dell’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Progetto Just Freedom. Just Freedom sorge in una zona isolata e protetta del Centro ed è costituita da una struttura di prima accoglienza (a temperatura controllata) ideata per ospitare i lupi durante il periodo di cura e terapia; questa struttura comprende, un’infermeria dove i veterinari possono effettuare i necessari controlli senza spostare gli animali e tre box di degenza dai quali, tramite un’apertura scorrevole, i lupi hanno l’accesso diretto ad un’area esterna di degenza e ambientamento.
 Quest’area permette loro di poter iniziare la riabilitazione motoria, monitorati dallo staff che può intervenire agevolmente in caso di necessità. Immersi nel bosco, sono presenti inoltre due recinti di riabilitazione, uno dei quali già realizzato dal Centro nel 2012, dove gli animali vengono trasferiti non appena il loro percorso riabilitativo lo permette. Tutte le diverse aree sono collegate tra loro da un sistema di tunnel e scorrevoli per garantire la massima sicurezza nelle operazioni di gestione dei lupi in degenza.  Questa struttura rappresenta per il Centro, che da anni gestisce il recupero di esemplari di lupo, una svolta nella qualità della gestione di questa specie, le cui esigenze e caratteristiche comportamentali richiedono attenzioni del tutto peculiari durante le delicate fasi della degenza e della riabilitazione.

IL RITORNO DEI LUPI .  Il progetto è stato voluto anche perché "recenti fatti di cronaca testimoniano un rapido ritorno di questo predatore nelle aree della nostra penisola che abitava un tempo. Il conseguente aumento dei ritrovamenti di esemplari in difficoltà ha così reso necessario un incremento delle azioni di tutela già esistenti".
Il Progetto Lupo Monte Adone è un progetto di ampio respiro, prevede anche un’attenta attività di monitoraggio in natura degli esemplari riabilitati e rilasciati sul territorio, in collaborazione e grazie al fondamentale supporto tecnico del Wolf Apennine Center, nonché azioni di educazione e divulgazione con l'obiettivo di contribuire alla mitigazione dei conflitti, reali e potenziali, tra questo predatore e le categorie più sensibili.
Nasce così un’altra iniziativa, fortemente voluta dal Centro e condivisa da Almo Nature che, attraverso un'azione congiunta con il W.A.C. (Wolf Apennine Center), ha fornito ai pastori il cibo necessario al mantenimento dei loro cani da guardiania, in grado di fronteggiare il lupo e difendere le greggi in maniera naturale, come hanno sempre fatto in passato i loro antenati.
“Ma per riabilitare l’immagine stigmatizzata del lupo cattivo bisogna partire “dal basso” – spiega il Centro - Non raggiungono il metro di altezza i bambini a cui si rivolgono le attività didattiche, ludiche e divulgative che ci vedono impegnati in prima linea. La speranza è di formare una nuova generazione informata e consapevole, per restituire al lupo la libertà formale e intellettuale che secoli di pregiudizio gli hanno ingiustamente sottratto”.

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